La storia del Capodanno allo Spin Time Labs che fa arrabbiare Giorgia Meloni

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-12-31

Nel palazzo occupato dove l’elemosiniere del Papa ha riattaccato la corrente a maggio oggi è in programma un party di capodanno multietnico e multilivello. Per l’occasione la leader di Fratelli d’Italia si sveglia e chiede al Viminale di fermare “lo scempio” del cosiddetto “rave”. Ma non poteva chiederlo al suo amico Salvini qualche mese fa?

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A Roma c’è un Capodanno “illegale”, o meglio, un party di Capodanno che si svolgerà all’interno di un palazzo occupato. L’edificio è quello di  via Santa Croce in Gerusalemme 55 nel quartiere Esquilino dove ha sede Spin Time Labs e dove a maggio l’elemosiniere del Papa Konrad Kraiewski si calò nel pozzetto dei contatori per riallacciare la corrente elettrica. In quel palazzo di dieci piani occupato nel 2012 vivono 165 famiglie, 430 persone, e a stanotte sarà teatro di una festa su sette piani.

L’ultimo dell’anno nel grattacielo (occupato)

L’evento, pubblico su Facebook, si chiama “L’ultimo nel Grattacielo” e promette «un capodanno aperto, giovane, frocio, libero e ribelle! Grande ed economico… per tutti!». Economico, e non gratuito (20 euro se si entra prima della Mezzanotte, dieci da Capodanno in poi, cinque per occupanti ed indigenti) con sette cenoni con cucina di paesi di altrettanti paesi, e ovviamente musica, bar, eccetera. La notizia della festa nel palazzo che ha ospitato di recente il primo incontro Nazionale delle Sardine è arrivata anche alle orecchie di Giorgia Meloni che ieri ha criticato «la coerenza della sinistra: si riempiono la bocca di legalità e diritti ma poi organizzano eventi abusivi in palazzi occupati, non pagano un euro di tasse e senza misure di sicurezza» e chiesto l’intervento del Ministero dell’Interno affinché  intervenga immediatamente per fermare questo scempio».

spin time labs capodanno - 1

Per la cronaca sarebbe lo stesso Ministero dell’Interno che non è intervenuto nell’ultimo anno e mezzo, quando a guidarlo era Matteo Salvini e allo Spin Time si organizzavano eventi, concerti e laboratori di ogni tipo. Altri invece si lamentano che gli organizzatori non hanno la licenza per gli alcolici, per la somministrazione ci cibi e bevande e che non pagano la SIAE. E poi puntano il dito sulla mancanza di sicurezza al punto che il capodanno nel grattacielo potrebbe diventare una trappola. Sul fronte giornalistico si segnala l’attivismo del quotidiano romano Il Messaggero nel riportare ogni singola notizia sul capodanno illegale. Il quotidiano di Caltagirone da tempo denunzia a gran voce il business degli occupanti (che organizzano eventi, corsi e stampano anche una rivista)

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La Questura per il momento ha fatto pervenire una diffida a portare avanti l’organizzazione della festa. Il problema, spiega oggi il Messaggero, è che affinché possa scattare la denuncia, l’evento in questione deve innanzi tutto aver luogo. E dal momento che è assai improbabile che tutto si fermi la denuncia arriverà. Difficile invece che venga organizzato uno sgombero dello stabile occupato, visto che non è stato fatto negli ultimi sette anni di occupazione. Su Repubblica Paolo Perrini, presidente dell’associazione SpinTime, risponde alla leader di Fratelli d’Italia dicendo che il palazzo è sicuro: «abbiamo invitato gli agenti del commissariato Esquilino a entrare per venire a vedere che tutto è in regola e siamo tranquilli. Abitiamo qui da 6 anni e ci sono tutte le uscite di sicurezza e gli estintori necessari. Il fatto di invitare persone esterne è semplicemente la dimostrazione che questo è un luogo aperto alla cittadinanza, che appartiene alla città». Rimane naturalmente aperta la questione delle licenze e delle tasse, punto dolente di ogni occupazione, ragione per cui come tutti anche quelli di Spin Time hanno chiesto di poter essere regolarizzati, ma che cosa sono sei anni di occupazione abusiva a fronte di decenni di affitti non pagati? Curioso anche che il giornalino di CasaPound si scagli contro l’evento, non risulta che l’associazione di Iannone e Di Stefano abbia sgomberato lo stabile occupato in via Napoleone III (e nemmeno che la Meloni abbia chiesto l’intervento del Ministero).

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