Attualità
Sorpresa! Il rosario per Salvini a Torino è un flop
Giovanni Drogo 10/12/2019
Poco più di dieci persone oggi davanti al Tribunale di Torino per il rosario a favore dell’imputato Salvini. Lui però non si è visto perché è a Imola a fare campagna elettorale per Lucia Borgonzoni
Ci sono lo scudo della croce e l’arma del rosario, così come da programma. Non c’era Matteo Salvini, impegnato in Emilia-Romagna. Ma davanti al tribunale di Torino, dove il leader della Lega è imputato nel processo per vilipendio della magistratura c’era uno sparuto gruppo di fedeli mariani, pronto a difendere l’ex ministro dell’Interno con la forza della fede. Come ha spiegato Angela Ciconte prima di iniziare la litania del rosario «se l’italia non ha un’economia e una struttura cristiana, un’identità e una tradizione che sono le nostre non possiamo accogliere nessun popolo».
I fedeli recitano il rosario per Salvini, ma lui è a Imola
Serve quindi il rosario per darei ai politici e al Paese «la forza di poter accogliere in materia sana», e soprattutto per dare forza a Salvini «che non si vergogna di baciare i nostri simboli». Di gente però ce n’era poca. Repubblica parla di una ventina di persone, nella diretta video su Facebook ne compaiono meno di una decina. Molti meno di quei pochi che hanno partecipato al rosario in riparazione per il gay pride organizzato quest’estate dalla signora Ciconte. Forse il tema dell’omosessualità è più sentito. Forse il freddo.
Ma del resto Gesù disse «dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» quindi già aver portato otto persone in piazza a recitare il rosario sicuramente è stato un successo. C’era pure un tizio che si aggirava con una croce in cerca di posizionarsi bene in favore di telecamere. Qualcuno – non inquadrato ma molto vicino al microfono ambientale e alla telecamera- all’inizio della diretta ha detto «io lascio tutte le bestemmie in audio, ve lo dico, così vediamo». Secondo la Ciconte invece «la voce di un “coraggioso” dietro la telecamera ha parlato di bestemmia… Era un disturbatore… Anche se eravamo un piccolo gruppo di preghiera a quanto pare la preghiera da fastidio…».
Spiace per la mancanza di Salvini, che senz’altro avrebbe partecipato con slancio con uno dei rosari della sua collezione. «Ci avevano detto che Salvini doveva restare in parlamento per fare il suo dovere, se è altrove a noi non interessa, la preghiera supera i chilometri e noi siamo vicini a lui qualsiasi cosa stia facendo. Non siamo qui per farci vedere con lui, ma sostenerlo – spiegano a Repubblica – Salvini ci ha detto di andare avanti». A quanto pare infatti la signora Ciconte ha incontrato Salvini a Milano qualche settimana fa e ha pure chiesto il permesso per la manifestazione: «prima di essere qui abbiamo chiesto il permesso a Salvini, non ci saremmo mai permessi di essere qui senza il suo consenso», ha spiegato. Chissà se la Madonna aiuterà il senatore della Lega nel momento di questa difficile prova (un processo). E chissà se i recitatori di rosario fanno servizio a richiesta a favore di tutte quelle anime in pena che sono sotto processo in tutta Italia. Potrebbe essere una bella idea.
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