Alessandro Morelli: il leghista che ce l’ha con la sanità privata (non ricorda cosa è successo in Lombardia)

di Mario Neri

Pubblicato il 2020-03-31

In un appassionante intervento ad Agorà il deputato e giornalista della Lega Alessandro Morelli ha detto che a dire che la sanità dovesse andare nella direzione privata era Mario Monti e non Matteo Salvini: “C’è un problema della sanità pubblica e ce lo portiamo dietro da tempo, perché abbiamo ceduto per anni a un’Europa che …

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In un appassionante intervento ad Agorà il deputato e giornalista della Lega Alessandro Morelli ha detto che a dire che la sanità dovesse andare nella direzione privata era Mario Monti e non Matteo Salvini: “C’è un problema della sanità pubblica e ce lo portiamo dietro da tempo, perché abbiamo ceduto per anni a un’Europa che ci chiedeva di fare tagli per sottostare a certi parametri!”.

Ora, Morelli avrà presente che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. E soprattutto, che la Lombardia è la regione dove secondo la Lega il 50% delle erogazioni sanitarie è da parte di privati convenzionati (altri parlano del 40%). In Lombardia non c’è solo un allarme per i posti letto, ma mancano medici in vari settori del sistema sanitario nazionale. Qualche giorno fa Il Sole 24 Ore ha spiegato che le carenze più forti si contano proprio lì dove ci sono i reparti più esposti. E cioè le emergenze (leggasi pronto soccorso), la rianimazione e la medicina interna quella che si occupa dei ricoveri dove arrivano anche i pazienti contagiati meno gravi. I numeri esatti dei posti vacanti sono stati messi in fila da Anaao Assomed, la principale sigla degli ospedalieri, che per queste tre specializzazioni stima una carenza di 7403 medici fino al 2025: 4.180 nella medicina d’emergenza-urgenza, 1828 nella medicina interna e 1395 in anestesia, rianimazione e terapia intensiva.

emergenza ospedali
L’emergenza negli ospedali (Il Sole 24 Ore, 4 marzo 2020)

Con le tre Regioni finora più colpite per numero di contagi – Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna – che da sole contano 1491 medici in meno rispetto a quanti ne servirebbero: 869 in Lombardia, 314 in Emilia e 308 in Veneto. Non a caso c’è chi corre subito ai ripari: il Veneto nei giorni scorsi ha assunto 215 tra infermieri e altri operatori e la Lombardia ha annunciato l’arrivo di 200 infermieri e 100 medici oltre a 40 sanitari militari dal ministero della Difesa. L’Emilia Romagna viene invece da una stagione di assunzioni e per ora non ci sono misure immediate sul personale in vista. E ora, una serie di domande: chi ha svenduto la sanità lombarda ai privati? Chi ha tagliato i posti letti ospedalieri in Veneto? Chi aveva predisposto sei miliardi di euro di tagli lineari a scuola e sanità per il 2020? Chi è che aveva detto che i medici di famiglia non sono poi così importanti perché ormai i cittadini (che hanno sufficienti disponibilità economiche) si rivolgono direttamente agli specialisti nei centri di medicina privati? Di chi è stata la decisione di “azzerare” l’addizionale IRPEF in Veneto e così avere meno risorse a disposizione per la Sanità?  Risposta a tutte queste domande: la Lega. Tra il dire (di Monti) e il fare c’è di mezzo il Carroccio.

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