Salvini adesso vuole #chiuderetutto. Ma quando è che inizierà a stare zitto?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2020-03-12

La parola d’ordine è una sola, categorica e imperativa per tutti: chiudere e chiuderemo! Il Capitano non molla e torna all’antico. Un anno fa chiudeva i porti, ora vorrebbe chiudere l’intera Europa. Ma ci rassicura: non lo fa per calcolo politico: vuole salvare vite umane

article-post

Matteo Salvini ama presentarsi come l’uomo tutto d’un pezzo che sa sempre cosa si deve fare. Non è forse questo il senso più vero del farsi chiamare Capitano? Il nostro da quando in Italia è esplosa l’epidemia di coronavirus ha dimostrato di essere alquanto incerto nelle opinioni e nelle decisioni. Ha detto insomma tutto e il suo contrario, nella speranza che qualcosa andasse bene (statisticamente è così). Due su tutte: ha giocato a fare il responsabile in patria mentre all’estero metteva in cattiva luce il Governo. E ha chiesto di aprire, poi di chiudere, poi di riaprire e infine di sigillare qualsiasi cosa: zone rosse, città, regioni, paesi e – ovviamente – porti e confini.

La parola d’ordine è una sola, categorica e imperativa per tutti: chiudere, e chiuderemo!

Ora finalmente Salvini sembra aver trovato il suo equilibro. Che guarda un po’ coincide con un ritorno all’antico, ai classici. Con una piccola novità: oggi Salvini non vuole #portichiusi ma chiede di #chiuderetutto. Il leader della Lega infatti non è affatto contento delle decisioni del Governo che ha fatto diventare l’Italia una grande zona rossa. Lui, se potesse, chiuderebbe tutta l’Europa. Non che sia davvero possibile farlo. Del resto la Cina ha potuto farlo solo perché ha istituito una quarantena ferrea a Wuhan e nella provincia di Hubei. Ma la gran parte della popolazione cinese ha vissuto gli ultimi mesi senza dover subire lo stesso tipo di restrizioni.

salvini chiudere tutto - 4

Del resto Salvini confida – in base a non si sa quale calcolo – che sia sufficiente chiudere tutto per quindici giorni. Questo perché nei comuni del lodigiano le due settimane di quarantena sembra aver prodotto qualche risultato apprezzabile nella riduzione del numero dei contagi. Ma non è detto che due settimane bastino al Paese o anche solo alla Lombardia.

salvini chiudere tutto - 2

Il che non significa che misure che limitano la circolazione delle persone e gli spostamenti non siano necessarie. Anzi: da quanto ne sappiamo è l’unica cosa sensata da fare perché se non altro riduce la circolazione dell’infezione e quindi evita di stressare ulteriormente il Sistema Sanitario Nazionale.

Da chiudere i porti a chiudere tutto per davvero

Poi però uno magari si ricorda che in Lombardia Attilio Fontana – quello che ieri chiedeva di #chiuderetutto – era quello che diceva che il coronavirus è poco più di una banale influenza. E già che ci siamo ricordiamo che Fontana è della Lega. Un altro leghista in prima linea, il Presidente del Veneto Luca Zaia, era invece uno di quelli che già il 27 febbraio chiedeva di riaprire le scuole mentre l’8 marzo si lamentava che il Governo avesse inserito tre province della sua regione nella lista delle aree a contenimento rafforzato.

salvini chiudere tutto - 3

«È meglio chiudere TUTTO e TUTTI» ripete incessantemente Salvini che anzi si fa cogliere da un dubbio. «Che che senso ha che noi facciamo tutti i controlli e adottiamo tutte le misure necessarie ma i Paesi confinanti no? Serve una #zonaprotettaeuropea, con regole uguali per tutti sul fronte sanitario ed economico. Buoni sì, fessi no!», aggiunge. Che cosa significa? Salvini teme che ci sia qualcuno che all’esterno possa approfittare economicamente della nostra situazione. Lo dice e lo scrive da giorni che c’è chi sta speculando sulla crisi italiana invitando magari a segnarsi i nomi di quei paesi che non volevano aprire le frontiere agli italiani. E non dimentichiamoci che letteralmente fino a ieri Salvini invitava tutti a “viaggiare italiano“.

salvini chiudere tutto - 5

 

Ai benpensanti che lo possono accusare di sciacallaggio lui ha già risposto, «io amo troppo l’Italia e gli italiani per fare calcoli politici». E ancora: «chissenefrega dei voti in meno o dei sondaggi se posso salvare delle vite». Vuole mettere ben in chiaro che non sta facendo quello che ha fatto fino a qualche giorno fa, quando nel pieno dell’emergenza era tornato a chiedere elezioni subito dalle pagine del quotidiano spagnolo El Pais. Eppure è proprio quello che sta facendo: polemica politica, aizzando la folla contro un Governo – che avrà pure le sue colpe e le sue responsabilità – ma che sta tentando di fermare la diffusione del virus. E non lasciatevi ingannare dall’amore per l’Italia di quello che voleva la Padania libera. Sappiamo purtroppo che questa retorica del lo faccio per salvare le vite Salvini l’aveva tirata fuori anche quando chiudeva i porti e emanava i Decreti Sicurezza. Questo non significa certo che a Salvini delle vite altrui non interessi nulla. Solo ci dà la misura di dove è risposto ad arrivare e cosa è disposto a dire.

Leggi anche: Tutte le vergognose giravolte di Salvini sul Coronavirus

Potrebbe interessarti anche