Carlo Sibilia: un rosicone al Ministero dell’Interno (pagato da noi per fare sondaggi su Banfi)

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-01-23

Grazie ai poteri dell’iperstizione il viceministro dell’Interno ieri ha deciso di dedicare la sua giornata a difendere la scelta di Di Maio di nominare Nonno Libero all’UNESCO. Le cose però non sono andate come sperava, ovviamente per colpa del PD!!1

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Come tutti sanno ieri Luigi Di Maio ha annunciato che Lino Banfi sarà nominato come rappresentante dell’Italia alla Commissione UNESCO. La questione ha fatto sorridere, ma Nonno Libero sembra essere proprio un punto di riferimento per il governo del Cambiamento ed in fondo ci sono cose ben peggiori. Ad esempio proprio ieri il Ministero dell’Interno ha mandato l’esercito a sgomberare trecento profughi dal CARA di Castelnuovo di Porto, ma questa notizia è passata in secondo piano anche grazie alla trovata del MoVimento 5 Stelle su Banfi. Tutti i pentastellati ieri erano in visibilio per la presentazione ufficiale del Reddito di Cittadinanza, ma ce n’era uno che era particolarmente entusiasta: il sottosegretario al Ministero dell’Interno Carlo Sibilia,  noto per essere il complottista italiano che riveste il ruolo di maggior prestigio. Ieri il nostro evidentemente aveva poco tempo e voglia di occuparsi di faccenduole come quella del rifugiati di Castelnuovo di Porto sbattuti in mezzo ad una strada grazie al Decreto Sicurezza e ad un’ordinanza del suo dicastero. Molto meglio invece occuparsi dell’affaire Banfi (o Banfì, come direbbero quei cattivoni dei francesi).

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L’entusiasmo del sottosegretario era alle stelle, l’arrivo sul palco di Banfi lo ha spinto a scrivere su Facebook: «Ai rosiconi dico “Fate un referendum per abolire anche #LinoBanfi, nonno nazionale!”». Ora non si sa se Sibilia si considera un rosicone, però è un dato di fatto che qualche ora dopo, visto il grande successo dell’iniziativa del governo del Popolo a difesa della cultura ha deciso di farlo lui, il sondaggio.

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La questione Banfi evidentemente era un tema che meritava la massima attenzione e un impegno costante da parte di  un viceministro (o del suo staff, pagato dagli italiani). Ecco quindi che Sibilia propone ai suoi di scegliere: «#LinoBanfi alla commissione UNESCO in un’Italia con il #Redditodicittadinanza o Renzi presidente del consiglio? Con uno sapete già come è finita…». Come è noto il M5S ha qualche problema quando si cimenta con la “democrazia diretta” al di fuori del perimetro di Rousseau, il sistema operativo assai poco trasparente dove i pentastellati si cimentano – quando Casaleggio e Grillo lo ritengono opportuno – in quello sterile esercizio di consultazione degli attivisti che in più di un’occasione si è dimostrato essere inutile.

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Manca ancora mezza giornata alla fine del sondaggione di Sibilia ma a quanto pare Renzi (scritto renzi con la minuscola) è in testa con l’88% dei voti. Sibilia, che non è assolutamente un rosicone come i piddioti renziani l’ha presa benissimo.

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In un commento scrive  «Il pd ha trovato L’Unità per vincere questo sondaggio su Facebook…l’unica cosa che riescono a vincere quando si vota, bacioni». L’uso di emoticon e emoji con bacetti dimostra che la permanenza del nostro al Viminale se non altro gli ha consentito di apprendere le tecniche comunicative del Maestro Salvini. La maiuscola su Unità ci lascia perplessi, intendeva forse il quotidiano?

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Ma la frenesia referendaria non si ferma qui, ad un utente che gli sbatte in faccia la sua dichiarazione sul falso sbarco sulla Luna – tema che Sibilia considera tutt’oggi ancora controverso – il nostro risponde da vero rosicone proponendo un “referendum contro i sottosegretari”.

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Ma non c’è bisogno di nessun referendum, basterebbe che Sibilia si occupasse di fare quello per cui è pagato invece che divertirsi con sondaggi su Facebook. Ma il nostro viceministro è fatto così, due giorni fa per rispondere a Gino Strada che ha dichiarato che “quando si è governati da una banda dove la metà sono fascisti e l’altra metà sono coglioni non c’è una grande prospettiva per il Paese” Sibilia ha risposto invitando il fondatore di Emergency a “denunciare in maniera circostanziata tutti quelli che si macchiano di crimini così gravi”. Fa piacere che Sibilia consideri essere coglioni un crimine grave, purtroppo per noi non è così.

Leggi sull’argomento: Pupi Avati e Banfi all’Unesco: «Vanno bene tutti, tanto non si fa nulla»

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