Così i pediatri del bimbo di sei mesi contagiato dal morbillo "ringraziano" i genitori antivaccinisti

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-03-21

Il grande ed inutile dibattito sui vaccini ci fa pensare che tutte le opinioni si equivalgano. Ma non è così. I vaccini servono e proteggono dalle infezioni anche quegli individui che – per via della loro età – non possono essere ancora vaccinati e che quando si ammalano sono più a rischio complicanze

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La settimana scorsa il Ministero della Salute ha definito “preoccupante” l’impennata di casi di morbillo registrata nel nostro Paese ad inizio 2017. Durante i primi tre mesi dell’anno infatti sono stati registrati 700 casi di contagio; rispetto al 2016 l’aumento è stato del 230%. Come abbiamo spiegato qui il motivo per cui il morbillo è tornato di moda è abbastanza semplice: i genitori preoccupati™ non vaccinano più i loro figli. Il Ministero ha infatti spiegato che quando il numero di non vaccinati diventa abbastanza elevato da permettere la circolazione del virus allora il contagio si espande finché non viene fermato dalle barriere immunitarie di chi è vaccinato e ne impedisce la diffusione. Se la copertura vaccinale fosse a livello ottimale (vale a dire pari al 95% della coorte vaccinale) si potrebbero evitare contagi inutili e gratuiti come quello del bambino di sei mesi di Falconara. Dal momento che la percentuale di bambini vaccinati contro il morbillo in Italia non supera l’85%, ogni anno ci sono circa 75.000 bambini non vaccinati.

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L’avviso affisso sulla porta dello studio medico di Falconara

Il bambino di sei mesi contagiato dal morbillo ricoverato ad Ancona

Qualche giorno fa il sito Cronache Maceratesi dava la notizia che un bambino di sei mesi – quindi di un’età alla quale non era ancora stato possibile somministrare il vaccino contro il morbillo che viene fatto a 15 mesi – era stato ricoverato nel reparto malattie infettive dell’ospedale Salesi di Ancona perché aveva contratto il morbillo. La storia è vera come ha confermato al telefono a Nextquotidiano la dottoressa Maristella Guerri di Falconara. La dottoressa Guerri è la pediatra che ha in cura il piccolo che fortunatamente è guarito ed è fuori pericolo. Ma in casi di bambini così piccoli le complicanze respiratorie del morbillo possono essere molto gravi e quindi si è dovuta adottare ogni precauzione possibile per evitare il peggio. A quanto pare il bambino ha contratto la malattia venendo a contatto – in maniera non intenzionale – con soggetti non vaccinati che erano già ammalati. Per questo motivo sulla porta dello studio della pediatra è stato affisso un avviso per “ringraziare” i genitori dei bambini non vaccinati per aver sottoposto ad un rischio inutile e perfettamente evitabile il paziente della dottoressa Guerri. Quando i medici spiegano che le vaccinazioni servono sì a proteggere chi le riceve ma anche la popolazione che sta intorno ai vaccinati e che per una serie di ragioni non può essere vaccinata non stanno raccontando una favoletta per “vendere più vaccini” e far guadagnare le multinazionali farmaceutiche ma hanno in mente il bene e la salute dei pazienti. Ci sono soggetti che non sono vaccinati perché troppo piccoli (come il caso del bambino ricoverato al Salesi) ed altri che invece non possono essere vaccinati perché immunodepressi a causa di una grave malattia, ad esempio la leucemia.
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La “modesta proposta” di Bartolomeo Pepe sui vaccini

Eppure nel 2017 ci sono ancora persone come il senatore di GAL (ex M5S) Bartolomeo Pepe che credono che sia più semplice e conveniente ammalarsi di morbillo per poi essere immunizzati a vita #ovviamentegratis e senza spreco di soldi pubblici. I lettori ricorderanno senza dubbio le eroiche gesta di Pepe che voleva portare in Senato – tra una conferenza sulle scie chimiche e una sulla geoingegneria clandestina –  la proiezione di Vaxxed, il film del ciarlatano Andrew Wakefield, l’ex medico che – per semplici interessi economici – ha diffuso un falso studio scientifico nel quale pretendeva di dimostrare l’esistenza di una correlazione di causa effetto tra la somministrazione del vaccino MPR (morbillo-parotite-rosolia) e l’autismo. Quello studio, ritirato da Lancet e sconfessato da tutta la comunità scientifica è ancora alla base di molte delle teorie degli antivaccinisti.
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Qualche giorno fa su Twitter Pepe ha avanzato una proposta rivoluzionaria: esporre deliberatamente al contagio del morbillo i bambini sani e non vaccinati in modo da immunizzarli (una volta guariti) dal morbillo a costo zero. In realtà non si tratta nemmeno di un’idea nuova perché i morbillo party sono una pratica molto in voga all’estero, soprattutto negli USA (dove non a caso negli anni scorsi si sono verificati diversi focolai epidemici di morbillo), e che da qualche tempo sta prendendo piede anche in Italia. Naturalmente le cose “vanno tutte bene” finché a contrarre deliberatamente il morbillo sono persone sane e finché il decorso della malattia è senza conseguenze. Nella realtà delle cose però giocare al piccolo infettivologo comporta molti rischi: non solo quelli derivanti dall’esporre dei bambini ad una malattia che è potenzialmente mortale e che può avere altre gravi conseguenze ma anche quelli derivanti dal fatto che non è possibile controllare la diffusione del contagio perché non è che si può ordinare al virus del morbillo di contagiare solo i compagni di classe ma non i fratelli più piccoli (e quindi più fragili) dei compagni di classe. Oppure di evitare di contagiare quel compagno di scuola che non può essere vaccinato.

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La risposta del Dottor Burioni alla “proposta” di Pepe.

La battaglia del M5S contro l’obbligo vaccinale per l’accesso all’asilo

La storia del bambino di Falconara è utile per spiegare come ormai sia necessario ripristinare l’obbligo vaccinale per l’accesso alle strutture scolastiche. Le scelte scellerate e irresponsabili di alcuni genitori che si definiscono variamente “preoccupati”, “informati”, “consapevoli”, “diversamente vaccinisti” ma mai antivaccinisti (segno se non altro che lo stigma sociale nei confronti di questi individui serve a qualcosa) hanno condotto a questa situazione e hanno convinto alcune regioni (Emilia-Romagna, Toscana, Lazio) a far approvare o presentare proposte di legge per obbligare i genitori a mettersi in regola con il calendario vaccinale qualora vogliano iscrivere i propri figli alla scuola dell’infanzia. A fianco di questi genitori, in questa battaglia contro la medicina e il buon senso abbiamo sempre trovato esponenti del MoVimento 5 Stelle (con l’unica eccezione della Puglia dove Michele Emiliano ha deciso di sposare le teorie antivacciniste). Ad esempio qualche giorno fa la consigliera comunale bolognese del MoVimento Elena Foresti ha partecipato all’incontro dell’associazione VaccipiaNO al quale erano presenti esponenti di Comilva, il comitato che da sempre si oppone ai vaccini sostenendo le più pericolose teorie pseudoscientifiche. VaccipiaNO ha come obiettivo quello di chiedere al sindaco di Bologna Merola di prendere le distanze dal provvedimento regionale e di non farlo applicare sul territorio bolognese. Foresti ha dichiarato che «Vivere il vaccino come un obbligo senza potersi confrontare con chi ha idee anche diverse credo amplifichi solo ansie e preoccupazioni, riteniamo sia indispensabile che vengano date chiare e trasparenti informazioni per una scelta consapevole e serena». Nel frattempo le associazioni di “scettici” antivaccinisti hanno già promosso una serie di ricorsi al Tar per chiedere l’annullamento del provvedimento che ripristina l’obbligo vaccinale per l’ingresso agli asili nido.
 

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Fonte: Società Italiana di Pediatria https://www.sip.it/

 

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