Ma Salvini che teme Conte “uomo solo al comando” è lo stesso dei “pieni poteri”?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2020-03-23

L’ex ministro dell’Interno, quello che chiudeva i porti con un post su Twitter e che chiedeva “pieni poteri” scopre oggi l’importanza della democrazia parlamentare e sogna un governo di coalizione come quello di Churchill durante la Seconda Guerra Mondiale. Peccato che a inizio marzo avesse detto che la Lega non era disponibile ad un governo di unità nazionale

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«Noi chiediamo semplicemente di lavorare» ha detto ieri a Non è l’Arena quello stakanovista parlamentare di Matteo Salvini. «È un momento troppo delicato per l’Italia e per gli italiani per escludere qualcuno e per lasciare solo in mano a qualcun altro queste decisioni», ha detto il leader della Lega lamentandosi del fatto che il Governo stia decidendo tutto da solo senza convocare il Parlamento. Già da qualche giorno infatti sia Salvini che la Meloni hanno riscoperto l’esistenza della Camera e del Senato e vanno dicendo che la maggioranza ha chiuso le due Camere.

Tutte le volte che Salvini ha cambiato idea sul governo di unità nazionale

Dal momento che siamo in guerra – almeno secondo una certa narrativa – per Salvini sembra quasi serva un governo di unità nazionale. Il capo del Carroccio cita l’esempio del War Ministry di Winston Churchill durante la Seconda Guerra Mondiale per dire che c’è bisogno di unirsi, maggioranza e opposizione assieme, per sconfiggere il nemico comune. Sembra incredibile ma questo Salvini che chiede e offre massima cooperazione è lo stesso Matteo Salvini che qualche settimana fa diceva a El Pais che il Governo non era in grado di gestire la situazione. Lo stesso che il 27 febbraio voleva un governo di unità nazionale senza Conte per andare al voto (perché è noto che quando si è in guerra si va subito al voto) mentre il 6 marzo ribadiva che l’ipotesi di una partecipazione a un eventuale governo di unità nazionale, da parte della Lega, non c’è mai stata. Va fatto però notare che ancora il 27 febbraio Salvini era più preoccupato per la nuova richiesta di autorizzazione a procedere nei suoi confronti che dal coronavirus.

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Insomma, è il solito Salvini, quello che dice tutto e il contrario di tutto nella speranza di azzeccarla. Ma soprattutto Salvini ha capito che il Parlamento potrebbe essere un ottimo palcoscenico per uno dei suoi classici show ad uso e consumo dei suoi elettori. E mentre Salvini lodava l’operato di Fontana e di Zaia in Lombardia e in Veneto dimentica che il Presidente della Lombardia era quello che diceva che Covid-19 era poco più di una banale influenza (e che mentre ha chiuso Codogno non ha pensato di “chiudere” la provincia di Bergamo) e che il Presidente del Veneto era quello che si lamentava della creazione di tre zone rosse nelle province di Padova, Treviso e Venezia.

Ma Salvini è quello che ha “chiuso i porti” con un tweet?

Ma lo spettacolo leghista non è ancora finito. Perché oggi a Rtl 102.5 il leader della Lega, Matteo Salvini ha continuato ad insistere «gli italiani chiedono che ci sia alla guida della vettura in un momento così delicato il meglio del Paese. Lascio a voi giudicare se in questo momento c’è il meglio del Paese, io non faccio giudizi. Noi saremmo a disposizione», ha detto. aggiungendo «è un momento unico nella storia e nei momenti unici occorre coinvolgere tutti, ascoltare tutti, far lavorare tutti quelli che vogliono farlo, perché non lo si sia fatto fino ad oggi è stato un errore, non do interpretazioni politiche o sociologiche».

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Ora, per tornare al paragone fatto da Salvini ieri sera, è chiaro a tutti che Conte non è un Churchill e che Salvini non è certo un Attlee. E  sembra che con queste dichiarazioni critiche sull’operato dell’esecutivo Salvini non stia gettando solide basi per un governo di unità nazionale quanto piuttosto per la prossima campagna elettorale, quella che partirà dopo la fine dell’emergenza coronavirus. Anche perché il Parlamento non è chiuso e l’attività di Camera e Senato non dipende certo dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Stupisce invece una cosa. Questo Salvini che oggi è diventato un grandissimo difensore della nostra democrazia parlamentare è lo stesso che a settembre manifestava contro il voto di fiducia al Conte 2 parlando di premier non eletto e altre fregnacce?  È forse lo stesso accusato di aver deciso da solo -s senza consultare il governo – della sorte di centinaia di migranti bloccando gli sbarchi? Matteo Salvini che oggi si lamenta che il Governo operi via Facebook è quello che un anno e mezzo fa ha “chiuso i porti” con un tweet e senza uno straccio di decreto ministeriale? E soprattutto: è lo stesso che ad agosto, prima di far cadere il Governo dal Papeete Beach (che non è un’aula del Senato ma uno stabilimento balneare) diceva durante un comizio «chiedo agli italiani pieni poteri»? Viene quasi da pensare che a Salvini l’uomo solo al comando piaccia solo quando al potere c’è lui.

 

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