Carige, Guido Alpa e l’accusa di conflitto d’interessi per Conte

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-01-08

«Carige è stata salvata con i soldi pubblici dal governo grilloleghista guidato da Conte. Sapete chi era il consulente di Carige? Ma Alpa, maestro e consigliere di Conte. Sapete chi era consigliere di uno dei soci della banca? Conte in persona! Roba che “neanche il Pd”, nevvero?»

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Venticinque senatori del Partito Democratico hanno sottoscritto un’interrogazione a risposta urgente rivolta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte in cui chiedono di chiarire i suoi rapporti con Guido Alpa in relazione al salvataggio di Carige con soldi pubblici deciso ieri sera dal governo.

Carige, Guido Alpa e l’accusa di conflitto d’interessi per Conte

Tutto nasce da un tweet pubblicato stamattina da Emiliano Fittipaldi de l’Espresso: «Carige è stata salvata con i soldi pubblici dal governo grilloleghista guidato da Conte. Sapete chi era il consulente di Carige? Ma Alpa, maestro e consigliere di Conte. Sapete chi era consigliere di uno dei soci della banca? Conte in persona! Roba che “neanche il Pd”, nevvero?». Il socio della banca di cui Conte sarebbe stato stato consigliere (ma lui nega) è Raffaele Mingione, banchiere. La legge Frattini sul conflitto d’interesse attualmente in vigore in Italia prevede che il ministro che abbia un interesse particolare per uno dei provvedimenti di cui si sta discutendo per andare al voto esca dal CdM e non partecipi in quell’occasione. Così fece Maria Elena Boschi all’epoca del varo dei provvedimenti del governo Renzi su Banca Etruria.

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Il tweet di Fittipaldi su Guido Alpa, Giuseppe Conte e Raffaele Mincione

Per questo il Partito Democratico annuncia un’interrogazione: “Il presidente del Consiglio ieri era in Consiglio dei ministri? Si è allontanato prima della decisione sulla banca Carige? Esiste un evidente conflitto di interesse tra il giro stretto delle amicizie professionali di Conte e i provvedimenti del governo?”, si chiedono i 25 senatori del Pd che sono Simona Malpezzi e Dario Parrini (primi firmatari) e poi Fedeli, Collina, Margiotta, Alfieri, Astorre, Garavini, Bellanova, Rojc, Magorno, Boldrini, Manca, Cucca, Bini, Sudano, Valente, Misiani, Iori, Laus, D’Alfonso, Ginetti, Giacobbe, Patriarca e Verducci.

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“In particolare il professor Guido Alpa è stato presente nella commissione esaminatrice del concorso svolto nel 2002 per l’assegnazione della cattedra di Diritto privato, vinto dall’attuale presidente del Consiglio Conte – ricordano nella nota comune – e ha condiviso con lo stesso uno studio legale. Il professor Alpa è stata una figura di primo piano nella storia recente dell’istituto ligure. Dal 2009 al 2013 è stato membro del consiglio di amministrazione di Carige, mentre dal dicembre 2013 al febbraio 2014 di quello della Fondazione Carige, azionista di riferimento della banca. Da aprile 2013 a dicembre 2013 è stato invece presidente di Carige assicurazioni e Carige Vita nuova“. “Lo stesso presidente del Consiglio – si legge nell’interrogazione – ha svolto nel recente passato, a lungo, il ruolo di consulente e legale di Raffaele Mincione, socio di Banca Carige”. Da qui “i motivi che evidenziano un chiaro conflitto di interesse del presidente Conte che ci spingono a chiedere formalmente come si è comportato ieri in Consiglio dei ministri”.

Il concorso di Giuseppe Conte con Guido Alpa

E la mente torna subito al 2002. Nella commissione che giudica e promuove all’unanimità Conte, insieme con altri quattro importanti docenti universitari italiani, c’è Guido Alpa che di Conte è maestro, amico, collega e, a credere al curriculum del premier, anche socio. Si era parlato di lui già all’epoca del concorso a La Sapienza che Conte voleva svolgere pur essendo presidente del Consiglio: Conte prima rinviò la data del colloquio e poi effettivamente rinunciò ufficialmente al concorso. Ora Repubblica porta alla luce un’altra storia: secondo il suo curriculum, nel 2002 l’attuale Presidente del Consiglio collaborava professionalmente con Guido Alpa, suo maestro all’Università. E proprio in quell’anno Conte diventa professore ordinario superando, all’università di Caserta, un concorso nella cui commissione c’era proprio Alpa. Ma secondo l’articolo 51 del codice di procedura civile la collaborazione professionale è un elemento che causa l’incompatibilità tra chi esamina e chi è esaminato.

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Il concorso si tiene e a settembre del 2002 vengono firmati gli atti: gli idonei sono due, il professor Carlo Venditti, assunto alla Vanvitelli, e Conte che a ottobre del 2005 sarà chiamato a Firenze. Fin qui, tutto bene. Se non fosse per un particolare: l’articolo 51 del codice di procedura civile. «In tema di concorsi – dice in un recente parere l’Autorità Anticorruzione di Cantone – per assurgere a causa di incompatibilità deve esserci una collaborazione professionale con una comunione di interessi economici». Esempio: uno studio professionale in comune.

EDIT: Nessun conflitto di interessi, diretto o indiretto con con le decisioni che il premier Conte ha assunto e che è chiamato ad assumere quale responsabile dell’Autorità di governo con riguardo alla Banca Carige s.p.a.. E’ quanto precisano all’ANSA fonti di governo che negano che il premier sia stato consulente di Mincione:” non lo ha mai incontrato o conosciuto, neppure per interposta persona” e che con il professor Alpa “non ha mai avuto con lui uno studio professionale associato”.Per questi motivi il premier ha votato in cdm.

Leggi sull’argomento: Paragone minaccia il governo Lega-M5S dopo Carige

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