1400 cassintegrati: il capolavoro di Di Maio sull’ILVA

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-06

Ma l’ILVA è un capolavoro di Di Maio anche da altri punti di vista: le meravigliose supercazzole regalate ai cittadini di Taranto, gli insulti agli ambientalisti come Alessandro Marescotti finora portati in palmo di mano e la storia dei 600 bambini malati a Taranto

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Non solo Whirpool e Mercatone Uno: il capolavoro di Di Maio al ministero dello Sviluppo si arricchisce di un nuovo successo: l’ILVA. L’acciaieria di Taranto era già stata annoverata tra i grandi risultati del MoVimento 5 Stelle tenendo conto che durante la campagna elettorale i grillini hanno fregato con grandissima classe gli ambientalisti promettendo la chiusura e poi firmando un accordo con Mittal per la riapertura.

Ora che sono passati sei mesi dalla presa di controllo dell’ILVA da parte della colosso franco-indiano che si apre un nuovo fronte di crisi: dai primi di luglio, per 13 settimane, scatta infatti la cassa integrazione per 1.400 degli 8.200 dipendenti rimasti a Taranto sui 10.700 totali del gruppo. L’annuncio arriva attraverso una nota stampa e questo irrita non poco i sindacati che, dopo settimane di pressioni, avevano ottenuto per lunedì prossimo un incontro e coi nuovi vertici per fare il punto sul rilancio del gruppo. La polemica si riaccende così all’improvviso sia contro i nuovi proprietari («comportamento scorretto», lamenta la Fim di Taranto), sia contro l governo.

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Dal video “sei cose che questo governo avrebbe potuto fare su Ilva e non ha fatto” dell’associazione Giustizia per Taranto [via Facebook.com]
Ma l’ILVA è un capolavoro di Di Maio anche da altri punti di vista: le meravigliose supercazzole regalate ai cittadini di Taranto, gli insulti agli ambientalisti come Alessandro Marescotti finora portati in palmo di mano e la storia dei 600 bambini malati a Taranto. Ora è arrivata la CIG. Nonostante questo scenario molto critico, AM Italia «conferma il proprio impegno per rispettare il piano industriale e ambientale, al termine dei quali, con un investimento da più di 2,4 miliardi, Taranto diventerà il polo siderurgico integrato più avanzato e sostenibile d’Europa». Rassicurazioni che però non bastano a placare i sindacati. «È del tutto evidente che la prospettiva della Cig ordinaria, per quanto legata al ciclo congiunturale, non ci rassicura e diventa un ulteriore elemento di incertezza. Sono mesi che la Fiom chiede un incontro al Mise per una verifica degli impegni, che diventa ancora più urgente alla luce delle decisioni di oggi», lamenta Francesca Re David (Fiom).

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