Il M5S ha inventato un complotto anche per l’incendio del TMB Salaria

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-12-11

La vicepresidente del Senato Paola Taverna e il ministro Costa giocano al piccolo dietrologo. E “inventano” soluzioni che per la puzza nella zona non ci sono mai state

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Quello che ride quando le cose vanno male di solito ha già trovato qualcuno a cui dare la colpa. Il MoVimento 5 Stelle invece è diverso e per questo dai suoi massimi esponenti istituzionali a quelli di governo quando le cose vanno male ha già pronto un complotto da indicare al popolo. Non poteva far eccezione l’incendio nel TMB Nuovo Salario che rischia di mettere in ginocchio la raccolta dei rifiuti in città: e così ecco qui il ministro dell’Ambiente Sergio Costa e la vicepresidente del Senato Paola Taverna pronti a cimentarsi nel loro numero di repertorio.

Il M5S ha inventato un complotto anche per l’incendio del TMB Salaria

Il problema dell’impianto del Tmb di via Salaria “si stava affrontando”. “Lascia perplessi” che parte l’incendio proprio “nel momento in cui questo lavoro si stava portando avanti”, dice Costa in favore di microfono: “Vengo da terre dove, per il mio lavoro precedente, sono stato abituato a frequentare queste situazioni e, guarda caso, ogni volta che qualcuno fa qualcosa e prova a sistemare le cose, parte l’incendio” aggiunge Costa. “Non faccio sillogismi, lasciamo lavorare la Procura sull’argomento però ho il dovere di essere scocciato di questa vicenda perché il lavoro si stava finalmente facendo per dare una risposta ai cittadini”.

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Ecco, forse Costa dovrebbe definire meglio cosa intende. Perché il problema del TMB di via Salaria non lo sta affrontando lui ultimamente, ma viene affrontato da anni da tutti i politici che finiscono in posizioni come la sua, senza che ci sia una soluzione (che in effetti nemmeno lo stesso Costa ha proposto). Il ministro è intervenuto per dirimere la questione dei nuovi impianti tra Regione e Comune, ma sul TMB ha solo detto qualche tempo fa che «Là non si può lasciare nelle condizioni attuali. Urge un intervento di ripristino della legalità e della dignità di quel luogo, che deve essere vissuto in armonia con il territorio. So che su questo sia la sindaca Virginia Raggi sia la Regione stanno lavorando». Come al solito parole e non atti concreti, e l’auspicio che qualcun altro (nello specifico Regione e Comune) trovino una soluzione per l’impianto che è indispensabile per il ciclo dei rifiuti romano ma non sufficiente per non finire in emergenza puntualmente ogni anno.

La fantasia al potere e l’indagine in atto

E poi c’è Paola Taverna che invece dice e non dice perché se poi dovesse essere smentita può sempre sostenere di non aver affermato nulla di preciso. E infatti lo fa affermare agli iscritti della sua pagina Facebook, pronti a urlare al complotto contro la povera sindaca Raggi mentre i deputati grillini della Commissione Ambiente parlano di “attacco al cuore dello Stato” per rasserenare gli animi e confermarci che la situazione è disperata ma non seria. I problemi del TMB Nuovo Salario li conoscono tutti e paradossalmente l’incendio contribuirà a risolverli temporaneamente visto che i cittadini sostengono da anni che ci sia un odore insopportabile che si sparge in tutta la zona e per questo ne è stata a più riprese promessa la chiusura.

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Nessuno invece fa alcun riferimento all’indagine della procura di Roma nella quale è emerso finora che secondo i tecnici il sito produce rifiuti che hanno caratteristiche di putrescibilità e quindi non possono essere classificati come FOS, come a quanto pare avviene. L’impianto dovrebbe realizzare dalla spazzatura il 36% di combustibile ma finora ha generato soltanto il 22,4% nel 2016 e il 19,6% nel 2017. Lo stoccaggio realizzato in modo approssimativo, spesso denunciato dai sindacalisti e dai lavoratori dell’impianto di trattamento perché avviene nell’area dell’accettazione rifiuti, con la saturazione della zona causa cattivi odori. Questo è il problema del TMB ancora senza soluzioni con buona pace di Costa. E forse proprio da questo bisogna distogliere l’attenzione oggi parlando di complotti prima che ci siano le prove. Nonostante quella volta del Flambus sia andata male. Anche lì si favoleggiava di chissà quali oscure trame dietro gli autobus che bruciavano. Ma responsabile era semplicemente la mancata manutenzione di ATAC.

Leggi sull’argomento: Virginia Raggi e il disastro annunciato del TMB Nuovo Salario

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