Ugo Russo e gli italiani che vogliono l’impunità per il carabiniere

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-03

Ieri un sondaggio di Renato Mannheimer per Quarta Repubblica ha svelato che secondo la maggioranza degli italiani – o, per meglio dire, del campione che ha risposto alla rilevazione – non è giusto che il carabiniere che ha ucciso Ugo Russo, il 15enne che lo stava rapinando in via Generale Orsini a Napoli, sia indagato per omicidio. Eppure questo è l’unico modo per certificare la sua eventuale innocenza

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Ieri un sondaggio di Renato Mannheimer per Quarta Repubblica ha svelato che secondo la maggioranza degli italiani – o, per meglio dire, del campione che ha risposto alla rilevazione – non è giusto che il carabiniere che ha ucciso Ugo Russo, il 15enne che lo stava rapinando in via Generale Orsini a Napoli, sia indagato per omicidio volontario. E questo dimostra più in generale due cose.

Ugo Russo e gli italiani che vogliono l’impunità per il carabiniere

La prima è che gli italiani non hanno ancora compreso quale sia la funzione dell’avviso di garanzia per gli indagati; la seconda è che questa maggioranza, evidentemente, preferisce l’impunità alla giustizia. O, peggio ancora, preferirebbe che qualcuno si facesse giustizia da sé invece che a giudicare se il comportamento del carabiniere sia stato o meno corretto sia chi è costituzionalmente preposto a farlo, ovvero la magistratura.

indagare carabiniere omicidio ugo russo

Già a leggere i commenti al tweet di Quarta Repubblica si scopre che c’è un buon numero di persone che culturalmente fornisce l’humus per la propaganda di Salvini: se la prendono con chi si è azzardato a rispondere di sì perché evidentemente non capiscono che per i magistrati si tratta di “un atto dovuto”. Dal punto di vista giuridico e processuale lo è davvero, perché in questo modo al carabiniere è concesso ad esempio di nominare un perito di parte durante le fasi di accertamento della dinamica di quanto avvenuto. Contrariamente a quanto ritiengono Salvini e la sua crew l’essere indagato non significa assolutamente l’essere considerato colpevole ma è una garanzia nei confronti del carabiniere.

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Soprattutto perché – a meno che su Twitter non abbiano in mano elementi probatori inediti – non è ancora stato chiarito cosa è successo domenica. La versione del carabiniere è che Ugo Russo si è avvicinato a bordo di un motorino alla macchina dove si trovavano il militare e la fidanzata. Sceso dal mezzo Russo – con il volto coperto dal casco – avrebbe puntato un’arma – una riproduzione di una pistola “Beretta 52” quindi un’arma giocattolo – alla tempia del carabiniere chiedendo di consegnare l’orologio. A quel punto, prima di impugnare l’arma di servizio, il carabiniere si sarebbe qualificato intimando l’alt e poi avrebbe sparato tre colpi, due dei quali hanno colpito Russo e uno è andato a vuoto. Secondo il complice di Russo, un diciassettenne che si è successivamente costituito, il militare avrebbe invece esploso il secondo colpo quando già il quindicenne si stava allontanando. Un punto sul qual è importante che le indagini facciano luce.

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Ci vuole un’indagine per stabilire l’innocenza del carabiniere

Il punto è che per stabilire se davvero le cose sono andate come ha detto il carabiniere ci vuole un’indagine. E, per assurdo, ci vuole un’indagine proprio per stabilire l’eventuale innocenza del carabiniere visto che in uno Stato di Diritto gli elementi probatori servono esattamente a questo. E quello che in molti, tra cui anche politici di una certa esperienza, tendono a non capire è che non succede così solo in Italia, come loro pensano, ma in ogni parte del mondo. Non si tratta di “un segnale devastante per chi, giorno e notte, rischia la vita per contrastare la criminalità” ma della presenza di uno Stato di Diritto in cui la legge deve essere uguale per tutti e nessuno è giudicato innocente in base al suo status (oggi il carabiniere, domani il conte o il barone?) ma in base all’analisi dei dati di fatto.

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Qualche tempo fa Mario Cattaneo, l’oste di Casaletto Lodigiano, è stato indagato e poi rinviato a giudizio per aver sparato a un ladro che era penetrato nella sua Osteria des Amis. L’indagine era partita proprio nella direzione dell’omicidio volontario, ma il giudice ha riconosciuto la legittima difesa. Anche Franco Birolo, accusato di eccesso colposo di legittima difesa, è stato assolto (in secondo grado) dalle accuse nei suoi confronti. E allora perché il carabiniere non deve avere la stessa sorte di altri cittadini? E ancora: se i politici non vogliono che i carabinieri (o i poliziotti, o i vigili del fuoco, etc) non siano indagati in questi casi perché invece di chiacchierare sui social network non scrivono una legge?

Leggi anche: Ugo Russo: perché il carabiniere ora è indagato per omicidio volontario

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