I “dissidenti” M5S danno buca a Di Maio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-10-30

Stasera è in programma l’assemblea congiunta degli eletti dove si parlerà dei problemi nella maggioranza. Ma alcuni senatori hanno già fatto sapere che non ci saranno

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Dopo la sfuriata mascherata del centurione Luigi Di Maio, il MoVimento 5 Stelle doveva riunirsi per un’assemblea degli eletti stasera nella quale probabilmente si sarebbero definitivamente affilati i coltelli contro i dissidenti, di cui stamattina il senatore Gregorio De Falco aveva avuto un assaggio.

I “dissidenti” M5S danno buca a Di Maio

La riunione si preannunciava dal clima agitato dal momento che i dissidenti sono stati invitati a far rientrare la loro contrarietà, anche da chi guida il governo: il premier Giuseppe Conte, infatti, da New Delhi, pur non sbilanciandosi su ipotesi di espulsioni (“Non sono io il leader del Movimento”, ha detto il premier) ha richiamato al rispetto del contratto di governo da parte di chi sostiene la maggioranza. Ma la riunione sarà disertata dalla senatrice Paola Nugnes, tra i più accesi oppositori del dl immigrazione e sicurezza targato Matteo Salvini. “Siamo fuori tempo massimo – spiega Nugnes all’Adnkronos – per parlare del decreto sicurezza e per cercare un modo di partecipare e collaborare”.

paola nugnes

La Nugnes, che stamattina su Facebook ha pubblicato un evidente sfottò ai richiami all’ordine provenienti dai vertici grillini, non sarà l’unica a non esserci: neanche Elena Fattori e Matteo Mantero (altri due senatori contrari al decreto sicurezza) saranno della partita. La prima “per ragioni personali”. Il secondo per motivi di tempo: “Purtroppo hanno spostato l’assemblea a questa sera e non potrò esserci”, spiega Mantero sempre all’Adn Kronos.

L’aria che tira nel M5S

L’aria che tira nel MoVimento 5 Stelle non è comunque respirabilissima. Il senatore M5s Gregorio De Falco, parlando di alcune modifiche apportate al decreto sicurezza nel corso del passaggio in commissione Affari costituzionali, ha detto: “Ci sono stati dei miglioramenti importanti al testo, per esempio sui migranti minorenni, ma ora vediamo come proseguono i lavori”. Alla domanda se ha ricevuto minacce di espulsione dal Movimento, ha infine risposto: “no, non ne ho ricevute”. La questione dei numeri potrebbe rappresentare un pericolo durante l’esame in Aula, dove il provvedimento approderà lunedì prossimo. Tutto si gioca su una manciata di voti in quanto i numeri della maggioranza a palazzo Madama non garantiscono ampi margini di sicurezza.

gregorio de falco moglie figlia 51

M5S e Lega possono contare sulla carta su 6 voti in più rispetto alla maggioranza assoluta: con i 58 senatori leghisti e i 109 pentastellati, il governo ha una maggioranza di 167 voti, 6 in più rispetto alla maggioranza assoluta fissata a quota 161. Tutte le altre forze di opposizione, invece, hanno sempre sulla carta 151 voti: quindi una differenza di 16 voti. Al momento i “dissidenti” M5s usciti allo scoperto sono 4: Matteo Mantero, Paola Nugnes, Elena Fattori e Gregorio De Falco. Se tutti e 4 confermeranno di non votare a favore del decreto, la maggioranza scenderebbe a 163, due voti in più rispetto alla maggioranza assoluta. Ne consegue che, anche se tutte le opposizioni dovessero votare compatte contro, il governo non avrebbe problemi. La questione diventerebbe più delicata qualora il malumore dentro i 5 stelle dovesse aumentare e conquistare voti.

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