«Una manovra da falso in bilancio»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-28

Perotti fa notare che quota 100 e reddito di cittadinanza aprono buchi nei conti perché le risorse necessarie sono state mal calcolate

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Il professor Roberto Perotti su Repubblica parla della Manovra del Popolo e sostiene che anche se dovesse passare la trattativa con l’Unione Europea nei conti ci sono problemi che rendono la legge di bilancio a rischio falso. Il primo pericolo è su quota 100, che manca di coperture per gli anni successivi al primo. Qualsiasi provvedimento avrà costi molto crescenti nel tempo, mentre il governo stanzia la stessa cifra di sette miliardi (peraltro drammaticamente insufficiente per qualsiasi promessa elettorale) per ognuno dei prossimi tre anni. Ma tutte le simulazioni dell’Inps, spiega Perotti, mostrano che sotto ogni ipotesi plausibile di riforma la spesa pensionistica aggiuntiva aumenterà nel tempo, e di tanto: sia per il meccanismo delle finestre, sia perché, intuitivamente, nei primi anni la riforma aggiungerà nuovi pensionati ogni anno. Nascondersi dietro un dito, insultare Tito Boeri, ed affidarsi ai social e alla tv per intorbidare le acque non può cambiare i numeri. Poi c’è la questione del reddito di cittadinanza, sottolineata anche ieri da Enrico Marro sul Corriere: circolano almeno quattro stime indipendenti del costo del reddito di cittadinanza, nell’ipotesi di una integrazione al reddito di 780 euro per un single e a salire per nuclei più numerosi: del M5S stesso, dell’Istat, dell’Inps (quando ancora non era invisa al governo), e degli economisti Baldini e Daveri. Tutte concordavano su un costo di 15 miliardi. Il governo non ha mai (ripeto: mai) rinnegato le soglie di integrazione, quindi la cifra rimane 15 miliardi, contro i 7 stanziati.

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Manovra del Popolo, stime a confronto (La Repubblica, 28 novembre 2018)

C’è poi il piano di dismissioni immobiliari, previste in 600 milioni di euro dalla Nota di Aggiornamento di fine settembre ma passate miracolosamente in pochi giorni a 18 miliardi nella recente lettera alla Commissione europea. Una cifra semplicemente pazzesca, che rappresenta un quarto del valore di mercato degli immobili pubblici potenzialmente disponibili; una presa in giro del buon senso se si considera che queste vendite dovrebbero essere realizzate in dodici mesi. E poi Perotti, dopo aver parlato delle imbarazzanti uscite di Laura Castelli, conclude:

O il governo non si rende conto di quanto siano penosamente imbarazzanti tante persone che hanno responsabilità di decisione e di comunicazione; oppure i membri del governo, abituati a pensare che l’analisi della realtà sia irrilevante e che con gli insulti, le urla e la ripetizione ossessiva di teorie della cospirazione si possa far ingoiare quasi tutto a quasi tutti, applicano questo stesso metodo anche alla costruzione e presentazione della manovra. Nessuna delle due ipotesi lascia ben sperare per il futuro di questo paese.

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