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La gaffe di Fontana che vuole investire di più nella… finanza
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-04-16
Il governatore della Lombardia Attilio Fontana deve essere molto stanco. Oggi durante l’intervento al Consiglio della Regione Lombardia, discutendo di cosa ha insegnato all’ente la gestione dell’emergenza Coronavirus, ha fatto infatti una piccola gaffe
Il governatore della Lombardia Attilio Fontana deve essere molto stanco. Oggi durante l’intervento al Consiglio della Regione Lombardia, discutendo di cosa ha insegnato all’ente la gestione dell’emergenza Coronavirus, ha fatto infatti una piccola gaffe.
La gaffe di Fontana che vuole investire di più nella… finanza
“E poi io credo che la seconda considerazione da svolgere come una delle lezioni che dobbiamo apprendere da questo tragico evento è che noi dobbiamo investire di più nella finanza… ehhh nella finanza? Scusate, nella sanità. Non possiamo più accettare che tagli continui vengano portati agli investimenti in campo sanitario. Noi dobbiamo intervenire per ottenere maggiore disponibilità”, ha detto Fontana.
Ma a parte la gaffe, è quello che dice il presidente della Regione Lombardia a colpire. Perché tecnicamente lui sta dicendo che qualcun altro ha tagliato la sanità in Lombardia. Ora, la Lombardia è la regione dove secondo la Lega il 50% delle erogazioni sanitarie è da parte di privati convenzionati (altri parlano del 40%). In Lombardia non c’è solo un allarme per i posti letto, ma mancano medici in vari settori del sistema sanitario nazionale. Qualche giorno fa Il Sole 24 Ore ha spiegato che le carenze più forti si contano proprio lì dove ci sono i reparti più esposti. E cioè le emergenze (leggasi pronto soccorso), la rianimazione e la medicina interna quella che si occupa dei ricoveri dove arrivano anche i pazienti contagiati meno gravi. I numeri esatti dei posti vacanti sono stati messi in fila da Anaao Assomed, la principale sigla degli ospedalieri, che per queste tre specializzazioni stima una carenza di 7403 medici fino al 2025: 4.180 nella medicina d’emergenza-urgenza, 1828 nella medicina interna e 1395 in anestesia, rianimazione e terapia intensiva.
Con le tre Regioni finora più colpite per numero di contagi – Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna – che da sole contano 1491 medici in meno rispetto a quanti ne servirebbero: 869 in Lombardia, 314 in Emilia e 308 in Veneto. Non a caso c’è chi corre subito ai ripari: il Veneto nei giorni scorsi ha assunto 215 tra infermieri e altri operatori e la Lombardia ha annunciato l’arrivo di 200 infermieri e 100 medici oltre a 40 sanitari militari dal ministero della Difesa. L’Emilia Romagna viene invece da una stagione di assunzioni e per ora non ci sono misure immediate sul personale in vista. E ora, una serie di domande: chi ha svenduto la sanità lombarda ai privati? Chi ha tagliato i posti letti ospedalieri in Veneto? Chi aveva predisposto sei miliardi di euro di tagli lineari a scuola e sanità per il 2020? Chi è che aveva detto che i medici di famiglia non sono poi così importanti perché ormai i cittadini (che hanno sufficienti disponibilità economiche) si rivolgono direttamente agli specialisti nei centri di medicina privati? Di chi è stata la decisione di “azzerare” l’addizionale IRPEF in Veneto e così avere meno risorse a disposizione per la Sanità? Risposta a tutte queste domande: la Lega.