Perché Salvini e Di Maio non pubblicano tutti i compensi dei loro staff?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-09-20

Il governo del cambiamento quando si tratta di nomine dei collaboratori non è poi così trasparente. I termini di legge prevedono che i dati sugli emolumenti vengano aggiornati entro tre mesi dall’insediamento, eppure in molti casi per lo staff dei due vicepremier il compenso annuo lordo risulta essere ancora “in corso di definizione”. E ci sono altre cose curiose. Vediamole

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Ieri, 19 settembre, è stato pubblicato nella sezione “Amministrazione Trasparente” sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri un documento con le retribuzioni lorde dei collaboratori assunti del Presidente dei Vicepresidenti e dei Sottosegretari di Stato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Poco importa che la legge sulla trasparenza 33/2013 preveda che le pubbliche amministrazioni aggiornino i dati sulle collaborazioni entro tre mesi dal loro insediamento perché come è noto il Governo Conte ha avuto molto da fare in questi primi quattro mesi di attività.

Ex Casaleggio e soci di Rousseau controllano la comunicazione di Conte e Di Maio

Da quel foglio Excel emergono informazioni interessanti, ad esempio quella sullo stipendio di Rocco Casalino che per il suo lavoro di capo ufficio stampa e portavoce di Giuseppe Conte porta a casa la modica cifra di  un trattamento economico fondamentale (lordo) pari a 91.696 euro al quale si aggiunge una retribuzione di posizione variabile (lorda) o un emolumento accessorio pari a 59.500 euro.

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Nello staff del vicepremier Di Maio compare un altro fedelissimo della Casaleggio Associati: Pietro Dettori, l’uomo del Blog di Grillo ora è il responsabile della “comunicazione, social ed eventi”. Anche lui con uno stipendio lordo da 90mila euro al quale si aggiungono emolumento accessorio e indennità di diretta collaborazione. Vice Capo della Segreteria particolare di Di Maio è Massimo Bugani, uno dei soci fondatori dell’Associazione Rousseau e attualmente consigliere comunale a Bologna. Ma il MoVimento 5 Stelle non era quello contro i doppi incarichi?

Quanto guadagnano i collaboratori del vicepremier Salvini?

Se però si va a controllare quanto guadagnano i componenti dell’ufficio dell’altro vicepremier, il ministro dell’Interno Matteo Salvini scopriamo che a tre mesi dalla nomina il decreto di trattamento economico dei collaboratori è ancora in corso di definizione. Tra i nomi spicca quello del Consigliere per il programma di governo, si tratta di Susanna Ceccardi che se non è un caso di omonimia attualmente è sindaco di Cascina (e si dice che potrebbe essere la candidata della Lega alle regionali toscane del 2020) nota ai più per una spassosissima polemica sul testo di Imagine, la canzone di John Lennon che a suo dire è una canzone comunista e quindi non adatta ai bambini. Che i due si sentano spesso e che la stima sia reciproca è cosa nota ma non si sapeva avesse assunto anche questo incarico.

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Salvini vicepremier non è poi così trasparente. Eppure quando c’è stato da indicare i componenti dell’Ufficio Stampa e Comunicazione del ministro dell’Interno e stabilirne il compenso annuo il leader del Carroccio non ha certo perso tempo.

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Lo stesso dicasi per la nomina di Luca Morisi a consigliere strategico per la comunicazione, il cui incarico è stato conferito con decreto ministeriale datato 1 giugno 2018.

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Insomma quando Salvini opera da Ministro dell’Interno agisce in un modo, quando invece si tratta del suo staff da vicepremier la situazione è completamente diversa. La colpa però in questo caso è più della Presidenza del Consiglio dei Ministri che è stata sollecitata già in due occasioni dal settimanale L’Espresso a pubblicare i dati come prevede  la legge. Forse Salvini può intervenire e risolvere la questione visto che è anche vicepremier.

La trasparenza di Di Maio al MISE e al Ministero del Lavoro

E sarebbe facile a questo punto dire che Salvini è della Lega e che quindi non ha certo introiettato l’importante valore della trasparenza che è alla base del MoVimento 5 Stelle. Ma vuoi per le lungaggini burocratiche, vuoi perché nel M5S la trasparenza è sempre stata all’insegna del quanno ce pare se si va a buttare l’occhio nelle sezioni “Amministrazione Trasparente” dei dicasteri retti da Luigi Di Maio la situazione non cambia.

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Ad esempio per quanto riguarda i titolari incarichi uffici diretta collaborazione Ministro dello Sviluppo Economico, tutte nomine fiduciarie e legate alla durata del mandato governativo di Di Maio, risultano essere ancora “in corso di definizione” gli emolumenti lordi annui dei collaboratori del ministro. Tra questi spicca la figura di Cristina Belotti, che è portavoce del Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro e delle Politiche Sociali e Segretaria Particolare del Ministro. Come si evince dal curriculum la Belotti è una ex dipendente della Casaleggio Associati poi passata allo Staff del M5S all’Europarlamento, dove fu protagonista di una vicenda sui rimborsi spese legata all’utilizzo dei fondi del gruppo parlamentare EFDD di cui fa parte il M5S. La situazione rimane pressoché invariata se si cercano i compensi dei collaboratori di Di Maio al MISE. Certo, alcuni di loro sono stati nominati ad agosto, quindi a norma di legge siamo ancora entro i termini di legge, ma per gli altri?

Foto copertina credits: Salvimaio

Leggi sull’argomento: Lo stipendio di Rocco Casalino a Palazzo Chigi

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