“Mascherine e smart working se la situazione peggiora”: il Covid in Cina preoccupa il Ministero

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-12-30

Non si tratta di un tuffo nel passato, ma delle conseguenze dei dati che arrivano dalla Cina sul Covid: ecco la circolare del Ministero

article-post

Uno spiacevole tuffo nel passato, dettato dai dati allarmanti che arrivano dalla Cina sul Covid. Adesso il Ministero della Salute, dopo aver imposto l’obbligo di tampone ai cittadini provenienti dal Dragone, ha trasmesso una circolare contenente alcune delle misure che il Governo potrebbe essere costretto a prendere nel caso in cui la situazione epidemiologica peggiori. Il documento, intitolato “Interventi in atto per la gestione della circolazione del SarsCoV2 nella stagione 2022-23”, contiene diverse indicazioni per “predisporre a livello regionale un rapido adattamento di azioni e servizi nel caso di aumentata richiesta assistenziale”.

Tra le misure indicate dal dicastero guidato da Orazio Schillaci figurano il ritorno delle mascherine al chiuso (dopo la proroga dell’obbligo di ieri nelle strutture sanitarie), lo smart working, la riduzione degli assembramenti, l’intensificazione delle quarte dosi di vaccino e una dose aggiuntiva per i cittadini più a rischio. Nonostante l’imprevidibilità dell’evoluzione della pandemia, la circolare precisa che “il nostro Paese deve prepararsi ad affrontare un inverno in cui si potrebbe osservare un aumentato impatto assistenziale attribuibile a diverse malattie respiratorie acute”, dalle varianti di SarsCoV2 all’influenza.

Covid, la Cina contrattacca ma i dati preoccupano. Bassetti: “Nessun allarme ma giusta osservazione”

Il messaggio del ministro della Salute Schillaci è chiaro: l’Italia deve farsi trovare pronta a un nuovo innalzamento dei contagi, a cui effettivamente si sta assistendo nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Da parte sua, la Cina ha promesso trasparenza sui dati, anche se le stime dell’associazione di esperti Airfinity sono molto diverse da quelle diffuse da Pechino e parlano di 9000 morti al giorno nel Dragone. Tanto che pure Spagna e Israele si sono uniti all’Italia optando per restrizioni e controlli aggiuntivi per i passeggeri in arrivo dalla Cina, che da parte sua ha contrattaccato sostenendo che queste misure siano “uno sporco trucco politico per sabotarci”.

L’attenzione adesso è tutta sulla variante XBB.1.5 del Covid, conosciuta come “Gryphon”. Ieri, durante l’informativa a Palazzo Madama, il ministro Schillaci ha tranquillizzato in merito sottolineando come questa versione del virus sia presente da tempo anche in Italia. Commentando all’Adnkronos Salute i dati dell’ultimo monitoraggio Covid della Cabina di regia Iss-Ministero della Salute, il direttore Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti ha invitato ad evitare allarmismi e ha detto:

I dati italiani sono quelli di un virus all’angolo, quindi sforziamoci di non importare nuovi problemi dalla Cina. In Italia la situazione è molto tranquilla e il Covid non è più un problema, come ci dicono gli ultimi numeri. Evitiamo un fuoco di ritorno. Nessun allarme ma giusta osservazione e poi stimolare chi non l’ha fatta a farsi la quarta dose di vaccino.

Il governo continui a stimolare l’Europa affinché faccia di più sui controlli dei voli provenienti dalla Cina, questo non per bloccare i passeggeri ma per intercettare se c’è qualcosa che non va e muoversi rapidamente su nuove varianti resistenti e di conseguenza l’aggiornamento dei vaccini. Quello italiano è stato il primo governo d’Europa a muoversi.

Potrebbe interessarti anche