Il complotto della manina di Soros dietro al Global Compact

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-11-29

Turbosovransisti di tutto il mondo unitevi contro il grande complotto sorosiano che sta pianificando l’invasione del nostro Paese con l’aiuto dell’ONU, del gruppo Bilderberg e delle ONG. Per fermare il Global Compact Fratelli d’Italia e Casa Pound tirano fuori lo spauracchio dell’invasione (che però c’è già secondo loro) ad opera del ricco giudeo che vuole sterminare i popoli europei

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Mentre il governo si spacca sull’adesione al Global Compact for Migration dell’Onu costringendo il presidente del Consiglio e avvocato del Popolo Giuseppe Conte a fare marcia indietro sulle entusiastiche dichiarazioni fatte davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ecco spuntare l’argomento forte della critica sovranista ad un accordo che a dirla tutta non obbligherà l’Italia a fare alcunché. Fratelli d’Italia ritiene invece che sottoscrivendo il Global Compact si darà il via all’invasione organizzata (ormai hanno pudore a chiamarlo Piano Kalergi).

Il mio grande grosso complotto turbosorosiano fucsia

I primi a dare la colpa a George Soros sono stati quelli di Fratelli d’Italia che la settimana scorsa hanno accusato il governo grillo-leghista di schierarsi con il magnate di origine ungherese. Come è noto Soros è sempre al centro di tutti i complotti sovranisti e populisti e viene accusato di finanziare le ONG e i “taxi del mare” (che non esistono). In questo il partito della Meloni sta seguendo la linea politca dell’amico Orbán. Di recente un sovranista tutto d’un pezzo come il cancelliere Kurz ha accolto a braccia aperte il trasferimento a Vienna dell’Università “di Soros”.

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La storiella di Soros criminale globalista che vuole il Global Compact per indebolire i confini italici e annacquare l’identità nazionale è stata poi ripresa da CasaPound che sostiene che la firma dell’accordo condannerà l’Italia «all’invasione con un piano scritto da ONU, ONG e Soros».

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La notizia, inventata di sana pianta e che al suo interno racchiude la smentita di chi dice che l’invasione è già in atto, è stata poi ripresa da altri che hanno accusato Soros, la Commissione Trilaterale e il sempre presente Gruppo Bilderberg di aver messo il turbo (suffisso molto caro ai patridioti) alla destabilizzazione sociale del nostro Paese. Questo come se l’unica meta per le migrazioni fosse l’Italia, ma non è così.

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Del resto con invasione si intende – nella lingua italiana – un piano coordinato condotto da eserciti e uomini armati al fine di prendere il controllo del territorio di una Nazione, o di porzioni si esso. In Italia però non c’è alcun esercito straniero che sta impossessandosi delle nostre città. Chi parla di invasione lo fa solo sulle scorte delle teorie complottiste del Piano Kalergi, aggiungendo lo spauracchio turbomondialista rappresentato da George Soros.

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È Satana in persona a volere il Global Compact, spiega un altro sovranista. Mentre altri ci spiegano che con la firma dell’accordo «ci saranno milioni di clandestini, stupratori e delinquenti per strada» oppure che il Global Compact serve «per regalare ulteriori risorse degli italiani alle mafiocoop dell’accoglienza e per compiacere propri elettori e amici come Soros che ne trarrebbero vantaggio!». Tout se tient nel grande complotto turbosorosiano e non guasta affatto in questa narrazione tossica, agli occhi degli elettori di destra, che Soros sia di origini ebraiche.

Perché l’invasione non esiste

Ma perché preoccuparsi ora dell’invasione quando stando a quello che hanno detto in questi anni Giorgia Meloni e Salvini (anche lui contrario al Global Compact) l’invasione è già in atto. In che modo quindi l’accordo peggiorerebbe le cose e renderebbe l’invasione più invasiva? Non è dato di saperlo. In questi anni qualsiasi cosa non abbastanza razzista o omofoba è stata accusata di favorire l’invasione, perfino le unioni civili hanno subito questa sorte. Anche perché alla prova dei fatti non esiste né è mai esistita un’invasione di migranti. Ed è sbagliato perché l’invasione tanto temuta e annunciata nelle aule parlamentari, sui social e nei salotti televisivi non c’è. E nessuno di coloro che sostiene che sia una cosa reale ne ha mai portato le prove.

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I numeri parlano chiaro. Nel mondo ci sono 65 milioni di persone che sono stati costretti a lasciare le proprie case con la forza. L’85% di queste persone è ospitato in paesi in via di sviluppo. Paesi più poveri dell’Italia che però fanno la loro parte. Venticinque milioni sono rifugiati e 3,1 milioni di persone sono richiedenti asilo. Si dirà: ma il problema non sono coloro che scappano dalla guerra (e invece per i sovranisti il problema sono anche loro, come hanno dimostrato le reazioni al caso Diciotti o altro) ma tutti i migranti cosiddetti economici. Gente che scappa dalla fame e dalla povertà.

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I dati di Eurostat certificano che all’interno dei confini dei 28 paesi membri della UE (quindi compreso il Regno Unito) vivono circa 22 milioni di cittadini  che provengono da paesi extra europei (il 4% del totale su oltre 500 milioni di abitanti). Inoltre ci sono 16 milioni di persone, cittadini di uno stato della UE, che vivono in un altro stato membro (gli italiani costituiscono la terza nazionalità per numero di emigranti interni alla UE). In termini relativi il paese più “invaso” (in rapporto agli immigrati sulla popolazione residente) è il Lussemburgo, mentre l’Italia – che pure ospita 5 milioni circa di extracomunitari – si trova a metà di questa particolare classifica. Va inoltre precisato che non tutti gli extracomunitari provengono dall’Africa, e non tutti fanno parte della forza d’invasione le cui dimensioni (al di là dell’intenzionalità dell’invasione) risultano notevolmente ridimensionate.

Leggi sull’argomento: Quanto vale la parola di Conte?

 

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