Cos’è la moneta aggiuntiva che De Magistris propone per Napoli

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-09-03

L’idea non è nuova: di solito questo tipo di mezzi di scambio viene definito anche moneta complementare o moneta parallela e nelle intenzioni serve per rendere possibile o facilitare lo scambio di beni o di servizi all’interno di una comunità al di fuori del circuito della moneta ufficiale a corso legale

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Oggi Luigi De Magistris sulla sua pagina Facebook ha pubblicato un post in cui annuncia l’approvazione di tre delibere. Tra queste, c’è quella che vorrebbe la “realizzazione di una moneta aggiuntiva all’euro per dare forza a Partenope”. L’idea di De Magistris non è nuova: di solito questo tipo di mezzi di scambio viene definito anche moneta complementare o moneta parallela e nelle intenzioni serve per rendere possibile o facilitare lo scambio di beni o di servizi all’interno di una comunità al di fuori del circuito della moneta ufficiale a corso legale.

Cos’è la moneta aggiuntiva che De Magistris propone per Napoli

Questi sistemi nascono per dare valore alle attività economiche di una comunità, oppure quando c’è carenza di liquidità. Un esempio di moneta parallela è il Sardex, una moneta complementare e supplementare, capace di affiancarsi a quella tradizionale, creando un circuito in cui le aziende dell’isola, attraverso l’utilizzo di una unità di conto digitale, hanno la possibilità di sostenersi a vicenda, finanziandosi reciprocamente senza interessi.

moneta parallela moneta aggiuntiva

Le monete complementari oggi sono circa cinquemila e di solito l’utilizzo si sviluppa durante le crisi economiche, come il Wir svizzero nato nel 1934 sulla scia del crack mondiale del 1929. Introdotto per salvare gli imprenditori elvetici dalla crisi economica, oggi in Svizzera il Wir (che non è una moneta cartacea, ma esiste a livello di carta di credito e di assegno) è utilizzato da 60 mila piccole e medie imprese che si scambiano beni e servizi e lo comprano, lo vendono o chiedono un prestito ipotecario con un tasso all’1%. Fino a qualche tempo fa si parlava di introdurre a Varese e a Torino si lavora rispettivamente il “Bosino” e il “Taurino”, monete da utilizzare su base volontaria per scambiare beni e servizi.

moneta complementare roma raggi mazzillo sardex - 1
Fonte: Sardex.net

Le aziende e i soggetti che fanno parte di questo circuito chiuso possono accumulare i crediti ma spenderli successivamente. Chi fa parte del circuito di questa moneta complementare può fare credito agli altri soggetti. Ma soprattutto non deve restituire il bene o il servizio acquistato direttamente all’azienda presso cui l’ha comprato. Questa è la differenza sostanziale con il baratto dove invece lo scambio avviene sempre in maniera diretta. I soggetti che fanno parte del circuito del Sardex invece mettono in circolazione i crediti che possono essere utilizzati in scambi successivi con altre aziende che fanno parte del sistema. Si tratta di un sistema che ha anche degli aspetti non molto definiti. In sostanza l’azienda che gestisce i Sardex (un Sardex vale un euro) funziona come una banca non regolata. Anche Virginia Raggi e Andrea Mazzillo, che all’epoca era assessore al bilancio a Roma, proposero una moneta parallela per Roma in una conferenza stampa: l’idea è andata in soffitta insieme all’assessore.

moneta parallela grecia

All’epoca in cui la Grecia si trovava nella crisi dell’euro alcuni giornali scrissero che il governo ellenico era pronto a introdurre una moneta parallela all’euro: si parlava in particolare di certificati YOU (I owe you, pagherò) con i quali l’esecutivo avrebbe potuto pagare gli stipendi dei pubblici dipendenti. Il ministero dell’Economia smentì. Infine c’è la proposta di moneta parallela cacciata da Berlusconi in campagna elettorale e i minibot proposti dal deputato della Lega Nord Claudio Borghi: l’idea non è piaciuta al ministro Tria e adesso non se ne parla più da tempo.

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