Le clamorose balle di Dino Giarrusso a Piazza Pulita su Roma e la Raggi

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-11-02

L’ex Iena (ora agnellino) ieri ha magnificato le doti di Virginia Raggi rivelando agli spettatori che da quando c’è il MoVimento 5 Stelle per la prima volta nella storia a Roma…

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Anche se oggi Dino Giarrusso è consulente/segretario particolare del sottosegretario all’Istruzione Lorenzo Fioramonti rimane sostanzialmente un uomo di spettacolo, un giornalista che per tanti anni ha lavorato alle Iene fustigando i potenti di turno. Certo, da quando è stato miseramente trombato alle elezioni politiche Giarrusso è cambiato e dopo aver trovato il paracadute e un tentativo di approdare al CdA Rai è stato catapultato nell’ufficio comunicazione del M5S alla Regione Lazio (che poi ha lasciato per andare al Ministero). L’esperienza televisiva di Giarrusso viene molto utilizzata dal M5S che lo manda a destra e a manca. I risultati però, come si è visto ieri a Piazza Pulita su La7, non sono clamorosamente divertenti.

Salvate il soldato Giarrusso

Quando Giarrusso va in televisione indossa l’elmetto ed è disposto a tutto pur di difendere il MoVimento 5 Stelle. Fino ad ora la sua performance migliore è stata quella a Otto e Mezzo quando, dimostrando una notevole capacità di arrampicarsi sugli specchi, dopo essersi definito «personalità di altissimo livello» spiegava che i plagi nel programma elettorale del MoVimento 5 Stelle non erano tali ma semplici “citazioni” (dove però la fonte non veniva citata). Sempre in quella mirabolante intervista Giarrusso diceva che Renzi e Gentiloni «hanno fatto un governo con una coalizione che non era prevista da la coalizione PD più SEL che gli ha dato la maggioranza alla Camera hanno fatto un governo contro il volere degli italiani perché quelli erano stati eletti con la destra».

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Ma ieri a Piazza Pulita Giarrusso si è superato. Il tema della puntata era la Capitale, la città governata dal luglio 2016 da Virginia Raggi e dal MoVimento 5 Stelle. Da due anni e mezzo a Roma non è cambiato nulla, la città è come bloccata, paralizzata. Eppure il MoVimento in campagna elettorale prometteva una vera e propria rivoluzione copernicana su tutti i fronti, ambiente, legalità, trasparenza e bilancio (con un miliardo e mezzo di euro pronti all’uso). Certo, amministrare Roma non è un’impresa facile, ma questa non è una giustificazione. Come non bastano i continui è colpa delle Amministrazioni precedenti che da due anni e mezzo i 5 Stelle ripetono ogni qualvolta le cose vanno male.

Tutte le prime volte di Roma secondo Dino Giarrusso

Ed è forse per quello che Giarrusso ieri ha cercato di cavarsela in un altro modo.  In questi giorni Virginia Raggi è sotto accusa da parte di molti cittadini perché non sta facendo abbastanza per evitare che gli alberi della città continuino a cadere sulle auto dei romani. Lei su Facebook si difende dicendo che è colpa del vento forte, Giarrusso fa di meglio. Ieri a Piazza Pulita se ne è uscito con un annuncio ad effetto: «parliamo di alberi, per la prima volta nella storia di questa città, nella storia! la giunta Raggi ha fatto monitorare quelli che sono su strada». Secondo l’ex Iena  «è la prima volta che si fa nella storia di questa Roma, di questa Capitale». Insomma prima dell’arrivo della Raggi nessuno ha mai pensato di potare, abbattere o monitorare il patrimonio arboreo della Capitale.

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La sparata è talmente clamorosa che si commenta da sé ma vale la pena ricordare che nel 2014 vennero approvate le linee guida per la gestione delle alberature di proprietà pubblica nel territorio di Roma Capitale che nel 2015 l’assessora all’Ambiente della giunta Marino fece approvare un bando da 4 milioni e 800mila euro per i monitoraggi. Poi Marino fu costretto a dimettersi e la gara – conclusasi il 15 settembre 2015 – si arenò. La Raggi quindi non è stata la prima (anche perché è davvero difficile sostenere che prima gli alberi non venissero potati) ed anzi il bando della giunta a 5 Stelle sul monitoraggio delle alberature ha avuto parecchi problemi. Così come ne hanno avuti altri bandi di gara indetti dalla Raggi, si pensi ad esempio a quello per le rimozioni delle auto in sosta vietata che non riesce nemmeno a partire. Ma attenzione, secondo Giarrusso grazie a Virginia Raggi Roma può vantare un altro primato: «le do un altro dato perché a me piace dare i numeri, lei sa che per la prima volta in questa città non si ruba? Perché per la prima volta in questa quando c’è Virginia Raggi in questa città non si ruba». Giarrusso intende dire che Virginia Raggi fa i bandi. Il problema è che quando li fa o li fa male, o vanno deserti. Che dire invece di quando Pinuccia Montanari annunciava l’intenzione di assumere 300 giardinieri? Oggi sono ancora 150. Ma il problema non si porrebbe se il Comune riuscisse a bandire le gare d’appalto per esternalizzare il servizio. Ma attenzione perché Giarrusso aggiunge che quella di Virginia Raggi è anche «l’amministrazione più trasparente della storia di Roma». In quanto al fatto che “a Roma non si ruba da quando c’è Virginia Raggi”, forse i casi Lanzalone e Marra, portati o promossi in Campidoglio proprio da Virginia Raggi, dovrebbe suggerire un prudente silenzio in attesa delle sentenze.

Il complotto delle manine che fanno cadere gli alberi

Ma torniamo agli alberi. Se per l’assessora Montanari è tutta colpa del global warming Giarrusso ieri sera da Formigli ha tirato fuori una spiegazione ancora più fantasiosa. Si tratta ormai di un’argomentazione che è un classico dei 5 Stelle di governo: il complotto interno.

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Giarrusso sospetta ci sia una manina all’interno degli uffici comunali che causa la caduta degli alberi. Tutto perché grazie a Virginia Raggi ora ci sono persone che hanno smesso di rubare: «noi non ci dobbiamo dimenticare che quando qualcuno smette di rubare questo qualcuno reagisce. Cioè all’interno della burocrazia comunale all’interno di quelli che grazie alla complicità di ex amministrazioni mangiavano ci sono delle reazioni di “boicottaggio” nei confronti di Virginia Raggi». Insomma se gli alberi cadono e le strade si allagano è per colpa delle amministrazioni di prima, del vento forte, del riscaldamento globale e di quelli che remano contro il MoVimento 5 Stelle dall’interno della Pubblica Amministrazione. La domanda che sorge spontanea è, ma la Raggi qualche responsabilità ce l’ha? Sarebbe la prima volta nella storia di Roma che un sindaco non ha alcuna responsabilità e non è in grado di governare la città.

Leggi sull’argomento: Decreto Dignità, i 200 licenziati da Comdata

 

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