Il grande ritorno dei voucher

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-07-12

I buoni per pagare i lavoratori a ore dovrebbero rientrare in alcuni settori: l’agricoltura e il turismo ma anche lavoro domestico (cioè badanti e baby sitter), giardinaggio e servizi di pulizia. Ovvero, tutto come prima. E con la tracciabilità già reintrodotta dal governo precedente

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Il governo Gentiloni abolì i voucher per scongiurare il referendum della CGIL, introducendo al suo posto il libretto di famiglia e il CPO. Oggi il governo Lega-M5S si mette al lavoro per il loro ritorno, che dovrebbe coincidere con l’approvazione del Decreto Dignità in Parlamento. I buoni per pagare i lavoratori a ore dovrebbero rientrare in alcuni settori: l’agricoltura e il turismo – anche se su quest’ultimo oggi lo stesso Di Maio in un’intervista al Fatto esprimeva alcune perplessità – ma anche  in altri tre campi: lavoro domestico (cioè badanti e baby sitter), giardinaggio e servizi di pulizia. Ovvero proprio i tre settori che erano attualmente coperti dal libretto di famiglia e dal CPO.

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Voucher, la posizione di partiti e sindacati (La Repubblica, 12 luglio 2018)

Se pensate di trovarvi all’interno del film Karate Kid mentre dovete togliere la cera e mettere la cera, avete ragione. Al di là di ciò e al netto della probabile crisi isterica che i tecnici degli uffici legislativi dovranno affrontare, per i voucher sarebbe un ritorno alle origini anche se sarà mantenuta la tracciabilità introdotta due anni fa (dai precedenti governi, prima dell’eliminazione sotto minaccia del referendum…) e i buoni saranno acquistabili non dal tabaccaio ma su una piattaforma elettronica mentre il loro utilizzo sarà comunicato preventivamente per evitare eventuali abusi.

Leggi sull’argomento: Decreto Dignità, i tecnici bocciano Di Maio

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