E il senatore Giarrusso “confessa” che il voto su Rousseau non sarà regolare

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-02-17

In un’intervista al Giornale il senatore fa sapere che sta preparando due bozze di discorso, una per il sì e una per il no. E che non sa ancora quale sarà pubblicata su Rousseau…

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Il senatore, avvocato e audiofilo Mario Michele Giarrusso ha involontariamente spiegato oggi in un’intervista al Giornale perché il voto su Rousseau non sarà regolare, come del resto tutti gli altri voti che hanno accompagnato la storia del MoVimento 5 Stelle anche se Travaglio se n’è accorto soltanto ieri. Giarrusso, che secondo le indiscrezioni dovrebbe spiegare sulla piattaforma Rousseau le ragioni del voto agli iscritti, ha rilasciato infatti oggi un’intervista a Carmelo Caruso del Giornale in cui ha candidamente confessato di aver preparato due bozze di discorso per il video, perché ancora non sa quale sarà pubblicato.

«Non si può dire che Salvini sia andato con le teste rasate al porto di Catania a sequestrarli. La domanda è semmai un’altra: aver sacrificato per dieci giorni quei migranti impedendogli di sbarcare è servito a difendere i  confini?».

Ci perdoni. Ma lei, in realtà, come la pensa?
«Io non posso esternare la mia posizione».

La deve tenere nel segreto del suo cuore?
«Esatto».

Ma presta la sua sapienza giuridica per la causa.
«Agli iscritti bisogna far comprendere che il giudizio giuridico su Salvini va separato da quello politico».

Abbiamo capito che quello giuridico è per il “no” al processo, ma quello politico?
«Salvini ha accentrato su di sé questa decisione. Non c’è dubbio. Ne ha fatto uno show. Ma gli elettori hanno le urne per punire».

E lei la piattaforma Rousseau per convincere.
«Non so ancora se devo convincere per il sì o per il no».

Attenzione, quindi: Giarrusso sta dicendo che dovrà “convincere”, ovvero che dovrà invitare gli iscritti a votare in una certa maniera, orientando il loro voto. Proprio quello che faceva notare Marco Travaglio ieri chiedendo che il quesito fosse neutro. Dalle parole di Giarrusso oggi si capisce che invece il M5S si prepara a orientare il voto. E il resto dell’intervista conferma l’impressione:

Sembra di capire che a poche ore dal voto non è stato ancora deciso se alzare o abbassare il pollice…
«Ci attende una decisione importantissima. Come ho detto, è un momento della nostra storia “alto”».

E se il voto facesse precipitare tutto? Cosa accadrebbe se gli iscritti votassero per l’autorizzazione?
«Noi siamo portavoce dei cittadini. Fa parte del nostro dna. Non possiamo non tenerne conto».

Ha già preparato il testo per il video?
«Vuole dire le due…».

Quante bozze ci sono sul tavolo del senatore Giarrusso?
«Due. Una per il sì e una per il no».

Come si dice, la mano di Giarrusso “po’ esse fero o po esse piuma”. E dei tormenti del senatore Giarrusso non si può sapere nulla.
«È proprio così…».

Il M5S si appresta quindi a fare quello che ha fatto sempre, gli esempi più eclatanti sono il caso Cassimatis, in cui Beppe diceva “Fidatevi di me” sostenendo che l’attivista non potesse essere la candidata sindaca ma senza spiegarne i motivi, o quello con cui cercarono di benedire l’alleanza sfumata con l’ALDE.

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