Come le Sardine hanno fregato Salvini sulla piazza di Bibbiano

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-01-17

Il Carroccio voleva chiudere la campagna elettorale di Borgonzoni a Bibbiano. Ma i leghisti organizzatori hanno scoperto che quello spazio era stato già richiesto dalle Sardine con un modulo depositato due settimane prima in prefettura e firmato addirittura da Mattia Santori

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C’era una volta un Capitano che voleva chiudere la sua campagna elettorale per l’Emilia-Romagna a Bibbiano. La Lega aveva preannunciato il suo comizio di chiusura per giovedì prossimo 23 gennaio, presenti sul palco Matteo Salvini e persino (in via eccezionale, non vi ci abituate eh?) la candidata presidente Lucia Borgonzoni. Ma poi è arrivata la sorpresona.

Come le Sardine hanno fregato Salvini sulla piazza di Bibbiano

I leghisti organizzatori hanno scoperto che quello spazio era stato già richiesto dalle Sardine con un modulo depositato due settimane prima in prefettura e firmato addirittura da Mattia Santori. Colpo di scena, amisci! Così piazza della Repubblica in quel di Bibbiano, luogo simbolo della strumentalizzazione politica di un gravissimo caso di cronaca che coinvolge minori, sarebbe stata utilizzata proprio come strumento dello sciacallaggio per fini elettorali. La Lega sta però provando la strada del ricorso: Gianluca Vinci, avvocato e parlamentare, lo ha scritto sostenendo che i comizi politici non possono essere prenotati due settimane prima, ma soltanto da due a cinque giorni rispetto all’evento. E aggiungendo che le Sardine non sono un movimento politico, quindi non avrebbero diritto alla piazza. Le Sardine reggiane, guidate da Giulia Sarcone e Youness Warhou, informatico 25enne di origini marocchine, per ora hanno vinto.

bibbiano salvini sardine

Ma  Il Fatto spiega che ora la palla passa alla prefettura:

La palla rimbalza dunque alla prefettura che si riunirà con la questura e prenderà una decisione nelle prossime ore. Le Sardine sperano ancora, d’altronde Youness non è uno che si abbatte facilmente: “Sono un italiano senza cittadinanza, sognavo di fare il pilota d’aerei ma una volta diplomato nulla da fare, serve la cittadinanza italiana. Adesso faccio politica ma non posso candidarmi per lo stesso motivo. Mi sono tesserato col Partito democratico alle scorse elezioni comunali di Reggio Emilia, ma non sono attivo, volevo impegnarmi perché ho sentito forte il rischio che in città potesse vincere la Lega. Mi sono sempre battuto per le questioni in cui credo e contro le ingiustizie”.

A Bibbiano il primo scontro tra Lega e Sardine

Ieri, fa sapere Il Fatto, i sindaci dell’Unione Val d’Enza hanno detto la loro: “Decide ranno le autorità competenti, ma chiediamo buon senso agli organizzatori, ossia a Lega e Sardine. Sarebbe meglio non ci fosse alcun comizio e alcuna manifestazione davanti al municipio di Bibbiano visto il clima che si respira. Chiediamo loro un passo indietro”. Chissà se Salvini gli risponderà o li prenderà in giro su Facebook come ha fatto con una sardina, reo di essersi ‘impappinato’. Il Capitano ha pubblicato un filmato dove lo definisce “un po’impacciato, guardate la carica e la grinta che avevano i pesciolini e sinistri”. Il ragazzo a causa della gogna mediatica rischia di perdere clienti sul lavoro, è un venditore porta a porta.“Si sta rasentando il ridicolo, stiamo pensando di avviare provvedimenti legali”, commentano le Sardine.

salvini silvia benaglia

Intanto ieri Salvini, che ha anche incassato il no della Corte Costituzionale al suo referendum sulla legge elettorale (e oggi, con la serenità che le è propria, La Verità adombra il complotto di Marta Cartabia dietro la decisione, che invece è stata presa con una maggioranza schiacciante: 11 a 4), ha cancellato prima di un’udienza davanti al tribunale civile un post che diffamava Silvia Benaglia, assessora in un comune dell’Emilia-Romagna.

“Quei polli hanno annunciato l’evento senza prenotare la piazza”

Le sardine sono pronte a rinunciare alla piazza di Bibbiano a patto che sia la Lega, la prima, a fare un passo indietro. Lo ha annunciato Mattia Santori, uno dei quattro fondatori del movimento, parlando della piazza ‘contesa’ nel comune reggiano, al centro dell’inchiesta su presunte irregolarita’ nell’affido di minori, dove e’ previsto un comizio di Matteo Salvini e un flash mob delle sardine govedi’ prossimo. “A Bibbiano – ha detto Santori durante la conferenza stampa per presentazione la mega manifestazione di domenica a Bologna – si e’ dimostrato ancora una volta che le sardine sono molto piu’ forti della ‘Bestia’ di Salvini quando si entra nella realta’ fisica. Siamo convinti che i leoni da tastiera siano loro pero’ quando si tratta di organizzare le piazze, noi siamo piu’ scaltri”. Santori ha spiegato che appena saputo dell’intenzione del leader della Lega di andare a Bibbiano “le sardine reggiane hanno subito prenotato la piazza. Questi ‘polli’ – ha detto ancora riferendosi alla Lega – hanno annunciato l’evento senza aver prenotato la piazza. Quindi noi l’abbiamo fatto prima di loro. Abbiamo un foglio della Questura che certifica che noi abbiamo gia’ chiesto l’occupazione del suolo pubblico. Per cui, carta canta, quella piazza ‘e’ nostra'” Poi la sardina numero uno ha precisato: “quando ci era stato proposto” questo evento “noi stessi da Bologna avevamo detto ‘evitiamo di cascare nella trappola di Bibbiano’. Poi sull’ennesima sollecitazione dei cittadini della Val d’Enza che hanno pressato le sardine di Reggio dicendo ‘venite da noi’ abbiamo deciso di intervenire e prenotare la piazza”. Comunque “se si decide che non si vuole strumentalizzate Bibbiano, se i cittadini ce lo chiederanno – ha continuato Santori – noi ci mettiamo in coda alla decisione della Lega. Non siamo certo noi il pericolo di sciacallaggio per la citta’ di Bibbiano. Se la Lega dira’ ‘noi non ci andiamo’ a noi va benissimo. Se i cittadini diranno non vogliamo ne’ la Lega ne’ le sardine, a noi va benissimo. Pero’, prima deve essere la Lega a rinunciare al suo evento perche’ noi andiamo di conseguenza per difendere la citta’ di Bibbiano e la dignita’ di un paese che non e’ abusi, stupri ma -ha concluso – e’ un paese fatto di persone umane che se hanno sbagliato se la vedranno con la magistratura non con una pagina Facebook che ha deciso la verita’ prima che tutto sia chiuso”

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