Indovinate chi riprende le bufale di Montagnier su Coronavirus e HIV?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-21

Oggi il capo dell’opposizione italiana e segretario del primo partito italiano (Matteo Salvini) riesce a riprendere su Facebook le fregnacce su Coronavirus e HIV. Ma il laboratorio cinese?

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Nei giorni scorsi abbiamo parlato delle parole insensate di Luc Montagnier, già premio Nobel ma anche sostenitore dell’omeopatia, no-vax e diffusore di bufale su Ebola, riguardo il Coronavirus SARS-COV-2 e l’HIV. Oggi il capo dell’opposizione italiana e segretario del primo partito italiano (Matteo Salvini) riesce a riprenderle su Facebook.

Indovinate chi riprende le bufale di Montagnier sul Coronavirus?

Già ieri sera Salvini aveva sponsorizzato Montagnier: “Ci sono cose che non ci raccontano come dovrebbero… In questi giorni gira un video sui social del premio Nobel, il professor Montagnier che dice che il virus è stato fatto, è stato creato… Non ho elementi scientifici, non sono un Nobel della medicina, ma c’è un premier Nobel che dice che non ce la raccontano giusta… Questo video non lo riprendono né i telegiornali, né i giornaloni italiani Perché certe notizie vanno silenziate, certe verità vanno messe sotto il tappeto”, aveva detto durante la sua diretta facebook. È ormai appurato che l’ispettore Salvini ama fare indagini soltanto quando non riguardano i morti di Coronavirus nelle case di riposo lombarde (in quel caso chiede di lasciar morire prima i pazienti e i medici…).

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Il primo febbraio scorso il professor Enrico Bucci aveva parlato della ricerca degli indiani citata da Montagnier per sostenere la connessione tra HIV e Coronavirus SARS-COV-2:

Su BioArxiv, un gruppo di ricercatori indiani ha rilasciato un manoscritto in cui si afferma che ben 4 sequenze di ncov2019 sono inserti dal virus di HIV. L’enormità di questa affermazione è aumentata dal fatto che gli autori suggeriscono anche che ciò sia dovuto a ingegnerizzazione umana (come unica fonte possibile della cosa). E’ UNA SOLENNE E PERICOLOSA FESSERIA.

2 sequenze sono tipiche del coronavirus di pipistrello, mentre delle rimanenti 2 solo una è davvero conservata con HIV, ma è lunga solo 6AA, il che significa che il dato è puramente casuale. Pubblicare in fretta per guadagnare visibilità e fama accademica è da criminali in questo contesto.

Trevor Bradford, scienziato che lavora al Fred Hutchinson Cancer Research Center e che su Twitter raccoglie thread sulle ricerche che riguardano SARS-COV-2 ha mostrato, parlando della ricerca degli indiani, che gli inserti trovati nel virus sono stringhe minuscole che hanno corrispondenza con molti altri virus, senza alcun bisogno di scomodare l’HIV. Qui c’è l’intero thread e un link al riepilogo dei risultati.

Proprio oggi un post dell’Associazione Nazionale tornava sulla spiegazione:

L’articolo è stato FATTO A PEZZI e RITIRATO (quel withdrawn sul testo vuol dire proprio ritirato) perché guardando questi presunti pezzi (sequenze) di HIV si è visto che erano frammenti così piccoli che in realtà non erano caratteristici di HIV, ma si trovavano un po’ dappertutto, dalle scimmie (Rhinopithecus roxellana) alla muffa di casa (Stachybotrys chartarum).

biotecnologi coronavirus hiv

Questo lavoro di verifica (perché nella scienza non si prende nulla per oro colato) è stato pubblicato il 4 febbraio qui: https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/22221751.2020.1727299

E poi c’è chi è un poeta dentro:

Chi è Luc Montagnier?

Abbiamo già raccontato che Montagnier in Italia è famoso per un’intervista a Le Iene in cui affermava, falsamente, che l’AIDS si potesse trasmettere con un bacio. Ma non è questa la peggiore di Montagnier. La peggiore viene raccontata da Andy Lewis qui, e risale al 2009: nel gennaio di quell’anno Montagnier pubblicò i risultati di una ricerca che affermava che il DNA poteva indurre segnali elettromagnetici di bassa frequenza in soluzioni acquose altamente diluite, le quali manterrebbero poi “memoria” delle caratteristiche del DNA stesso. Queste onde radio possono essere associati con “nanostrutture” nella soluzioni che potrebbe essere in grado di ricreare l’agente patogeno. Il tutto condito con affermazioni prima e pubblicazioni di presunti studi e ricerche poi che sostenevano gli effetti delle cure omeopatiche. Uno studio che venne giudicato «privo di validità scientifica poiché carente riguardo al protocollo sperimentale, alle apparecchiature usate, alle semplici basi teoriche».

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Qualche tempo fa 35 premi Nobel che hanno chiesto la rimozione di Montagnier da direttore part time del Centro Chantal Biya internazionale di riferimento (CIRCB) a Yaoundé con una lettera scritta da Richard Roberts, biologo molecolare e a sua volta premio Nobel, il quale si dimise dal centro in polemica insieme ad altri membri dal consiglio scientifico. Nella lettera si accusava Montagnier di aver abbracciato teorie lontane dalla ricerca scientifica, come quella dell’acqua che conteneva memoria degli agenti patogeni non più presenti in essa e quella sulle onde elettromagnetiche emesse dalle sequenze del DNA, utili a diagnosticare malattie. Ce ne era anche per l’Aids, visto che Montagnier aveva sostenuto che stimolando il sistema immunitario con gli antiossidanti e gli integratori alimentari si poteva aiutare a combattere l’Aids. Montagnier era persino apparso a un congresso di anti-vaccinisti, sostenendo la famigerata correlazione con l’autismo già smentita in più occasioni.  “Non abbiamo evidenze scientifiche, mi pare un po’ fantasiosa come ipotesi”, ha detto il direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità Gianni Rezza, durante il punto stampa all’Iss a proposito delle frasi di Montagnier.

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