Come è cambiato il contratto Lega-M5S

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-05-19

Tutti i punti “ritoccati” o “superati” o semplicemente “dimenticati” nel contratto Lega-M5S. La grande protagonista è la guerra all’Europa

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Sono bastati un po’ di turbolenza sui mercati e qualche dichiarazione da Bruxelles per spingere la Lega e il MoVimento 5 Stelle a rimangiarsi buona parte delle premesse e delle promesse contenute nella prima bozza del contratto. Scomparso il referendum sull’euro, scomparso l'”abbuono” di 250 miliardi di debito pubblico, scomparsa anche la richiesta di non contare i bond posseduti dalla BCE nel computo del debito. Ma siccome il diavolo si nasconde nei dettagli, ci sono tanti altri punti del contratto in cui la prova-finestra dimostra la volontà di edulcorare i significati allo scopo di apparire più malleabili e duttili nei confronti dei partner europei. Repubblica oggi pubblica un’interessante infografica che riepiloga i cambiamenti: ad esempio, al posto del superamento della regola dell’equilibrio di bilancio arriva un più gentile “adeguamento”, dal divieto di vendere autoveicoli a benzina o diesel c’è “un percorso finalizzato alla progressiva riduzione”.

come è cambiato il contratto lega-m5s
come è cambiato il contratto Lega-M5S (La Repubblica, 19 maggio 2018)

Un altro punto interessante è quello sui vaccini. «Pur con l’obiettivo di tutelare la salute individuale e collettiva, garantendo le necessarie coperture vaccinali, va affrontata la tematica del giusto equilibrio tra il diritto all’istruzione e il diritto alla salute…», dice la bozza. Esattamente cosa vuol dire per quelli che non volano alto? I bambini si devono vaccinare oppure no? E se non sono in regola la scuola li ammette o li caccia? Oppure la TAV: Prima versione, tamburi di guerra: sospendere i lavori esecutivi, ridiscutere «integralmente il progetto»! Ultima versione: «Ci impegniamo a ridiscutere integralmente il progetto nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia». Cioè non sospendiamo niente. Ne parliamo con la Francia. Poi però Di Maio, ieri sera in diretta Facebook, dice che sì, se ne parlerà con la Francia ma per dirgli che è un’opera superata, da bloccare. La Francia ha già fatto sapere che nel caso tocca risarcire. E lì cascherà l’asino.

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