1400 cassintegrati: il capolavoro di Di Maio sull'ILVA

Non solo Whirpool e Mercatone Uno: il capolavoro di Di Maio al ministero dello Sviluppo si arricchisce di un nuovo successo: l’ILVA. L’acciaieria di Taranto era già stata annoverata tra i grandi risultati del MoVimento 5 Stelle tenendo conto che durante la campagna elettorale i grillini hanno fregato con grandissima classe gli ambientalisti promettendo la chiusura e poi firmando un accordo con Mittal per la riapertura.
Ora che sono passati sei mesi dalla presa di controllo dell’ILVA da parte della colosso franco-indiano che si apre un nuovo fronte di crisi: dai primi di luglio, per 13 settimane, scatta infatti la cassa integrazione per 1.400 degli 8.200 dipendenti rimasti a Taranto sui 10.700 totali del gruppo. L’annuncio arriva attraverso una nota stampa e questo irrita non poco i sindacati che, dopo settimane di pressioni, avevano ottenuto per lunedì prossimo un incontro e coi nuovi vertici per fare il punto sul rilancio del gruppo. La polemica si riaccende così all’improvviso sia contro i nuovi proprietari («comportamento scorretto», lamenta la Fim di Taranto), sia contro l governo.
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