La figuraccia della Lega a Ferrara che offre posti in cambio di silenzio e non sa neanche come giustificarsi

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2020-01-17

Dopo aver “liberato” Ferrara la Lega si accinge a “liberare” l’Emilia-Romagna. Ma quando i nodi vengono al pettine il sindaco preferisce non parlare e il vicesindaco si rifugia dietro un fantastico “e allora il PD??”

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Il livello politico della Lega è questo: a novembre il vice-capogruppo della Lega di Ferrara Stefano Solaroli ha tentato di convincere la consigliera Anna Ferraresi a dimettersi in cambio di un posto da «dipendente comunale a tempo indeterminato». Un posto senza concorso né selezione che sarebbe stato assegnato direttamente dal sindaco. Il problema è che il posto di lavoro promesso (fare la hostess per un servizio di trenini turistici) è quello offerto da una società privata che non solo non assume personale a tempo indeterminato ma nemmeno si fa consigliare o mandare i dipendenti dal comune.

Il “metodo Naomo” della comunicazione politica

E allora cos’era quell’offerta? Di sicuro un tentativo di risolvere “il problema” rappresentato da una consigliera leghista diventata “scomoda” o troppo difficile da gestire. Secondo la Ferraresi fintanto che le sue denunce portavano consensi alla Lega allora andava tutto bene. Dopo la storica vittoria alle comunali però la Ferraresi non ha smesso di fare quello per cui era stata votata, e questo poteva rappresentare un problema per la macchina della propaganda che voleva raccontare come il cambiamento promesso fosse già in atto. Gli attriti hanno cominciato ad essere sempre più evidenti.

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Ad esempio in un altro passaggio dell’inchiesta di Alessio Lasta – una conversazione tra la Ferraresi, il vicesindaco Nicola Lodi e Benito Zocca, capogruppo della Lega – la consigliera comunale chiede come mai anche dopo la vittoria elettorale la Lega tenesse costantemente un atteggiamento di sfottò nei confronti degli avversari politici. il vicesindaco Nicola “Naomo” Lodi risponde: «Se non abbiamo un livello mediatico alto perdiamo le elezioni. Tu credi che le cose che scriviamo le scriva sempre io? La mia pagina è gestita da 6 persone. Se invece tu vuoi fare la moderata, hai sbagliato partito». Una piccola rivelazione su come funziona il mondo della “Bestia” leghista nelle sue declinazioni più locali. Un personaggio come Lodi, dice di avere sei persone che lavorano alla comunicazione della sua pagina da settemila like e soprattutto “confessa” che tutto si riduce al tenere alto il livello dello scontro. E poi magari qualcuno ancora si stupisce se Salvini mette alla gogna chi non la pensa come lui o diffonde fake news sugli avversari politici.

Ma la Lega ha intenzione di prendere provvedimenti nei confronti di Solaroli?

Non si capisce in che modo il Comune di Ferrara avrebbe potuto intervenire nella scelta dei dipendenti di una società privata che come unico rapporto con gli enti pubblici ha il fatto che opera in concessione (per la cronaca il trenino è arrivato con l’insediamento della Giunta Fabbri). Eppure qualche giorno dopo quella conversazione Solaroli invia tramite WhatsApp la bozza del contratto per hostess del servizio. Una bozza che – conferma il Presidente della società City Red Bus che gestisce il servizio – sembra essere molto simile a quella del trattamento economico offerto dalla società dei trenini turistici a Ferrara.

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Ma le assunzioni non le fa il sindaco, e nemmeno pare credibile che il Comune paghi ad una società privata lo stipendio di una dipendente, inquadrandola anche come dipendente comunale. Una fregnaccia? L’audio c’è come pure il messaggino su WhatsApp. Una proposta buttata lì per far convincere la Ferraresi ad andarsene e a presentare le dimissioni sapendo bene che sarebbe rimasta con un pugno di mosche in mano? A questo punto è possibile.

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Da parte sua il sindaco di Ferrara Alan Fabbri ha rifiutato di commentare ai microfoni di Piazza Pulita la vicenda «certamente deprecabile» ma ha fatto sapere tramite un comunicato di non essere stato a conoscenza di quella conversazione e di quell’offerta fatta da Solaroli (il quale alla Ferraresi ha detto che invece il primo cittadino era informato) promettendo approfondimenti e minacciando querele per chi offende il buon nome della città. Al post del sindaco si è fatto intervistare invece Nicola Lodi che ha detto di non essere a conoscenza dell’offerta fatta da Solaroli (al contrario di quello che sosteneva il consigliere comunale che diceva di averlo informato). Il vicesindaco si riserva di “valutare” quanto accaduto ma ribadisce che «tutti lo sapevano che Anna Ferraresi era in cerca di lavoro. Quando Solaroli offre un posto di lavoro sbaglia dicendo che era un posto comunale che non è mai esistito» e poi si è lanciato in un fantastico “e allora il PD” d’ordinanza. Per il momento nessun provvedimento nei confronti di Solaroli perché «quella era una conversazione privatistica tra due privati» che per pura coincidenza però erano anche due consiglieri comunali della Lega.

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