Al ministro Tria non piacciono i minibot

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-10

Il responsabile dell’Economia giura che il governo non vuole uscire dall’euro e boccia lo strumento di Borghi per pagare i debiti della PA

article-post

Giovanni Tria parla oggi con il Corriere della Sera nella sua prima uscita pubblica e dice due cose molto interessanti. La prima è che il governo non ha alcuna intenzine di uscire dall’euro:

Vari esponenti della maggioranza dicono: «Non vogliamo uscire dall’euro». Ma ciò non esclude l’uscita se il mercato portasse lì. Siete determinati a garantire il futuro dell’Italia nell’euro?
«La posizione del governo è netta e unanime. Non è in discussione alcun proposito di uscire dall’euro. Il governo è determinato a impedire in ogni modo che si materializzino condizioni di mercato che spingano all’uscita. Non è solo che noi non vogliamo uscire: agiremo in modo tale che non si avvicinino condizioni che possano mettere in discussione la nostra presenza nell’euro. Come ministro dell’Economia ho la responsabilità di garantire, su mandato del governo, che queste condizioni non si verifichino. Le dichiarazioni del presidente del Consiglio sono su questa linea e il governo nel complesso è responsabile verso il Paese».

Le danno noia le dichiarazioni dei politici che muovono il mercato contro l’Italia?
«All’avvio di un governo un dibattito politico vivace è normale. C’è una coalizione con vari punti di vista che si confrontano. È un assestamento iniziale. Ma c’è un programma e bisogna fare attenzione soprattutto a quello che dice e fa il governo, a partire dal presidente del Consiglio».

giovanni tria

Poi Giovanni Tria chiude anche la porta ai minibot, strumento suggerito dal leghista Claudio Borghi per pagare i debiti della Pubblica Amministrazione già criticato sulla stampa internazionale perché, proprio secondo quanto detto dal deputato leghista, potrebbe aprire all’emissione di nuova valuta nell’ipotesi di uscita dall’euro:

Salderà i debiti commerciali emettendo mini-Bot tipo «moneta parallela»?
«L’idea segnala un problema vero: i debiti dello Stato verso le imprese. Credo che il modo migliore di affrontarlo sia eliminarlo alla radice, far sì che i pagamenti siano fatti nei tempi previsti e in denaro. Con soluzioni tampone non si risolve nulla»

Leggi sull’argomento: Il presunto piano di Paolo Savona per lo spread

Potrebbe interessarti anche