Come il generale Pappalardo ha “arrestato” Beatrice Lorenzin

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-03-01

La campagna elettorale più pazza del mondo tocca il suo apice con l’arresto della ministra della salute da parte del generale dei Carabinieri in pensione che si è messo alla guida del popolo free-vax e difende gli italiani dai parlamentari abusivi. La cosa triste è che nessuno ha riconosciuto Pappalardo e i TG non hanno fatto il suo nome

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«Lei lo sa signor Ministro che lei non è un Ministro della Salute, lei è assolutamente inconsistente perché chi la ha eletta è un Parlamento di non convalidati». Testo, parole e – essendo anche un compositore di opere liriche – musica di Antonio Pappalardo, generale dei Carabinieri in pensione, ex parlamentare (con vitalizio) e capopolo della rivoluzione permanente che da qualche tempo agita il nostro Paese. Ieri il generale, che nei giorni scorsi aveva annunciato di aver presentato un ricorso al Tar per chiedere nientemeno che l’annullamento delle elezioni del 4 marzo, ha interrotto una conferenza della ministra della Salute Beatrice Lorenzin per “arrestarla”.

L’arresto della Lorenzin in nome del popolo free-vax

Durante la presentazione del libro della Lorenzin “Per Salute e per Giustizia” il generale Pappalardo si è alzato agitando in aria il “verbale d’arresto” e procedendo così ad “arrestare” la ministra “abusiva” e non eletta dal popolo perché facente parte di un Parlamento “incostituzionale” perché eletto con il Porcellum. Gli arresti del generale e del suo Movimento Liberazione Italia sono a dir poco leggendari. Si potrebbe addirittura dire che finché Pappalardo e i suoi non provano ad arrestarti non sei nessuno. In questi ultimi due anni Pappalardo (che prima stava con i “Forconi”) ha provato ad arrestare l’ex deputato Osvaldo Napoli, il parlamentare PD Ettore Rosato, tutto il Parlamento ed infine il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Per Pappalardo arrestare un politico non è altro che un’azione dimostrativa. La procedura, perfezionata in anni e anni di arresti popolari, sostanzialmente consiste nel leggere – di fronte all’arrestato – un comunicato nel quale gli si dice che è in arresto.

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Dopo di che lo si lascia andare e ci si reca al più vicino commissariato di Polizia (o caserma dei Carabinieri) per “formalizzare” l’arresto. Toccherà poi alle Forze dell’Ordine rendere esecutivo il fermo. Ovviamente non è mai successo. Invece qualche giorno fa Pappalardo si lamentava su Facebook di essere indagato. A differenza dei suoi arresti da operetta il procedimento a cui è sottoposto il generale pare essere vero, verissimo.

Perché nessuno in televisione parla di Antonio Pappalardo?

Ieri però Pappalardo si è trovato ad operare in un ambiente ostile. Non aveva alle spalle i suoi fedelissimi, la platea era tutta contro di lui e appena ha iniziato a procedere con l’arresto della Lorenzin ha iniziato a rumoreggiare. Ma un buon militare sa che non esiste l’ambiente operativo perfetto, e per questo, urlando “Quanto vi danno per ammazzare i bambini!” il generale è riuscito a portare a termine la missione. I nostri bambini sono salvi, i vaccini non avranno il coraggio di ucciderli ora che c’è il generale a difenderli! Pappalardo è stato poi gentilmente accompagnato fuori dalla porta e la Lorenzin ha detto: “la scienza nel nostro Paese è diventata provocatoria e non è più una cosa normale” aggiungendo di voler querelare gli intrusi per diffamazione.

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Tutto fatto, è stato un successo? Non proprio. Le agenzie di stampa infatti non riportano l’autore dell’arresto ma fanno riferimento solo ad “un gruppo di no-vax” e ad “un uomo” che ha cercato di consegnare il verbale d’arresto. Pappalardo annuncia che fornirà i nominativi per la querela “perché vogliamo andare a processo”.

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Pappalardo, che immaginiamo la sera sul divano davanti alla televisione, sperava che la notizia dell’arresto della Lorenzin venisse data facendo il suo nome. Ma non è successo. Il Tg2 ha dedicato qualche secondo alla lettura della nota d’agenzia. Anche su Rai Uno a quanto pare Pappalardo è stato “ignorato completamente”. Secondo il generale «Siamo in un paese dittatoriale,non fanno sapere nulla la stampa e TV prezzolati dal potere, gli astanti amici della Lorenzin si ribellano, hanno paura di non pappare più, vigliacchi».

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Perfino Bruno Vespa a Porta a Porta ha parlato della Lorenzin ma non ha nominato il generale “capo dei dimostranti”. Fino ad allora per il generale il fatto che nessuno parlasse di lui era il chiaro segnale che “si stanno cagando addosso e sono tutti abusivi e incostituzionali” e che quindi i free-vax erano sulla giusta strada. Però il silenzio di Vespa sulla vicenda ha cambiato lo scenario: “tv indegna” tuona via Facebook il generale.

Leggi sull’argomento: Il ricorso del generale Pappalardo per annullare le elezioni del 4 marzo

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