Per Carlo Sibilia lo sbarco sulla luna è (ancora) controverso

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-22

Il neo-sottosegretario all’Interno torna a mettere in dubbio l’allunaggio in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera

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Alessandra Arachi sul Corriere della Sera oggi intervista il nuovo sottosegretario all’interno (senza deleghe) Carlo Sibilia. Nelle risposte, Sibilia torna sullo sbarco sulla luna, che qualche tempo fa aveva negato. Il sottosegretario dopo tanti anni non si è ancora convinto:

Lei una volta affrontò il tema dello sbarco sulla Luna, era serio?
«Uhh, è un tweet di qualche anno fa…».

Dove scriveva che «lo sbarco sulla Luna non c’è maistato…».
«È controverso quell’episodio».

In che senso?
«Sono tanti gli episodi controversi. Al Monte dei Paschi di Siena, ad esempio, sono spariti 100 miliardi, c’è un morto di mezzo e non si trova un responsabile».

Ma cosa c’entra con la Luna?
«Come dice Gianna Nannini: “Sei nato nel paese delle mezze verità…”».

carlo sibilia sbarco sulla luna

Le piace la Nannini?
«La ascolto ogni tanto. Ma seguo la musica metal. Posso dire una cosa a cui tengo molto?».

Prego?
«È la cosa più bella del mio lavoro da parlamentare: il progetto Sos anti-Equitalia. Avevamo messo 15 unità, quasi una per regione per aiutare le persone con le cartelle. C’erano anche psicologi di supporto».

Ad Avellino domenica ci sono i ballottaggi, previsioni?
«Il Movimento Cinque Stelle i ballottaggi li vince nel 95% dei casi».

Sibilia ha cominciato a negare lo sbarco sulla luna qualche anno fa, in un tweet che fece la storia dell’internet nel giorno in cui si festeggiava l’anniversario dello sbarco sulla luna (era il 20 luglio 2014).

carlo sibilia sbarco sulla luna 1

Qualche tempo fa il debunker svizzero Paolo Attivissimo ha pubblicato un libro dal titolo “Luna? Sì, ci siamo andati”, in cui raccoglie e confuta tutte le teorie del complotto sullo sbarco sulla luna. La teoria del complotto lunare è di importazione americana: cominciò nel 1976 con il libro Non siamo mai andati sulla luna dell’americano Bill Kaysing. Secondo Kaysing la tecnologia degli Anni Sessanta non avrebbe mai permesso di arrivare sulla luna e la Nasa ha mentito perché non ha mai voluto ammettere di aver sprecato i soldi dati dal governo americano per l’obiettivo dello sbarco: per questo ha ingaggiato Stanley Kubrick per girare le scene dello sbarco sulla luna.

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