Politica
Dino Giarrusso lascia Roberta Lombardi (e va al ministero)
neXtQuotidiano 28/07/2018
Il piano dell’ex Iena per diventare imperatore del mondo prosegue: lascia la Lombardi, va da Fioramonti
Simone Canettieri sul Messaggero ci racconta oggi una storia divertentissima che riguarda Dino Giarrusso, l’ex Iena che si fece candidare in Parlamento dal MoVimento 5 Stelle a Roma risultando alla fine uno dei pochi non eletti, e che successivamente è approdato alla corte di Roberta Lombardi in Regione Lazio (proprio lui che diceva di voler fare politica senza paracadute) cercando anche, senza successo, un posto nel consiglio di amministrazione della RAI. La notizia è che Giarrusso lascia anche la Lombardi per andare a lavorare con Lorenzo Fioramonti, sottosegretario al ministero dello Sviluppo:
Prima l’attacco, a sua insaputa, di Roberta Lombardi a Beppe Grillo sulle buche a Roma che non ci sono, poi la proposta sui vaccini, di cui si è detto all’oscuro, che ha fatto infuriare la ministra della Salute Giulia Grillo. Due casi esplosivi e mai gestiti che hanno portato alle dimissioni (più o meno spontanee) di Dino Giarrusso dalla Regione Lazio.
L’ex Iena era stata spedita a curare la comunicazione del gruppo di Roberta Lombardi come ripiego. Dopo la bocciatura alle politiche con il MoVimento 5 Stelle, i vertici grillini gli avevano dato questa opportunità. “E io sarò il Rocco Casalino del Lazio”, aveva dichiarato Giarrusso che nel frattempo si è fatto avanti per il CdA della RAI e anche per un posto di sottosegretario alla Cultura. Ma con scarsi esiti.
In Regione, in compenso, è riuscito a controllare poco. A partire dalla proposta di legge del MoVimento 5 Stelle sui vaccini che prevede anche un periodo di quarantena “dalla scuola di 4-6 settimane per il soggetto appena vaccinato”. Un’iniziativa considerata “no vax e oscurantista”, che ha fatto dissociare la ministra Grillo e ha provocato l’addio di Giarrusso. Per lui è pronta un’altra poltrona: nello staff del sottosegretario Lorenzo Fioramonti.
Insomma, in parlamento no, in Rai no, come sottosegretario no, come responsabile comunicazione del Lazio no ma per fortuna nello staff del ministero dello Sviluppo, dove il suo curriculum brillerà di certo per competenze, almeno sì. Il piano di Giarrusso per diventare IMPERATORE DEL MONDO è ancora vivo e lotta insieme a lui.
EDIT: Dino Giarrusso l’ha presa bene anche stavolta e su Facebook si dedica a una robusta sbroccata nei confronti del povero Simone Canettieri del Messaggero, attaccato perché si sarebbe permesso di fare insinuazioni in stile Iene sul suo addio alla Lombardi. Particolare curioso: nel migliaio di parole scritto per difendersi, Giarrusso non trova quelle necessarie per spiegare perché avrebbe lasciato il posto in Regione Lazio:
Un vergognoso articolo del Messaggero, a firma Simone Canettieri, insinua un sacco di sciocchezze e falsità rispetto alle mie dimissioni da responsabile comunicazione del M5S Lazio.
Canettieri ha il mio numero e ci siamo sentiti spesso in queste settimane, ma ieri ha scelto di non chiamarmi per chiedermi come stessero davvero le cose (chissà come mai!) e di inventarsi dettagli inesistenti. Due su tutti: non ho mai dichiarato (come invece mi viene attribuito, in malafede) “Sarò il Rocco Casalino della regione Lazio”, né tantomeno ho vissuto questo incarico come “ripiego”, ma come un grande onore che ho cercato di ricambiare facendo del mio meglio.Ci tengo molto a dire che il mio rapporto con Roberta Lombardi, con tutti i consiglieri e con lo staff del M5S alla regione Lazio è stato ottimo, e che non c’entra nulla la proposta di legge sui vaccini con le mie dimissioni.
La verità è che il cambiamento portato dal M5S fa paura, e qualunque pretesto è buono per inventarsi divisioni, retroscena senza aderenza alcuna con la realtà, correnti che non esistono e mal di pancia fantasmatici.
Se il Movimento è al governo del paese ed i giornali legati al vecchio potere reagiscono così, vuol dire che stiamo andando nella direzione giusta, e che dobbiamo in tutti i modi continuare, ciascuno nel suo piccolo, ciascuno col proprio ruolo, a lavorare per cambiare in meglio questo paese e migliorare la vita dei cittadini, ragione unica per cui 11 milioni di italiani hanno votato un movimento senza tessere, senza clientele, senza lobby e senza interessi oscuri.
Invito tutti gli attivisti a diffondere questo messaggio per far prevalere la verità sulle insinuazioni.