#Siamotutticustodi: il caso di Bazzano e le promesse non mantenute di Salvini sulla legittima difesa

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-12-06

Il caso di Stefano Natalini, il custode della villa indagato per omicidio preterintenzionale dopo la morte di un uomo durante un tentativo di furto dimostra che Salvini ha mentito su quello che la Lega ha presentato come il più grande successo della stagione gialloverde. Anche con la “nuova” difesa sempre legittima chi spara viene indagato. Esattamente come dicevano tutti, tranne la Lega

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Durante la diretta Facebook di questa mattina Matteo Salvini ha lanciato l’hashtag #siamotutticustodi al grido “la difesa è sempre legittima”. Salvini sta parlando Stefano Natalini, 68 anni, il custode della villa di Bazzano (Bologna) indagato per omicidio preterintenzionale per la morte di un giovane avvenuta all’alba di ieri durante un tentativo di furto. Gli inquirenti stanno ancora ricostruendo la dinamica di quello che sembra essere un tentativo di furto organizzato, pare, da parte di una banda arrivata da fuori zona.

Salvini fa finta di non ricordare le sue promesse sulla legittima difesa

Ma non sono i dettagli della morte del presunto ladro ad interessarci. La scientifica farà i suoi rilievi, si cercherà di capire se l’uomo ucciso sia stato colpito alle spalle, se era in fuga, se è stato colpito per errore. Si sa che Natalini aveva subito diversi tentativi di furto in passato e che l’arma era regolarmente denunciata. Salvini oggi ha ribadito per l’ennesima volta che la difesa è sempre legittima, che gli spiace che sia morta una persona che ma che il mestiere del ladro ha i suoi rischi, uno dei quali è rimanere uccisi.

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Ma c’è una cosa che Salvini non dice, forse perché crede che gli italiani abbiano la memoria corta. Quella cosa che non dice è che proprio mentre era al governo venne approvata l’ennesima riforma della legge sulla legittima difesa (la seconda voluta dalla Lega in pochi anni) l’allora ministro dell’Interno la presentò come il suo “regalo” agli italiani. Senza dubbio la battaglia sulla legittima difesa è stata una delle vittorie della Lega nel governo gialloverde ma perché “un regalo”? Perché avrebbe dovuto evitare (nelle promesse) che chi si difende potesse essere indagato. Cosa che, come abbiamo visto, non è possibile.

Quando Salvini e la Lega dicevano che nessuno sarebbe stato indagato con la difesa sempre legittima

C’è un però: la Lega ha sempre presentato la riforma della legittima difesa spiegando che in questo modo si sarebbero evitate situazioni spiacevoli come quella di trovarsi “ingiustamente indagato”. Nonostante da più parti si facesse notare che era impossibile che ciò avvenisse per il semplice fatto che per determinare che un omicidio o il ferimento di una persona fosse un caso di legittima difesa, i leghisti sono andati avanti per mesi a dire che grazie alla riforma nessuno sarebbe stato più indagato.

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Questo la Lega lo diceva già durante la campagna elettorale per le politiche. Ad esempio nel febbraio del 2018 l’allora candidato Claudio Borghi spiegava a Skytg24 che «oggi se ti difendi vieni subito indagato, magari processato e, solo se riesci a provarlo, prosciolto. Deve essere ribaltata questa cosa: il cittadino non deve essere indagato, non deve essere processato a meno che non ci siano forti indizi nel senso contrario».

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Sta al giudice dimostrarlo, non al cittadino, concludeva Borghi. Come? Non è dato di saperlo visto che non si può aprire un’indagine (che serve a tutelare l’indagato che può quindi nominare un avvocato difensore in occasione delle perizie tecniche). Matteo Salvini e la Lega hanno fatto credere che: una persona indagata per fatti relativi a circostante di ipotetica “legittima difesa” sia colpevole (cosa che non è vera) e che l’essere indagati sia una qualche forma di punizione da parte dei PM.

Sopresa: Salvini non ha mantenuto le promesse

Per Salvini il semplice fatto che una persona che si difende reagendo ad un tentativo di furto o di rapina potesse essere indagato per omicidio era “una follia”. «Con me al governo la difesa sarà sempre legittima», scriveva durante la campagna elettorale. E ancora, a maggio, parlando di un ragazzo “ingiustamente indagato” Salvini commenta che «la nostra legge sulla legittima difesa serve anche e soprattutto per evitare situazioni come questa».salvini legittima difesa indagato - 1

Ogni caso di cronaca che sulla stampa veniva presentato come “legittima difesa” veniva utilizzato per schierarsi dalla parte delle persone perbene “ingiustamente indagate”. Una situazione che con la nuova legge sulla legittima difesa sarebbe cambiata. Poco importa che persone come Fredy Pacini i PM dopo le indagini chiesero l’archiviazione per la scriminante di legittima difesa putativa. Furono però necessarie delle indagini.

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Con la riforma della Lega non venne eliminato l’eccesso colposo di legittima difesa (significa che è ancora previsto dal codice penale) ma si decise di escluderlo qualora la persona «ha agito in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto», cose che va però dimostrata, naturalmente in Tribunale o in fase di indagini. Tant’è che dopo l’approvazione della legge Daniele Tissone Segretario del sindacato dei poliziotti Silp-Cgil spiegò che già con la vecchia legge «nella stragrande maggioranza dei casi gli imputati sono quasi sempre stati assolti grazie ad una norma che, rispetto al resto d’Europa, ha il più basso range di punibilità. Con tale modifica si inducono illusoriamente le persone a ritenere che in caso di ferimento o uccisione non si svolgeranno accertamenti o indagini. Si tratta, però di una falsa promessa elettorale». Oggi Salvini parlando delle indagini a carico di Natalini non ha potuto far altro che tacere perché dimostrano che anche sulla legittima difesa ha promesso cose che sapeva di non poter mantenere. E ora che la “sua” legge è in vigore i fatti parlano chiaro: se sparate a qualcuno anche se è legittima difesa sarete indagati. Tutti sapevano che sarebbe finita così, tranne Matteo Salvini.

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