Una mamma racconta come la dottoressa Lesmo “cura” l’autismo

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-04-19

L’esperienza di una madre che si è rivolta alla Gabriella Lesmo e ha scoperto l’approccio “personalizzato” della dottoressa ai pazienti autistici. Tra esami del sangue da eseguire negli USA, terapie chelanti da fare ogni 15 giorni e integratori da centinaia di euro prodotti dalla “farmacia di fiducia” della dottoressa radiata dall’Ordine dei medici di Milano

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Ci sono medici (e ci sono politici che lo ripetono pedissequamente) che dicono che i vaccini non servono ed è sufficiente seguire una dieta “preventiva” in grado di proteggere naturalmente dalle infezioni. Altri medici, ed è il caso di Gabriella Lesmo, sono più specifici. Spiegano che i vaccini causano l’autismo. Non solo: la dottoressa Lesmo, recentemente radiata dall’albo, promette ai genitori dei pazienti una serie di terapie per curare l’autismo. Terapie che non servono a nulla ed è per questo che sorprende che una nota associazione che difende i diritti dei consumatori non si renda conto del rischio che corrono i suoi assistiti quando si affidano a terapie che non si fondano su alcuna evidenza medica o scientifica.

Quei medici che credono alla correlazione tra vaccini e autismo

Sul suo sito Internet la dottoressa Lesmo pubblicizza due terapie. La prima è la terapia iperbarica che secondo la dottoressa è “lo strumento ideale” per curare i disturbi dello spettro autistico. La seconda, e più famosa, è la terapia chelante. Scrive la dottoressa che nella sua esperienza la chelazione dei metalli pesanti «è trattamento insostituibile, che porta enormi vantaggi a tutti i bambini e ragazzi con patologia dello spettro autistico, consentendo, ad oggi, ad alcuni dei bambini da me seguiti, uno straordinario recupero». Molto prudentemente la dottoressa non garantisce la guarigione ma l’uso di superlativi fa ben intuire che è in grado di dare molto più che un semplice sollievo.

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Il post di Sfefano Montanari a sostegno di Gabriella Lesmo e della correlazione tra vaccini e autismo

La Lesmo non è l’unica che propone “terapie” ai genitori dei bambini e dei ragazzi autistici. Qualche tempo fa Piazza Pulita ha mandato in onda un servizio di Andrea Casadio che ha intervistato Chiara, la mamma di Leonardo, un bambino affetto da disturbi dello spettro autistico. Chiara ha raccontato di un’altra mamma seguita da un medico che proponeva una “terapia chelante” coadiuvata da rimedi omeopatici. Terapie lunghe e soprattutto costose, da diverse centinaia di euro.

Cosa significa farsi “curare” da Gabriella Lesmo

Non sappiamo il nome di quel medico, ma sappiamo che un’altra mamma Francesca Debernardi (attualmente vicepresidente dell’ANGSA di Novara-Vercelli) dopo la notizia della radiazione della Lesmo ha scritto un lungo post su Facebook per raccontare il suo incontro con la dottoressa. Il post è stato ripreso anche dal sito Pernoiautistici, gestito dal giornalista Gianluca Nicoletti (padre di Tommaso, un ragazzo affetto da autismo). Come tutti i genitori che ricevono una diagnosi di quel tipo anche Francesca ha letto “ogni genere di teoria riguardante cause e possibili cure per questo disturbo dello sviluppo”.

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Come tante mamme anche la signora Debernardi, che è chimico farmaceutico, è stata malconsigliata da qualcuno ed è finita per portare il figlio Federico ad una visita dalla dottoressa Lesmo. La dottoressa – spiega la mamma di Federico – «sosteneva una teoria secondo la quale il problema dell’autismo avesse origine da una possibile intossicazione da parte dei metalli pesanti (es: mercurio, piombo, ecc.) dovuta a cause di origine alimentare e ambientale. Teoria non completamente scorretta, ma sostenuta da modalità di intervento più che discutibili». Le modalità d’intervento proposte dalla dottoressa sono state drastiche «mi disse che avrei dovuto stravolgere completamente la sua alimentazione eliminando glutine e caseina e utilizzando per la sua alimentazione solo costosissimi prodotti di alcune ditte consigliate da lei, di cui il suo studio era pieno di campioni gratuiti». Già qui ci sono due elementi chiave: la dottoressa non ha chiesto alla mamma se il figlio soffriva di problematiche di natura intestinale. Il che è curioso visto che in genere questo tipo di medici professa una maggiore attenzione e vicinanza al paziente rispetto a chi applica “l’approccio standard”. In secondo luogo in qualsiasi altro studio medico la presenza di campioni gratuiti (lasciati dai rappresentanti) avrebbe fatto urlare allo scandalo del “dottore pagato da Big Pharma”. Evidentemente per la maggior parte dei pazienti della Lesmo non è così.

L’inutile terapia chelante per curare l’autismo

Si passa poi agli esami del sangue. Non esami qualsiasi ma esami da svolgere presso un laboratorio negli Stati Uniti. Il prezzo? Appena 350€ per un’analisi che avrebbe dovuto rilevare la presenza di metalli all’interno degli organi, cosa per la quale sarebbe necessaria una biopsia. La signora Debernardi spiega che la chelazione «è un procedimento che consiste nell’attaccare il bambino ad una flebo e introdurre nel sangue una sostanza chelante, cioè una sostanza che cattura i metalli». La terapia andava svolta, secondo la Lesmo, ogni 15 giorni. Poco importava che potesse essere un’esperienza traumatica per il bambino.

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Il problema è che la signora Debernardi è un chimico farmaceutico e ha quindi fatto subito presente alla dottoressa che la sostanza chelante non è selettiva «ossia non è in grado di distinguere tra metalli buoni (calcio, magnesio, zinco, ecc.) e metalli cattivi (come quelli pesanti)». Anche qui nessun problema: la farmacia di fiducia della dottoressa avrebbe prodotto degli integratori (come mai solo quella farmacia) che la Lesmo avrebbe fatto recapitare a casa alla modica cifra di qualche centinaio di euro alla volta. E per fortuna che sono solo i medici di Big Pharma che vogliono fare soldi sulla pelle dei pazienti. Per tentare di convincere la madre la dottoressa Lesmo ha infine raccontato che «lei aveva già sperimentato tutti questi trattamenti su suo figlio, che era come il mio. Raccontandomi meraviglie dei risultati ottenuti». Per fortuna che ad un certo punto è intervenuto l’Ordine dei medici a censurare il comportamento della dottoressa, ma chissà quante persone si sono affidate a queste amorevoli cure, buttando via il proprio tempo e i propri soldi. Cure che magari non hanno aggravato la situazione dei bambini ma che senz’altro hanno distolto i genitori dalle terapie e dalle linee guida ufficiali per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico.

Leggi sull’argomento: Gabriella Lesmo, Roberto Gava e Dario Miedico: cosa succederà ai tre radiati dall’Ordine dei Medici

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