Quando Virginia Raggi scriveva le letterine a Marino sulle buche e sulla differenziata

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-06-29

Tre anni fa la sindaca si lamentava per le buche che costringevano a “camel trophy” e a viaggiare sotto i 30 km/h. Oggi il M5S ha imposto il limite di velocità di 30 km/h proprio a causa delle buche. Saranno le stesse di quando c’era Marino o sono buche tutte made in M5S?

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«Prenda la macchina sindaco e si troverà immediatamente dentro un videogioco, dovrà percorrere strade con buche da schivare». Un invito che i cittadini romani possono aver rivolto a qualsiasi sindaco “degli ultimi vent’anni”. Ma in questo caso la lettera era indirizzata a Ignazio Marino. A scriverla – e a leggerla in Aula – l’allora consigliera del M5S Virginia Raggi, da due anni sindaca della Capitale.

Quando Virginia Raggi prendeva in giro Marino per le buche e le caditoie intasate

Nel video riesumato per l’occasione da Andrea Montanari (già candidato con la lista civica di Marino) la Raggi continua il suo intervento raccontando dei torrenti d’acqua da attraversare “quando il buon Dio manda solo due gocce d’acqua”. Sappiamo poi cosa è successo alle prime piogge dell’era a 5 Stelle. Perché il vento sarà anche cambiato ma a quanto pare le caditoie continuavano ad essere ostruite. Ma gli ostacoli da superare per l’automobilista romano costretto a vivere durante una delle ormai famigerate precedenti amministrazioni non finiscono qui.

virginia raggi roma videogioco buche differenziata - 2

Era il 17 marzo 2015 quando la Raggi prese parola per leggere la sua letterina al sindaco. Ma le accuse fatte dalla Raggi a Marino sono così precise e puntuali che si possono tranquillamente riferire allo stato attuale della Capitale. Ad esempio la Raggi di tre anni fa ironizzava sul fatto che buche e tamponamenti rallentassero in maniera eccessiva lo scorrere del traffico. Inutile dire che oggi a Roma l’amministrazione a 5 Stelle ha deciso di abbassare a 30 km/h il limite di velocità su molte strade (quando addirittura non le ha chiuse al traffico) proprio a causa delle buche. Non sappiamo se sono le stesse buche lasciate in eredità da Marino (e dai suoi predecessori). Sappiamo però che sono buche, e non si capisce se l’amministrazione pentastellata stia cercando di custodire il patrimonio delle voragini romane oppure se si sia insediata per risolvere i problemi dei romani.

Il premio “di incoraggiamento” al Comune di Roma per la differenziata

Ne è passata di acqua sotto i ponti e sulle strade di Roma da quando il M5S e la Raggi sembravano avere la soluzione in tasca per i problemi della Capitale. Oggi né la sindaca, né l’assessore Frongia né il ministro Di Maio parlano più di quel miliardo di euro che il MoVimento aveva trovato analizzando gli sprechi delle precedenti amministrazioni e che era pronto per essere speso in operazioni di rifacimento delle strade, di messa in sicurezza delle scuole o per interventi sul verde pubblico.

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A completare il quadro dell’inferno vissuto quotidianamente dai romani tratteggiato dalla Raggi c’è anche l’annoso problema dell’immondizia. Il povero cittadino era costretto a scorrazzarsi qua e là la sua immondizia perché l’indifferenziata non funzionava e non poteva lasciare i rifiuti fuori dal cassonetto. Sappiamo poi cosa è successo quando il MoVimento 5 Stelle è andato al governo della città. I dati mostrano che la differenziata e il porta a porta sono cresciuti più durante la seppur breve stagione di Marino che in quella della Raggi. Addirittura secondo un’inchiesta di Piazza Pulita Ama starebbe gonfiando i numeri della differenziata per fare bella figura. Ciononostante il M5S continua a raccontare dell’incredibile successo del nuovo sistema del porta a porta, “esteso” (si fa per dire) a due aree della città dove abitano complessivamente 10.800 persone (lo 0,37% della popolazione di Roma).

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A completare il poco idilliaco quadretto arriva Beppe Grillo che in un tweet ci informa che Roma Capitale «è stata premiata con una menzione speciale per il lavoro di estensione del nuovo modello di raccolta differenziata nei Municipi VI e X». Si scopre però che la menzione Conai/Legambiente è una menzione “teniamoli d’occhio”, insomma più un incoraggiamento che un premio che certifichi il buon lavoro svolto e il fatto che il Comune di Roma sia un comune riciclone. Ma del resto se la sindaca faceva opposizione leggendo le letterine dei bambini è giusto continuare su quella linea e darle un premio di incoraggiamento. Il tutto all’insegna del “lasciamoli lavorare” che ha caratterizzato gli ultimi due anni.

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