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La trasparenza di Casaleggio tra norme “ad personam” e fondi per la Blockchain

Giovanni Drogo 23/11/2018

C’era un tempo per sentire i pentastellati gridare al conflitto d’interesse bastava avere un ruolo pubblico e il sospetto trarre una qualche forma di vantaggio per le proprie aziende o per quelle di amici e lobby. Con Davide Casaleggio però non succede, come mai?

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Qualche giorno fa il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Toninelli spiegava che il bravo politico «è uno che non deve pensare a sé stesso,o a chi rappresenta o alle imprese che ha, ma deve pensare agli altri». Naturalmente né Toninelli né Di Maio né altri esponenti pentastellati del governo hanno delle aziende. Ne ha una però il capo di Rousseau, la piattaforma dove viene eletto il Capo Politico del MoVimento 5 Stelle e alla quale i parlamentari del M5S sono tenuti a versare 300 euro al mese. Quell’azienda si chiama Casaleggio Associati ed ha un particolare interesse nel campo della Blockchain e dell’Intelligenza Artificiale. Settori nei quali si occupa di fornire consulenza ad altre aziende.

La corsia preferenzia ad Casaleggium nel DDL spazza-corrotti

Solo dai versamenti dei 346 parlamentari nel corso della legislatura Rousseau, che ricordiamo è un’associazione privata che formalmente non ha alcun ruolo all’interno del M5S, incasserà sei milioni di euro (1 milione e 245 mila euro ogni anno). Fino a qui niente di male, in fondo Rousseau si occupa del mantenimento delle “piattaforme tecnologiche” che supportano l’attività dei gruppi e dei singoli parlamentari. Piattaforme che il cui mantenimento costa fino a 346mila euro al mese (a tanto ammonta la cifra devoluta mensilmente dai parlamentari). Il problema è che nessuno dei parlamentari (o degli iscritti al M5S) ha mai deciso che deve essere proprio Rousseau ad occuparsi di queste cose. E quindi c’è la possibilità che un giorno qualcuno possa decidere di affidare il servizio tecnico a qualcun altro. A blindare la posizione di Rousseau e quindi di Davide Casaleggio che ne è socio fondatore e presidente ci pensava invece nelle intenzioni del governo la legge Anticorruzione.

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Ieri l’Aula di Montecitorio haapprovato l’articolo 12 del DDL anticorruzione, che disciplina la trasparenza nei rapporti tra i partiti politici e le fondazioni politiche. In commissione è stato invece soppresso il comma 2 dell’articolo 9, quello che sanciva che  il divieto per ogni partito o movimento politico di “collegarsi” a più di una fondazione, associazione o comitato (e che di fatto avrebbe blindato il rapporto M5S-Rousseau) ma che al tempo stesso stabiliva che i partiti o movimenti politici e le fondazioni, associazioni o comitati ad essi collegati dovevano «garantire la separazione e la reciproca indipendenza tra le strutture direttive e di gestione corrente e la contabilità finanziaria del partito o movimento politico e le strutture direttive e di gestione corrente e la contabilità finanziaria della fondazione o associazione o comitato ad essi collegata».

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Rimane l’articolo 12 che contiene un provvedimento che è stato definito ad Casaleggium perché pur equiparando ai partiti e movimenti politici «le fondazioni, le associazioni e i comitati la composizione dei cui organi direttivi sia determinata in tutto o in parte da deliberazioni di partiti o movimenti politici ovvero i cui organi direttivi siano composti in tutto o in parte da membri di organi di partiti o movimenti politici ovvero persone che siano o siano state, nei dieci anni precedenti, membri del Parlamento nazionale o europeo o di assemblee elettive regionali o locali». Da questo elenco però «rimangono fuori le persone giuridiche e dunque – ha attaccato il deputato di FI, Felice Maurizio D’Ettore – dunque la società facente capo a Davide Casaleggio» che quindi non sarebbe soggetta alle norme sulla trasparenza.

Il fondo per la Blockchain e l’Intelligenza Artificiale voluto dal governo gialloverde

Ci sono poi gli interessi professionali di Casaleggio. Oggi il ministro dello Sviluppo Economico ha annunciato che «Blockchain entrerà nell’ordinamento dello Stato grazie al riconoscimento legale di questa tecnologia. Sono innovazioni che entreranno tutte con il decreto semplificazioni che rispettano la prima promessa del programma elettorale». Si tratta di un settore “innovativo” dove Casaleggio è  attivo da parecchio tempo. Nella manovra del popolo al comma 20 dell’articolo 19 viene istituito il Fondo per favorire lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di Intelligenza Artificiale, Blockchain e Internet of Things, con una dotazione di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021. Si tratta di un fondo per il venture capital che serve a favorire gli investimenti su Blockchain e Intelligenza Artificiale

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Davide Casaleggio al Samsung Business 2018

A sovrintendere all’erogazione dei fondi ci sarà proprio il MISE. La Casaleggio Associati non ha la struttura per poter accedere alla dotazione del fondo ma è invece molto attiva nel settore delle consulenze a quelle aziende che potrebbero beneficiarne e che potrebbero vedere nella ditta di Casaleggio una sorta di corsia privilegiata per ottenerli o anche solo per poter interloquire con il governo. Oggi rispondendo ad una domanda di Annalisa Cuzzocrea Di Maio ha detto che non c’è alcun conflitto d’interessi «io non sto facendo una norma che permette alle aziende che si chiamano Casaleggio Associati di entrare nei fondi di venture capital, sto solo cercando di ridurre il gap del nostro Paese nell’Innovazione». Eppure un tempo bastava molto meno per sentire i pentastellati al conflitto d’interesse, basti pensare ai presunti favori della Lorenzin a Big Pharma con la legge sui vaccini. Ma appunto è chiaro che la norma non punta a a far entrare la Casaleggio nei fondi ma d’altra parte è innegabile che si stia parlando di tecnologie che stanno molto a cuore al presidente di Rousseau. Che infatti oggi è stato invitato a parlare al Samsung Business Summit 2018 di Milano alla quarta edizione di  WOW (Wide Opportunities World) dove ha detto che «l’AI sarà il target più interessante per i venture capital e sarà fondamentale per produttività, relazioni con i clienti, vendita, organizzazione interna e marketing». Chissà, magari ci potrebbero essere delle aziende che busseranno alla porta di Casaleggio. A quel punto chi risponderà: il presidente della Casaleggio Associati o il presidente dell’associazione che gestisce il M5S e dove si tengono le votazioni per scegliere candidati, Capo Politico, Garante ed espulsioni?

Leggi sull’argomento: Il boicottaggio contro Samsung per colpa di Davide Casaleggio

 

 

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