Roberto Fico ci spiega il sacrificio di prendere tremila euro al mese

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-03-06

Per Roberto Fico – che prima di entrare in Parlamento dichiarava un reddito pari a zero – non è vero che i 5 Stelle si sono arricchiti con la politica. Andiamo a fare qualche conticino allora

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Roberto Fico ci ha spiegato che non è vero che i parlamentari del M5S come lui, Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio prendono quasi centomila euro all’anno (98.471 per la precisione) ma che in realtà ne prendono “esattamente la metà”, ovvero poco meno di cinquantamila euro all’anno. Il conto è presto fatto: dei 10 mila euro lordi mensili che costituiscono lo stipendio dei parlamentari i Cinque Stelle hanno deciso di percepirne cinquemila (lordi). Secondo Fico i giornali che hanno parlato dei redditi dei politici hanno voluto “fare titoloni” per far credere che i parlamentari del MoVimento sono uguali a tutti gli altri quando non è così.
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Quanto guadagnano i 5 Stelle?

In sostanza quindi invece che guadagnare quasi cinquemila euro netti al mese i 5 Stelle ne incassano poco meno di tremila. Secondo Fico questo li renderebbe molto diversi dai politici “di professione” ovvero da tutti gli altri parlamentari che incassano lo stipendio per intero e quindi anche da Virginia Raggi e Chiara Appendino che prendono più o meno quanto deputati e senatori degli altri schieramenti politici. Questo però non significa che i vari Alessandro Di Battista, Roberto Fico e Luigi Di Maio non siano politici di professione, soprattutto per una ragione: prima di entrare in parlamento Roberto Fico e Luigi Di Maio (e con loro altri 49 deputati pentastellati) avevano dichiarato di non avere un reddito ovvero di guadagnare zero euro. Di Battista invece nel 2012 aveva dichiarato redditi pari a 3.176 euro, ovvero in un anno ha guadagnato quanto ora prende in un mese. Questo si è un vero affare.

Chi conosce il M5S sa che nessuno di noi si e’ arricchito con la politica e che le nostre poche e semplici regole ci impediscono di farlo in futuro. Noi andiamo avanti e intanto aspettiamo che anche gli altri parlamentari facciano come noi

La tesi di Fico e di altri portavoce è che loro non si sono arricchiti con la politica, al contrario di quello che fanno quotidianamente da anni i parlamentari della casta. Un ragionamento che i 5 Stelle sono costretti a fare per non fare la fine della Lega Nord, arrivata una ventina di anni fa a suon di “Roma Ladrona” e ora perfettamente integrata nei modi della politica romana, soprattutto per quanto riguarda il trattamento economico. Per non perdere la purezza, ma al tempo stesso dovendo percepire uno stipendio i 5 Stelle devono dire che nessuno di loro ci guadagna dalla politica. Di sicuro i parlamentari non saranno diventati milionari ma passare dal non avere un lavoro fisso – o non avere un reddito – a prendere più di tremila euro al mese (ovvero cinquantamila euro all’anno per cinque anni) è un bel salto di qualità e di quantità. È moralmente sbagliato? Stando a quanto dicevano i pentastellati prima di aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, sì, soprattutto se si tratta di esponenti della casta non laureati e non competenti. Per quanto riguarda gli altri invece è giusto che la politica abbia un costo, a patto che i politici facciano ciò per cui sono pagati. E a livello di produttività Roberto Fico risulta essere al 327° posto (su 630 deputati), non proprio uno dei primi della classe.
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Roberto Fico e la scarsa trasparenza nelle rendicontazioni a 5 Stelle

Non è del tutto vero però che i parlamentari prendono “solo” cinquemila euro netti al mesi, a questi però vanno aggiunti rimborsi per le spese sostenute – e rendicontate “al centesimo” dai Cinque Stelle – che i parlamentari a Cinque Stelle si fanno rimborsare da Camera e Senato. Certo, a differenza degli altri parlamentari i pentastellati restituiscono (con qualche trucco per fare propaganda)  tutto quello che non spendono. Ma è proprio su quello che spendono i parlamentari pentastellati che la questione della trasparenza si fa più opaca. Qualche tempo fa Roberta Lombardi si è scagliata contro quei parlamentari a Cinque Stelle che pur essendo di Roma si fanno rimborsare le spese per l’alloggio. Ed è un peccato che la Lombardi non abbia fatto i nomi. Ma non ci sono solo i romani: c’è il caso di Marta Grande, che nel 2013 fece notizia per aver rendicontato 12 mila euro per due mesi di affitto, che pur essendo di Civitavecchia (ad un’ora di regionale da Roma) spende 1.800 euro al mese di affitto (più 270 euro di spese per manutenzione e utenze). Mediamente i parlamentari del MoVimento spendono intorno ai 1.500 euro al mese, che anche per una città come Roma sono decisamente alti. C’è chi spende addirittura di più però, Il Dubbio ad esempio ha scoperto che il senatore Morra (che non è di Roma) spende 2.155 di affitto al mese (più le spese per utente etc.) Addirittura la deputata padovana Silvia Benedetti ha speso nel maggio 2016 2.600 euro di affitto mentre c’è chi come Nicola Cappelletti ha dovuto pure “ristrutturare” l’appartamento avendo speso 1.500 euro di affitto e 1.400 euro di spese di manutenzione: un affarone. Non è vero quindi – e lo si può dire guardando proprio il sito Ti Rendiconto – che i Cinque Stelle fanno attività politica prendendo solo “3.000 euro di stipendio” perché – proprio come tutti i parlamentari – hanno le spese pagate. E anche la rendicontazione non procede poi così rapidamente, siamo a marzo 2017 e la maggior parte dei Senatori e Deputati ha rendicontato le spese fino a ottobre 2016, con alcune eccezioni che hanno “già rendicontato” fino a dicembre 2016.
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Prendiamo ad esempio Roberto Fico: ultima rendicontazione disponibile su Ti Rendiconto (a marzo 2017) è quella di ottobre 2016. Roberto Fico dichiara di aver ricevuto rimborsi forfettari pari a 10.516 euro, quanti ne ha restituiti (ovvero non ha speso)? Ben – si fa per dire – 990 euro e 55 centesimi. Tra le spese di Fico la parte del leone la fanno i 1.876.61 euro di spese di alloggio (1.400 euro d’affitto più le spese). Se lo sarebbe potuto permettere con il reddito che aveva prima? La risposta è no. Lo paga con lo stipendio da parlamentare? No. Quindi alla domanda “i parlamentari dei Cinque Stelle si sono arricchiti?” la risposta è sì perché dal momento che – come tutti – rendicontano le spese (certo, se prendi 3000 euro al mese e ti pagano l’affitto magari non è che ti devi fare rimborsare anche i 100 euro di spesa al supermercato, altrimenti sei “come gli altri” no?) quei 3.000 euro sono “tutto guadagno”. Soprattutto se prima ne prendevi zero.

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