Il leghista che offriva posti di lavoro in cambio del silenzio si è autosospeso

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-01-18

Stefano Solaroli, vicecapogruppo della Lega a Ferrara, molla temporaneamente gli incarichi nel Carroccio dopo l’audio in cui offriva posti di lavoro in comune in cambio delle dimissioni da consigliere. E minaccia denunZiequerele un po’ a tutti

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“Per tutelare la Lega e l’immagine del partito e in attesa che venga fatta chiarezza ho comunicato al segretario della sezione di Ferrara la mia intenzione di autosospendermi dagli incarichi e dalle attività di partito”: dopo 24 ore in cui è riuscito nel capolavoro di diventare la barzelletta d’Italia Stefano Solaroli, vicecapogruppo della Lega a Ferrara, ha annunciato che molla la Lega dopo le polemiche che lo hanno coinvolto sul caso svelato da ‘Piazzapulita’. “Contemporaneamente ho dato mandato al mio legale di presentare una denuncia contro chi ha cercato di screditarmi e contro chi ha divulgato una registrazione avvenuta in maniera fraudolenta, a partire proprio da Anna Ferraresi che dovrà rispondere davanti al giudice del suo comportamento. Io e Anna ci conosciamo da tempo e forse per questo ho parlato con leggerezza. Il resto sono tutte illazioni di una persona a caccia di visibilità, che covava rancore contro il gruppo per dissidi interni di cui era protagonista e che poi è fuoriuscita di sua iniziativa”, conclude.

Il leghista che offriva posti di lavoro in cambio del silenzio si è autosospeso

Solaroli invece non è notoriamente uno in cerca di visibilità. Ne è infatti testimone la vicenda dei video con la pistola con cui qualche tempo fa allietava Facebook e Youtube:

Solaroli è quello che chiedeva un trincia-rom da installare sul suo SUV:

Nell’occasionePiazzapulita, infatti, un inviato del programma di Formigli provò a intervistarlo: il coraggiosissimo consigliere si esibì in una divertentissima fuga dalla telecamera, mettendo anche le mani davanti l’obiettivo e cercando di seminare cameraman e giornalista. Come se si vergognasse di apparire in video e spiegare le proprie ragioni quando ha davanti un interlocutore. Un caso non tanto raro di Pinguino da Tastiera?

L’autosospensione di Stefano Solaroli

Nella conversazione Solaroli propone alla Ferraresi un posto da dipendente comunale in cambio delle sue dimissioni dal consiglio comunale. È finita diversamente, perché la Ferraresi ha lasciato il gruppo della Lega e non ha accettato l’offerta di Solaroli che le aveva prospettato l’assunzione a tempo indeterminato presso il Comune di Ferrara con uno stipendio di 1.400 euro al mese. Nell’audio – che secondo PiazzaPulita risale al 19 novembre del 2019  – si sente Solaroli proporre alla collega di partito di fare la hostess presso il nuovo servizio turistico realizzato in città con trenini e autobus, che però è gestito da una società privata. Il motivo della proposta lo spiega lo stesso capogruppo «tu sai che è incompatibile con il ruolo di consigliere».

Per poter accettare l’offerta la Ferraresi avrebbe quindi dovuto dimettersi, “liberando” un posto ad un leghista più gestibile e meno problematico. Tant’è che Solaroli lo dice esplicitamente «a me sei venuta in mente te prima di tutto perché sei una rompicazzo, così ti cavo dai coglioni e non ti vedo più» prima di aggiungere che Nicola (Lodi, vicesindaco di Ferrara che era ai ferri corti con la consigliera e considerato il sindaco “ombra” della città estense) era d’accordo e di averne «parlato con Alan (Fabbri, sindaco leghista di Ferrara ndr) e mi ha detto: “se a lei va bene a me va bene”».

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La Ferraresi non è per altro l’unica consigliera della Lega ad aver lasciato. Ad agosto era stato Paolo Vezzani a dimettersi da consigliere per “motivi personali” (ma si sospetta di divergenze con la linea del partito). La consigliera leghista ha infatti querelato il vicesindaco che a suo dire l’avrebbe insultata e offesa. Ma nella difesa dell’avvocato di Lodi (nonché consigliere comunale) in realtà «le frasi di Lodi riportate sulla stampa e attribuite ad Anna Ferraresi sarebbero da riferire esclusivamente a condotte, sgradevoli e censurabili, tenute dall’allora consigliere Paolo Vezzani». Nel caso di Vezzani però era subentrato uno dei non eletti della Lega. Le cose sarebbero dovute andare così anche per la Ferraresi, se solo avesse accettato quell’offerta di lavoro. Verrebbe da pensare che se questo è il modello che la Lega vuole applicare alla Regione Emilia-Romagna forse poi tanto trasparente non è. Forse è ingenuo invece pensare che un audio del genere possa mettere in imbarazzo la Lega, quel partito che non ha battuto ciglio dopo lo scandalo del Metropol o quella faccenduola dei 49 milioni di soldi pubblici spariti.

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