Fact checking
Di Maio vuole votare con il Rosatellum
Alessandro D'Amato 04/05/2018
Il capo politico del M5S parla con il Fatto Quotidiano e rilancia il voto a giugno lasciando la legge elettorale così com’è. Poi dice che il Garante deciderà sui due mandati. Dimostrando che nel M5S, oltre alle regole, anche le deroghe per qualcuno sono più uguali che per altri
Luigi Di Maio ha rilasciato oggi un’intervista a Luca De Carolis sul Fatto Quotidiano nella quale ha dimostrato una curiosa lettura della situazione politica, ma soprattutto ha proposto di tornare al voto con il Rosatellum che il MoVimento 5 Stelle aveva criticato. Poi, ha confermato che il garante Beppe Grillo dovrà decidere sulla deroga ai due mandati per lui e per i parlamentari, anche se si augura che la regola rimanga comunque in vigore. Casaleggio diceva che ogni volta che deroghi a una regola la cancelli.
Di Maio vuole votare con il Rosatellum
Nell’intervista si parla dei magri risultati del M5S in Friuli Venezia Giulia e la risposta di Di Maio è surreale:
In Friuli siete andati malissimo. Brutto segnale, no?
Il risultato è in linea con le Amministrative del 2017. Noi andiamo male in questo tipo di elezioni perché non abbiamo liste civetta, che truffano i cittadini.
Ora, è stato proprio il MoVimento 5 Stelle due settimane fa ad affermare che in Molise aveva vinto le elezioni perché era arrivato primo e nonostante il governatore scelto dai molisani appartenesse al centrodestra. Ora, per il Friuli sostiene il contrario ad appena una settimana di distanza. Non male, no?
Poi Di Maio torna a insinuare che Salvini stia con Berlusconi per motivi non solo politici, anche se stavolta evita i riferimenti alla balla della Lega Nord ricattata da Berlusconi con il simbolo:
E ora? Renzi, Lega e FI faranno un governo assieme?
I due sconfitti, Renzi e Berlusconi, stanno provando in tutti modi a fare un esecutivo per tenere fuoriil Movimento.E Salvini glielo permette.Salvini rifiuta il Pd.
Io so che lui non può liberarsi di Berlusconi, permotivi politici e probabilmente anche personali. Non è libero.
La legge elettorale non è poi così male
Poi Di Maio parla del voto a giugno, che è praticamente impossibile per questioni tecniche che però lui supera con un ragionamento di legge:
Il leghista Fedriga ha aperto a un governo a tempo perla legge elettorale.
Ma quale tempo? Se iniziano, non mollano il governo neanche morti.Ma una nuova legge serve, non crede?
Non si può fare, perderemmo anni a discuterne. Già mi immagino Salvini dirmi: ‘Io sono per il premio di lista, ma Berlusconi lo vuole per la coalizione’.Quindi nuove elezioni? A giugno non si può, le norme sul voto all’estero impongono un preavviso di almeno 60 giorni.
No, si può votare il 24 con i ballottaggi. Quelle norme sono in un regolamento ministeriale, che non può impedire l’esercizio del diritto al voto, diritto costituzionale.
Infine, c’è la questione dei due mandati, che Di Maio risolve così:
Lei invoca il voto a breve anche per poter fare più facilmente una deroga all’obbligo dei due mandati.
Non è certo un problema. Su questo dovrà decidere il garante, Beppe Grillo, perché io sono in chiaro conflitto d’interessi. Ma io auspico che la regola possa rimanere.
La frase di Di Maio è sibillina e va interpretata: chiede una deroga per l’occasione che però mantenga in vigore la stessa regola per gli altri eletti, sostenendo che il mandato non completato sarebbe causa di deroga. Inutile ricordare che Fabio Fucci a Pomezia chiese la stessa cosa con la stessa motivazione (un mandato terminato anzitempo) e non gli venne concessa, causando la rottura e l’uscita dal MoVimento del sindaco che veniva fino all’altroieri portato in palmo di mano. E questo dimostra che nel M5S, oltre alle regole, anche le deroghe per qualcuno sono più uguali che per altri.