La storia dei migranti “invasori” che fanno tossire i bambini per commuovere l’Occidente

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2020-03-03

Da un paio di giorni gli account dei sovranisti degli esponenti della cosiddetta Alt-Right sono in fermento: hanno scoperto che in Grecia sono stati sparati dei lacrimogeni contro una folla di migranti, e ci spiegano che i video dei bambini che piangono per i gas sono tutti girati ad arte per commuoverci e spingerci ad aprire le porte (e i porti)

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Qualcuno si sarà chiesto dove è finita la terribile invasione di migranti da quando Salvini non è più al governo a “chiudere i porti”. Ebbene, quell’invasione c’è ancora solo che nessuno ne parla. Per nostra fortuna un gruppo di coraggiosi sovranisti ha appena scoperto l’ennesima prova dell’esistenza di questo piano. Ci spostiamo in Grecia, al confine con la Turchia dove 10mila migranti si trovano alle porte dell’Unione Europea dopo la decisione di Ankara di spalancare le porte verso l’Europa.

Il “blackout” dell’informazione, che non c’è

Come riportano diversi giornali le forze di polizia di Atene, nel tentativo di bloccare l’arrivo dei migranti, hanno sparato gas lacrimogeno verso la folla che si stava radunando vicino al posto di frontiera con la Turchia, al confine nord orientale e sull’accampamento improvvisato dei migranti. Un video dell’attacco è stato diffuso ieri dal tabloid britannico The Sun. La scena, che ritrae alcuni genitori tentare disperatamente di far tossire i bambini per liberare i polmoni dai gas e consentire loro di respirare, non è certo sfuggita all’occhio attento dell’internazionale sovranista.

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Tutto inizia con un tweet di Amy Mek, una tizia che da anni è impegnata nella battaglia per “salvare la civiltà occidentale” dai musulmani e dai migranti. Nel suo tweet Amy Mek denuncia il “blackout dei media” (come abbiamo visto la notizia è stata data su parecchi siti e quotidiani) e lo fa, ironicamente, condividendo il video pubblicato dal Sun. La sua lettura dei fatti però è diversa: «migranti (soldati invasori) stanno deliberatamente facendo del male a dei bambini affinché piangano a favore di telecamera». Secondo la Mek, che vive negli USA, i trafficanti di uomini usano i bambini come oggetti di scena per convincere gli europei ad aprire le porte mentre fanno entrare combattenti jihadisti.

Il paradosso sovranista: quando ci sono bambini tra i rifugiati allora è tutta  una montatura

Dove abbiamo sentito questa storia? Ad esempio quando si è diffusa la bufala dei “bambolotti” annegati al largo della Libia. Oppure nei commenti sulla foto del corpicino del piccolo Aylan Kurdi. Ma anche Josefa, la migrante naufraga tratta in salvo da una nave di una ONG aveva stimolato interessanti teorie del complotto riguardo il fatto che avesse le mani “perfettamente curate” e smaltate di rosso.

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Tra i tanti a retwittare il post di Amy Mek troviamo Katie Hopkins un’altra di quelle voci “fuori dal coro” che ci raccontano del genocidio dei bianchi, dei pericolo del multiculturalismo e dell’Islam (e già che c’è non le piace tantissimo nemmeno il femminismo). La storia finalmente arriva anche in Italia, con un tweet (ora rimosso) dell’editorialista de Il Primato Nazionale Francesca Totolo. Anche la Totolo condivide il video del Sun e scriveva che «i sedicenti rifugiati che stanno invadendo la Grecia dalla Turchia fanno deliberatamente piangere i bambini a favore di telecamera, strattonandoli e passandoli vicino al fumo».

 

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Ora: è vero che per qualche istante una delle persone che sta prestando soccorso ai due bambini sembra passare sopra a del “fumo” (non si sa se di un lacrimogeno o di un fuoco ormai spento). È anche vero che quello cui stiamo assistendo è la scena di bambini in crisi respiratoria – vuoi per i gas, vuoi per il panico – con degli adulti che tentano freneticamente di farli tossire per liberare i polmoni. Nessuno poi vuole mostrare i bambini alla telecamera, è l’operatore che si avvicina alla scena mentre i soccorritori improvvisati si allontanano con i bambini in braccio. Dove sarebbe la montatura e la messinscena? Che siano stati sparati dei lacrimogeni è riportato da diverse fonti. Che i gas lacrimogeni non facciano propriamente bene è cosa nota. Che si tratti di migranti che si trovano sul confine tra Turchia e Grecia è altrettanto vero. Quali sono le prove che questi siano “soldati” o “sedicenti rifugiati” (posto che non hanno ancora fatto domanda di asilo)? E soprattutto perché ogni volta che arriva un barcone di migranti i sovranisti ci tengono a sottolineare che sono tutti ragazzotti vivaci e in buona salute e quando invece si trovano davanti alle prove che tra i migranti ci sono anche dei bambini improvvisamente diventano bambolotti, oggetti di scena o strumenti di propaganda?

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