Fatti
Dietro l’addio di David Borrelli
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2018-02-14
Due ipotesi sulla vicenda dell’europarlamentare che ieri ha lasciato il gruppo «per motivi di salute»: rendicontazioni sospette delle spese a Bruxelles o nuova strategia politica di Beppe contro Di Maio e Casaleggio. Ma…
Motivi di salute, secondo la spiegazione ufficiale del MoVimento 5 Stelle, dietro le dimissioni di David Borrelli. Che però si iscrive al gruppo misto senza lasciare l’Europarlamento, a differenza di quello che ci si sarebbe aspettati da chi non può più fare il deputato europeo. E nessuno, a differenza di quello che è capitato ad altri, gli chiede di pagare la famosa clausola da 250mila euro.
Dietro l’addio di David Borrelli
Ci sono tutti gli elementi del giallo intorno all’addio di Davide Borrelli, primo eletto grillino come consigliere comunale a Treviso, oggi al secondo mandato come europarlamentare ma anche membro dell’associazione Rousseau che però nulla sa di quello che succede nella struttura di Davide Casaleggio, come detto da lui stesso al Foglio qualche tempo fa. E allora si possono fare soltanto due ipotesi alternative per un curioso saluto che nessuno, nemmeno lui, vuole spiegare. La prima è quella più semplice e ne sono pieni i giornali di oggi: le Iene, che ieri hanno dato i primi dieci nomi che la loro fonte ha indicato come implicati in Rimborsopoli (ma alcuni, come Massimiliano Bernini, hanno smentito furiosamente e Barbara Lezzi ha sostenuto di aver sbagliato un solo bonifico senza l’annullamento)
Secondo Ilario Lombardo, che ne parla sulla Stampa, qualcosa non tornerebbe nei versamenti degli europarlamentari, che non sono rendicontati e sono su base volontaria a differenza di quelli di deputati e senatori nazionali. Dovevano devolvere mille euro alle piccole e medie imprese, per scelta del gruppo, ma qualcosa non tornerebbe in quelle rendicontazioni secondo il quotidiano. Le Iene lo stanno cercando per chiedergli spiegazioni, ma lui è introvabile. E c’è di più, sempre secondo La Stampa:
Pubblicata la notizia del suo addio, La Stampa è stata contattata da una fonte che ha chiesto l’anonimato. Si tratta di un suo ex collaboratore veneto. «Andate a vedere le due case che possiede, a Bruxelles e a Strasburgo. Poi chiedetegli delle ristrutturazioni della sede della sua società, la Trevigroup, in via Castagnole a Treviso».
Nella casa a Bruxelles ha anche il suo ufficio e vive con la compagna Maria Angela Riva, da cui aspetta un bambino. Fu per lei che Borrelli finì nella bufera, a ottobre: si scoprì che, per averla con sé, la fidanzata era stata assunta da un’altra europarlamentare grillina, Isabella Adinolfi. E sarebbe stato sempre questo il motivo di recenti screzi con Casaleggio.
La tesi delle mancate restituzioni
La tesi del solito collaboratore con il dente avvelenato è un po’ complottistica (strano, vero?): se le restituzioni ammontano a mille euro e l’ammanco fosse stato perpetrato anche per tutta la legislatura, i soldi non basterebbero certo né per comprare due case né per ristrutturare la sede di un’azienda. Ma questo poco importa visto che la fonte anonima della Stampa testimonia un clima, quello degli ex 5 Stelle, fatto spesso di gente utilizzata e poi salutata che comprensibilmente ha il dente avvelenato.
Non è una novità che nel M5S ci sia chi contatta i giornalisti (cioè, il male assoluto secondo Grillo e i grillini fino a quando non servono da buca delle lettere) per raccontargli oscuri complotti con protagonisti scellerati – come l’impiegato di banca che ha sbagliato il bonifico di Giarrusso – ai danni del Bene. Di solito dopo un po’ si scopre che sono tutte fòle.
La tesi del grillismo tradito
Un’ipotesi più suggestiva invece è quella del grillismo tradito. David Borrelli, fedelissimo di Grillo (proprio lui gli ha chiesto di entrare in Rousseau) molla perché non si ritrova nel partito di Di Maio e Casaleggio. D’altro canto lo stesso Borrelli negli ultimi tempi condivideva sulla sua pagina soprattutto contenuti del nuovo blog di Grillo, privilegiato come fonte rispetto al Blog delle Stelle che oggi va per la maggiore nel Partito Di Maio.
Secondo questa tesi, a Borrelli non è piaciuto il modo in cui il MoVimento 5 Stelle si è preparato per le elezioni, pensando solo ai voti e poco agli ideali. E per questo ha mollato alla fine perché impossibilitato a sopportare il peso di un M5S nuovo che lui, attivista delle origini, non riconosce più. Sui giornali c’è chi riporta sue dichiarazioni virgolettate in cui diceva che avrebbe mollato e che sono anche abbastanza incomprensibili visto che Borrelli era al suo secondo mandato e per regola interna la sua corsa alle cariche elettive sarebbe finita con il completamento del mandato di europarlamentare nel 2019.
Il volere di Beppe
«È un trevigiano, un piccolo imprenditore come tantissimi qui, abituato a essere concreto», lo descrive un amico. Ormai lo si vedeva solo nei suoi, tanti, incontri dedicati alle pmi che organizzava sul territorio. Aveva cercato anche di imbastire workshop di formazione politica gratuiti in cui aveva usato il logo Rousseau. Ma all’evento Rousseau di Pescara Borrelli ha dato forfait e non si è visto. Nell’associazione fondata da Davide Casaleggio all’indomani della morte del cofondatore del M5S, Borrelli ci è finito per volere di Beppe Grillo in persona, scrive oggi Il Messaggero.
E così, al netto del litigio con Casaleggio sulla questione della fidanzata assunta all’Eurogruppo, l’addio di Borrelli farebbe parte del piano complottistico di un Beppe Grillo deluso dal M5S che sarebbe pronto a riprendersi il giocattolo strappandolo alle mani di Di Maio e Casaleggio. Piccolo problema intorno a questa ricostruzione: il giocattolo in mano a Luigi e Davide ce l’ha messo proprio Beppe. E ce l’ha messo perché era stanco di doversi sorbire tutti i guai giudiziari che comportava la sua detenzione. Adesso lo rivuole? E poi: il Grillo ormai dissociato da Casaleggio e Di Maio è per caso lo stesso Grillo che ieri era in Campania per la campagna elettorale di Di Maio? Le ipotesi non sembrano poggiate su molti elementi di fatto. Non è una novità quando provengono dalla fucina di talenti (si fa per dire) che negli anni hanno tirato su Grillo & Casaleggio. La verità può svelarla solo Borrelli. E magari è molto più prosaica di quanto oggi gli altri vogliano far credere.
EDIT: David Borrelli smentisce le poco credibili illazioni anonime: