Così Salvini rischia un secondo processo sulla SeaWatch grazie alla legge votata dal M5S

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-01-29

Nel 2017 i 5 Stelle – tra cui anche Danilo Toninelli – votarono compatti una legge di modifica del Testo Unico sull’Immigrazione che introduceva il respingimento alla frontiera dei minori non accompagnati. Oggi quella legge potrebbe mettere nei guai Matteo Salvini, che da quattro giorni non consente lo sbarco dei minori non accompagnati a bordo della Sea Wathc

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Mentre il ministro dell’Interno cambia idea sull’ipotesi di farsi processare per l’accusa di sequestro di persona aggravato relativa al caso Diciotti all’orizzonte si profila l’ipotesi di una nuova grana legale per Salvini. A bordo della nave Sea Watch 3 ci sono 47 migranti (da inizio d’anno ne sono sbarcati in Italia 155)  di cui 13 sono minorenni. Salvini qualche giorno fa durante un comizio ad Avezzano  ha dichiarato che a bordo dell’imbarcazione non ci sono bambini,  ma naturalmente questa è una mezza verità perché un minorenne non è necessariamente un bambino. Ed i nuovi guai giudiziari per il vicepremier leghista potrebbero venire proprio da lì.

Perché Salvini sta violando la legge che vieta il respingimento dei minori non accompagnati

L’ex deputata PD Sandra Zampa ricorda come l’articolo 3 della legge 47/2017 recante Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati approvata durante la scorsa legislatura prevede che «in nessun caso può disporsi il respingimento alla frontiera di minori stranieri non accompagnati». L’articolo 3 è andato a modificare l’articolo 19 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, il Testo Unico sull’Immigrazione (che a sua volta era stato modificato dalla Bossi-Fini), e vieta il respingimento dei minori non accompagnati. Una volta accertata l’identità e la condizione dei 13 minorenni a bordo della Sea Watch 3 lo Stato italiano ha l’obbligo di farsi carico di quelle persone.

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Dei tredici minorenni  a bordo della nave della ONG otto sarebbero non accompagnati. Quei minori quindi, a norma di una legge che anche un ministro dell’Interno come Salvini è tenuto a rispettare, devono essere fatti sbarcare. Motivo per cui la Procura dei Minori di Catania ha chiesto ufficialmente che venga consentito lo sbarco dei minorenni della Sea Watch 3 al fine di procedere al collocamento nelle apposite strutture per l’accoglienza dei minori.

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Il Testo Unico dell’Immigrazione come modificato dalla legge 47/2017

Secondo il procuratore per i minorenni Caterina Ajello fintanto che rimarranno a bordo dell’imbarcazione al largo di Siracusa i diritti dei minori «vengono elusi a causa della permanenza dei suddetti minori a bordo della nave poiché quantomeno non possono beneficiare di strutture di accoglienza idonee e sono costretti a permanere in una condizione di disagio sino a quando la situazione politica internazionale non sarà risolta, con grave violazione dei loro diritti».

Quando Toninelli e Fico votavano la legge a tutela dei minori non accompagnati

A complicare le cose per il governo c’è il fatto che – ricorda Zampa a Dire – il MoVimento 5 Stelle votò compatto per l’approvazione della legge: «il voto dei parlamentari a 5 Stelle fu unanime. Tutti  hanno votato a favore delle nuove norme lavorando in Commissione sotto la guida della collega Dadone, rieletta nel 2018». A votare a favore furono anche il concentratissimo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli e il Presidente della Camera Roberto Fico. Insomma la legge che potrebbe mettere nuovamente nei guai Salvini è stata votata dai suoi alleati di governo, che però oggi sembrano essersene dimenticati e parlano di fantomatiche (e inesistenti) indagini a carico del comandante della Sea Watch per “violazione delle leggi del mare”. Eppure il governo sa bene cosa è scritto nel Testo Unico sull’Immigrazione perché non ha chiesto di far tornare i migranti in Libia ma di farli sbarcare in Tunisia (prima) e in Olanda (poi). La legge infatti prevede che «non sono ammessi il respingimento o l’espulsione o l’estradizione di una persona verso uno Stato qualora esistano fondati motivi di ritenere che essa rischi di essere sottoposta a tortura». Esattamente quello che succede nei campi di prigionia libici.

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Per il momento non è stata presentata una denuncia nei confronti di Salvini. Il primo passaggio sarà la richiesta da parte della procura dei minorenni di apertura della pratica a tutela dei minori non accompagnati. In seguito ci saranno le verifiche previste dalla legge sulle autodichiarazioni fornite dai migranti per accertarne l’identità e l’effettiva età anagrafica. La Procura dei minori valuterà se denunciare una violazione della legge a causa della mancata tutela dei minori a bordo della Sea Watch e a quel punto la Procura di Catania dovrà stabilire se è stato commesso un abuso e quindi aprire un fascicolo d’indagine a carico di chi ha preso la decisione di lasciare in mare i migranti salvati dalla ONG. Ma siamo sicuri che da ministro, da papà e da uomo rispettoso della legge Salvini interverrà prima per evitare di dover usare quest’altra eventuale denuncia per fare campagna elettorale.

Leggi sull’argomento: No all’autorizzazione a procedere: la lettera di Salvini al Corriere

 

 

 

 

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