Il flop del Digiuno per Salvini che non piace ai fan della Lega

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2020-01-24

Doveva essere un modo per dimostrare l’affetto per Salvini e sostenere la battaglia sul caso Gregoretti. Ma la raccolta firme dei “digiunanti” (si digiuna con una firma) è ferma al palo: poco più di 5.200 persone a fronte dei 4 milioni di follower dell’ex ministro dell’Interno

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Matteo Salvini ha smesso di digiunare per il processo sul caso Gregoretti dopo meno di trentasei ore dall’annuncio della grande battaglia per la giustizia. Chissà se i suoi sostenitori stanno continuando a digiunare, a turno, per difendere il capo del Carroccio dai senatori brutti e cattivi che lo vogliono mandare a processo solo perché lui ha difeso la Patria.

Salvini fa digiunare gli altri, ma i leghisti non ci cascano

Su Facebook la pagina ufficiale della Lega continua a pubblicare ogni due ore l’appello ad aderire al #DigiunoPerSalvini. Ma ormai, senza la spinta propulsiva dei post e dei video del Capitano costretto a bere tè o ginseng mentre tutti attorno mangiano l’iniziativa ha perso lo smalto. Quasi come se in fondo a nessuno interessasse davvero di digiunare per Salvini. Non tanto perché non abbiano a cuore la vicenda Gregoretti quanto perché non è una modalità di lotta propria degli elettori leghisti.

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Che sono pur sempre quelli che come arma per difendere il loro leader dalle attenzioni particolari dei magistrati preferiscono ricorrere al rosario e al crocifisso. Non si può certo pensare di trasformare un elettorato che ha sempre insultato i “buonisti”, i pacifinti e disprezzato quelli dei gessetti colorati e delle magliette rosse ad usare una forma di protesta che più pacifista di così non si può.

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Il motivo per cui la Lega continua a promuovere l’iniziativa è un altro: raccogliere i dati dei sostenitori di Salvini per coinvolgerli in futuro in chissà quali altre iniziative della Lega. Come sempre si tratta di un tentativo di profilazione di massa degli utenti, tutto legale, ci mancherebbe altro. Però qualcosa non sta funzionando.

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Due giorni fa gli utenti che avevano aderito al digiuno per Salvini erano circa cinquemila (inclusi i fake e i troll che all’inizio avevano iniziato a sfottere la Lega). Oggi siamo ad appena 5.200 persone che hanno scelto di “digiunare” per dimostrare il proprio affetto per il Capitano. Per quanto nessuno controlli che il digiuno sia effettivo e per quanto la procedura sia facile e indolore (di sicuro più facile che digiunare) solo un’esigua minoranza dei sostenitori di Salvini ha scelto di aderire. La pagina della Lega ha oltre 600mila follower, quella di Salvini ha ampiamente superato i 4milioni di seguaci.

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Eppure questa cosa di digiunare per Salvini ai leghisti non va proprio giù. Sarà perché è una cosa non violenta, sarà perché sono stati nutriti con le foto dei pasti del Capitano, chissà. Anche a Morisi non tutte le ciambelle riescono col buco. Soprattutto quando c’è solo il buco e nessuna ciambella. Ma niente paura, perché è già tempo di #DifendiSalvini, un appello riservato ad avvocati e giuristi desiderosi di dare una mano per la difesa di Matteo Salvini sul caso Gregoretti. Chissà perché ne ha bisogno, visto che l’ex ministro Giulia Bongiorno è uno degli avvocati più brillanti e famosi d’Italia. I nomi qui però non vengono pubblicati.

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