La ministra Bellanova paga ai pastori sardi quello che Salvini aveva promesso (e non dato)

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-10-29

A febbraio Salvini aveva promesso di risolvere la vertenza latte sardo in due giorni. Poi aveva annunciato l’intenzione di voler acquistare 44 milioni di euro di pecorino per far salire il prezzo del formaggio e quindi quello del latte. Non ha fatto né l’una né l’altra cosa. La ministra Bellanova invece ha iniziato a mantenere le promesse di Salvini, come è già successo per il pagamento degli straordinari dei poliziotti

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Questa mattina a Cagliari la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova ha incontrato le associazioni di categoria per cercare di sbrogliare la matassa della vertenza latte. Il prezzo del latte è ancora fermo a 74 centesimi al litro, i pastori ottengono l’apertura entro novembre di un nuovo tavolo ministeriale per poter riaprire il dialogo tra le parti per cercare una soluzione alla questione che il precedente governo, ed in particolare Matteo Salvini, si era impegnato a risolvere addirittura in quarantott’ore.

A cosa servono i soldi stanziati dal Ministero (che Salvini aveva promesso a febbraio)

Ma la principale novità della riunione di oggi, cui hanno preso parte anche il Presidente della Sardegna Christian Solinas e l’assessora regionale all’Agricoltura, Gabriella Murgia è il via libera in tempi brevi ai 14 milioni di euro per l’acquisto del pecorino romano destinato agli indigenti e ai 10 milioni, risorse da dividere fra tutte le Regioni, per i contratti di filiera. Soldi per i quali il ministro ha promesso che il decreto verrà firmato in settimana. Sono una parte dei soldi promessi – e mai arrivati – da Salvini che nel febbraio del 2019 aveva parlato della possibilità di reperire 44 milioni di euro per il ritiro di 67.000 quintali di forme di formaggio in eccedenza sul mercato. Secondo i piani dell’ex ministro il Viminale avrebbe dovuto stanziare 14 milioni di euro, il ministero per l’Agricoltura retto all’epoca dal leghista Centinaio altri 10 milioni come pure la Regione, mentre i restanti 10 milioni li avrebbe dovuti mettere il Banco di Sardegna. I 14 milioni, come è facile intuire, andranno ai produttori di pecorino (e non ai pastori) e dovrebbero servire a far aumentare il prezzo di vendita nella speranza di far salire quello di acquisto del latte- “Entro tre mesi”, diceva Salvini mentre la Bellanova non si esprime.

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Esattamente come è successo per gli straordinari non pagati delle Forze dell’Ordine Salvini si è limitato a fare le promesse mentre quelli che sono venuti dopo di lui sono passati ai fatti concreti. Al termine dell’incontro la ministra Bellanova ha ribadito il concetto quando ha detto «prezzo del latte a un euro entro l’anno? Ho invitato tutti i partecipanti al tavolo a mantenere gli impegni assunti, così come io sto mantenendo gli impegni che erano stati assunti da chi mi ha preceduto». Certo è curioso che in nove mesi Salvini non sia riuscito a mantenere le promesse che a quanto pare la Bellanova mantiene dopo appena due mesi dal suo insediamento.

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Per scongiurare una nuova crisi del settore e una nuova protesta dei pastori sardi si lavora su più fronti: «Oggi abbiamo avanzato la proposta al sistema delle banche di dare un’ulteriore moratoria di 12 mesi per quanto riguarda i mutui, e credo di poter dire che questa proposta avrà una risposta positiva già’ nelle prossime ore» ha detto la ministra che ha aggiunto di aver «comunicato il lavoro fatto dal mio insediamento: per quanto riguarda i 14 milioni destinati all’acquisto del Pecorino romano destinato agli indigenti, il testo è già alla firma dei Corte dei conti. Per quanto riguarda invece i contratti di filiera, dieci milioni di euro, il decreto è  già stato firmato e nelle prossime ore andrà alla Conferenza Stato-Regioni». Insomma, siamo ancora distanti dall’accoglimento delle richieste dei pastori di un euro al litro per il latte, se non altro nessuno promette di farlo in 48 ore indossando una felpa con la bandiera della Regione. È già qualcosa, ma basterà?

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