Libretto di famiglia e CPO: come funzionano i nuovi voucher

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-07-10

Debuttano il Libretto di Famiglia (LF), che va usato quando il datore di lavoro è una persona fisica, e il Contratto di prestazione occasionale (CPO) che invece serve a imprese e liberi professionisti. Come si usano e quanto valgono

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Da oggi sui voucher si cambia. Al posto degli strumenti per la somministrazione di lavoro occasionale abrogati dal governo Gentiloni sotto minaccia di un referendum della CGIL debuttano il Libretto di Famiglia (LF), che va usato quando il datore di lavoro è una persona fisica, e il Contratto di prestazione occasionale (CPO) che invece serve a imprese e liberi professionisti che hanno non più di cinque dipendenti a tempo indeterminato in azienda.

Libretto di famiglia e CPO: come funzionano i nuovi voucher

Il «Libretto di famiglia» può essere usato solo da persone fisiche che non esercitino attività professionale o d’impresa: lavori domestici, inclusi giardinaggio, pulizia o manutenzione; assistenza domiciliare a bambini e persone anziane, malate o disabili; insegnamento privato supplementare. Il «Contratto di prestazione occasionale», invece, riguarda i professionisti, i lavoratori autonomi, gli imprenditori,le associazioni, fondazioni ed altri enti di natura privata, oltre che le imprese del settore agricolo e la Pa. Esclusi i contratti occasionali per edilizia e affini.
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Il CPO non può essere usato per l’esecuzione di appalti; l’INPS ha attivato una piattaforma digitale a cui è obbligatorio registrarsi. Il lavoratore ha diritto a un riposo giornaliero, riposi settimanali, assicurazione contro infortuni sul lavoro e malattie professionali, invalidità e vecchiaia con iscrizione alla gestione separata. I compensi sono esenti da tassazione ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e computabili per la determinazione del reddito per il rinnovo o il rilascio del permesso di soggiorno; non incidono sullo stato di disoccupato e inoccupato.

I compensi per Libretto di Famiglia e CPO

Il compenso può essere percepito con accredito su un conto corrente, su un libretto postale o su una carta di credito abilitata. Il massimo che si può incassare è di 5mila euro l’anno, il limite per il datore di lavoro è 2500. La prestazione non può superare in un anno le 280 ore complessive; per il Libretto di Famiglia il compenso minimo stabilito è di 10 euro lordi all’ora, che equivalgono ad otto euro netti. Il datore di lavoro dopo la registrazione sulla piattaforma INPS dovrà versare una somma di denaro come portafoglio elettronico e, nel caso degli LF, dovrà comunicare la prestazione entro il 3 del mese successivo; se si tratta di un CPO dovrà comunicarla 60 minuti prima.
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Il contratto di prestazione occasionale prevede un compenso giornaliero minimo di 36 euro netti, ovvero la retribuzione minima per quattro ore di lavoro; si pagano comunque anche se la durata effettiva del lavoro è minore. Per le ore successive si pagano comunque 9 euro netto a cui si aggiungono gli oneri a carico del datore di lavoro e un’addizionale dell’1%, per un totale lordo di 12,29 euro.

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