#SorosLega5Stelle: la bufala di Soros che finanzia Lega e MoVimento 5 Stelle

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-03-03

Su Twitter alcuni account fanno girare un documento attribuito alla fondazione di Soros in cui si dice che la Open Society Foundations finanzia la Lega e il MoVimento 5 Stelle. Ovviamente è un falso anche fatto male. Ma serve anche ad altro…

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Da ieri su Facebook e su Twitter stanno girando alcune fotografie di presunti documenti attribuiti alla Open Society Foundations insieme ai nominativi vicini alla Lega e al MoVimento 5 Stelle. Uno dei primi tweet sulla vicenda è del 1 marzo 2018: l’account si chiama RussianTwe e quello è l’unico tweet originale dell’account. Significativamente, a rispondere al tweet è un certo Marco Racca, candidato alla Camera dei deputati per Casapound, che poi continua a “far girare” l’hashtag #soroslega5Stelle.

La bufala di Soros che finanzia Lega e MoVimento 5 Stelle

Tutti gli altri tweet twittano con l’hashtag #sorosLega5Stelle. Il documento riporta l’intestazione Open Society Initiative for Europe (OSIFE) e, sotto, List of European Elections 2018 Projects.

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Nel primo foglio è riportata una donazione all’organizzazione “Casaleggio Associati” e una donazione di 248mila 210 dollari; la persona in contatto è Luca Eleuteri (uno dei soci della Casaleggio Associati), ma – e questo già dà un’idea della clamorosa perizia con cui sono stati costruiti i falsi – la mail di riferimento è info@casaleggio.it, ovvero la mail di contatto della Casaleggio. Soros dovrebbe essere un bel fesso a regalare 250mila euro a uno di cui conosce soltanto la mail di contatto. Oppure è un fesso chi pensa che gli altri siano così fessi da credere a falsi così smaccati. Il progetto finanziato, spiega il “documento”, è quello di cambiare la strategia sull’immigrazione e sull’euroscetticismo (guarda caso).

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L’altro “documento” invece vede una serie di nomi conosciuti: GEDI, ovvero il Gruppo editoriale l’Espresso e il nome con contatto di Stefano Mignanego (direttore delle relazioni esterne del gruppo), poi c’è il nome di Filomena Gallo dell’Associazione Coscioni – che avrebbe ricevuto 219mila dollari – “to encourage Emma Bonino to welcome refugees and work for United States of Europe”. Infine, e qui c’è il reale obiettivo del documento, ci sono 130mila dollari che la fondazione di Soros avrebbe donato nientemeno che alla Lega Nord, e che servirebbero a prendere i voti degli italiani scontenti ma senza mettere a rischio la permanenza dell’Italia nell’Unione Europea.

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I soldi arriverebbero alla Editoriale Nord SPA (la casa editrice della Lega) e il referente sarebbe Stefano Stefani, già senatore del Carroccio e già nel CdA di Credieuronord, la famigerata banca della Lega. Anche qui l’asino casca sui contatti: la mail di contatto sarebbe direttore@lapadania.net, ovvero il giornale nel frattempo fallito e chiuso della Lega. Ma se non bastasse, basterebbe ricordare che l’ex tesoriere della Lega nel frattempo ha lasciato il partito in polemica con Salvini.

#SorosLega5Stelle: il falso documento 

Su internet sono disponibili molti di questi rendiconti della Open Society Foundation (qui c’è il totale di iniziative e progetti dal 2015 al 2017). Quello che vedete nell’immagine successiva, ad esempio, risale al 2014 e, tu guarda il caso, per il JEF riporta gli stessi nomi, gli stessi progetti e lo stesso referente di uno dei documenti diffusi su Twitter dagli account che da ieri si stanno impegnando molto per mandarli in giro. L’unica cosa che cambia è che è stata sostituita la parola E con il simbolo dell’euro ed è stata cambiata la data al 2020.

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Sempre nel documento che gira su Twitter si legge anche di un contributo all’European Coordination Department di cui sarebbe responsabile Silvia Ciaperoni. Nel documento del 2014 – quello autentico – c’è la stessa intestazione del progetto ma a ricevere il contributo è il Centro Studi ed Iniziative Europeo (che esiste realmente).

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Il documento del 2014 è stato quindi probabilmente utilizzato per crearne un altro, falso, allo scopo di accusare la Lega e il MoVimento 5 Stelle di essersi “venduti” a Soros e all’Europa e di aver cambiato la politica sull’immigrazione, mentre i tweet che lo hanno diffuso consigliano di votare Casapound.  Interessanti sono anche le risposte dell’account RussianTwe, che ha utilizzato l’account solo per replicare ad altri account per fare pubblicità a Casapound.  soroslega5stelle 1

L’utilizzo dell’hashtag per ragioni di campagna elettorale

Insomma, questo documento sarebbe un rendiconto per le attività del 2018 (tanto che è specificato che alcuni progetti finiscono nel dicembre 2018) ma la Open Society Foundations non ha mai diffuso rendiconti per l’anno in corso (e che senso avrebbe farlo?), alcune voci sono copiate da quelli disponibili in rete che si riferisce al 2014 (ed è ovviamente uscito nel 2015…) e il tutto viene ritwittato da account con obiettivi ben precisi. Infatti la Open Society Foundations non rende disponibile alcun tipo di grants per il 2018.

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Il più caratterizzato è Matteo Salvini, a cui in alcuni tweet viene chiesto conto del (falso) dossier mentre si dice che il candidato premier del Centrodestra “verrà scelto da Soros in persona”.

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Gli obiettivi da colpire con la campagna di disinformazione sono quindi Repubblica, +Europa attraverso Emma Bonino, la Lega e il MoVimento 5 Stelle. Ma l’obiettivo più grosso è il segretario della Lega Nord Matteo Salvini. Le ragioni elettorali non serve neanche spiegarle.

EDIT 6 marzo 2018: Com’era ampiamente prevedibile, Luca Eleuteri smentisce la notizia fatta circolare da quegli strani account fake su Twitter:

“La Casaleggio Associati srl non intrattiene e non ha mai intrattenuto in passato alcun rapporto di natura economica o di altro tipo con la Open Sociey Foundation né con alcuno dei suoi esponenti”. Lo dichiara Luca Eleuteri, socio fondatore della Casaleggio Associati, commentando notizie apparse questa mattina su alcuni organi di stampa circa presunti rapporti tra l’azienda che fa capo al figlio del cofondatore del M5S e la società che fa capo all’87enne miliardario americano George Soros.

Leggi sull’argomento: Italiagate: la campagna di disinformazione xenofoba per favorire la destra

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