La stoccata di Fusani a Meloni: “Il decreto rave non è urgente, ce ne sono 3 l’anno” | VIDEO

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-12-29

Claudia Fusani, penna de Il Riformista, che ha polemizzato con la leader di FdI sul chiacchieratissimo decreto rave

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Durante la conferenza stampa di fine anno della Premier Giorgia Meloni, non sono mancati momenti di scontro con i giornalisti presenti. Quello di cui più si discute ha visto per protagonista Claudia Fusani, penna de Il Riformista, che ha polemizzato con la leader di FdI sul chiacchieratissimo decreto rave, sul quale è stata utilizzata la procedura della “ghigliottina parlamentare”, che ha interrotto il dibattito in Aula e portato a una rapida approvazione della maggioranza.

Nel mirino di Fusani è finita proprio la suddetta decisione del Governo, che di fatto ha consentito il passaggio velocissimo di una misura molto divisiva (dato che conteneva pure il reintegro dei medici no vax) e che, a suo dire, avrebbe smentito la volontà di Meloni di dare centralità al Parlamento. Al che la Presidente del Consiglio ha replicato piccata: “Mi scusi, ma in tutti questi anni di governi di sinistra, mi dica, lei ha mai visto un solo governo rinunciare a un proprio decreto per segnalare la centralità del Parlamento?”.

La replica di Meloni a Claudia Fusani: “Il decreto rave è un segnale che mi interessa dare”

Ma non è finita qui. Lo scontro tra la Premier Meloni e Claudia Fusani si è consumato anche sulla questione dei rave illegali. La giornalista, infatti, nel porre la domanda alla leader di FdI ha fatto notare di come “in Italia ci sono tre/quattro rave all’anno, quindi non è così urgente fare un decreto su questa cosa”. Ma Meloni, ribadendo la necessità e l’urgenza del provvedimento sui party illegali, ha concluso alzando la voce:

Da tempo arriva gente da tutta Europa a organizzare raduni illegali con violenze, droghe, perché si divertono. Ci chiediamo perché da noi e non in Francia o in Spagna? Perchè noi lo consentiamo. Per me il provvediemento non è secondario: è il segnale che mi interessa dare. È finita l’Italia che si accanisce con chi rispetta le regole e fa finta di non vedere chi le viola. Norma giusta ed era necessario dare un segnale. Poi c’è il covid e l’ergastolo ostativo.

 

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