Casapound non voleva togliere la scritta dal palazzo di via Napoleone III, ma…

di dipocheparole

Pubblicato il 2019-08-07

Avevano detto che mai e poi mai avrebbero tolto la scritta Casapound dal palazzo occupato di via Napoleone III. «Faremo ricorso», replicavano. Il leader Gianluca Iannone aveva aggiunto con decisione maschia e fascista: «L’insegna non si toglie, perdono tempo, non ci muoviamo da qui». E infatti ieri Casapound ha tolto la scritta dal palazzo di …

article-post

Avevano detto che mai e poi mai avrebbero tolto la scritta Casapound dal palazzo occupato di via Napoleone III. «Faremo ricorso», replicavano. Il leader Gianluca Iannone aveva aggiunto con decisione maschia e fascista: «L’insegna non si toglie, perdono tempo, non ci muoviamo da qui». E infatti ieri Casapound ha tolto la scritta dal palazzo di via Napoleone III. Allo scadere dei 10 giorni concessi dal Campidoglio, i militanti di CasaPound si sono armati di scala e martello per rimuovere il loro logo in caratteri romani dal palazzo che occupano ormai dal 2003. Via la scritta, una lettera di marmo dopo l’altra, proprio come aveva richiesto la sindaca Virginia Raggi.

casapound scritta napoleone iii

Una resa che arriva pochi giorni dopo l’addio a ogni velleità politica da parte dei “fascisti del terzo millennio”.  «Volevano venire con la polizia, scatenare la nostra reazione, farci diventare un problema di ordine pubblico per mandarci via visto che non siamo nella lista degli sgomberi», dicono oggi i Fascisti del Terzo Millennio. Ma è il risultato finale quello che conta, l’importante non è partecipare. Vale per le elezioni in cui acchiappi lo 0,33% dei voti perché Salvini, quello che elogi, ti ha prosciugato il partito. Vale per il torneo di freccette, che è l’unica cosa che riesci a vincere. E vale per lo stabile, quando arriverà la polizia a buttarti fuori.

Leggi anche: L’ideona di Travaglio per far cadere il governo Lega-M5S (c’entra il PD)

Potrebbe interessarti anche