Così l’Italia pretende dall’Europa aiuto sui migranti e intanto frega tutti

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-01-30

All’inizio di gennaio Conte e Di Maio si erano impegnati a prendere una quota dei naufraghi della Sea Watch e della Sea Eye, rimasti in mare tra Natale e Capodanno. Com’è andata a finire?

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L’Italia chiede a gran voce che i partner europei rispettino la loro parola sulle quote per i migranti, ma poi le rispetta? Un elemento per capire quanto la situazione dalle nostre parti sia disperata ma non seria l’ha fornito il premier di Malta Joseph Muscat in una dichiarazione all’agenzia di stampa AGI.

Come l’Italia frega l’Europa e poi le chiede aiuto sui migranti

Stiamo parlando dei 49 naufraghi che Sea Watch e Sea Eye hanno portato a Malta il 9 gennaio scorso dopo averli lasciati in mare tra Natale e Capodanno: all’epoca, dopo un interessamento della Chiesa, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dichiarò pubblicamente che l’Italia ne avrebbe accolti 15, impegnandosi insieme a Germania, Francia, Portogallo, Irlanda, Romania, Lussemburgo e Olanda. Conte aveva detto di avere l’intenzione di far sbarcare 15 persone dalla SeaWatch, senza spezzare i nuclei familiari e correggendo la “generosa offerta” di Di Maio su donne e bambini.  “Il governo italiano accetterà una parte di questi migranti, il numero approssimativo è stato indicato ma non spetta a me renderlo noto”, aveva detto all’epoca proprio Muscat.

conte seawatch 15 persone

All’epoca Salvini si ribellò apertamente dopo gli annunci di Conte lamentandosi di non essere stato consultato e sostenendo che non avrebbe dato l’autorizzazione all’entrata dei 15. Poi della vicenda non si parlò più per molto tempo, anche perché altre emergenze erano in agguato.

La fine della storia

Mancava insomma un finale a questa storia, e oggi Muscat l’ha raccontato all’agenzia AGI: l’Italia è l’unico Paese che non ha ancora avviato l’iter con Malta per il trasferimento della quote di migranti salvati a bordo della Sea Watch il 9 gennaio scorso.  “Ancora non abbiamo avuto alcun contatto col Viminale”, ha detto Muscat ricordando che l’Italia si sarebbe dovuta far carico di 15 persone.”Spero sia solo una questione tecnica da parte del governo italiano – ha auspicato Muscat – perché gli altri Stati membri che avevano preso l’impegno lo hanno mantenuto. Di sicuro la Francia, che è stato il primo Paese che ha adempiuto: il processo è iniziato dopo tre giorni con un sistema quasi automatico per la gestione di questi casi. Poi l’Olanda, il Lussemburgo e negli ultimi giorni la Germania. Anche altri Paesi stanno prendendo i migranti o hanno avviato il processo”.

sea watch sea eye

“Spero che il governo italiano abbia solo problemi tecnici e che non sia una questione politica – ha ribadito il premier maltese – perché da parte nostra si sta da tempo lavorando con gli altri Paesi”. A una domanda sui tempi di soluzione del problema, Joseph Muscat ha risposto: “Non mettiamo la pistola alla tempia di nessuno, non è questione di tempistica ma di impegni assunti e di credibilità. Noi gli impegni che abbiamo preso li manteniamo. Ognuno si fa carico delle proprie responsabilità”. Già, responsabilità. Infatti Conte si era impegnato e Di Maio aveva avallato. Ma Muscat è maltese: non ha ancora capito chi comanda in Italia.

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