Sud, la rivolta del prosecco contro l’Autonomia

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-08-02

A guidarla è il Bar Panoramico di Cosenza: boicottiamo i prodotti veneti visto che vogliono tutti i soldi per sé

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Mentre l’Autonomia differenziata che porta 15 miliardi in più al Nord e sottrae 3,3 miliardi al Sud dove tanti hanno votato Lega avanza con l’assenso del MoVimento 5 Stelle, parte la rivolta del Sud contro il Veneto in nome del boicottaggio del prosecco. E i primi a muoversi sono i baristi.

Sud, la rivolta del prosecco contro l’Autonomia

A guidarla è il Bar Panoramico di Cosenza, che sulla sua pagina Facebook annuncia l’adesione: “È difficile cambiare tutti i nostri acquisiti perché la maggior parte delle industrie sono al Nord ma almeno con Vini e Prosecco possiamo decidere responsabilmente. Il Prosecco è buono ma sembrerebbe che, con questa Autonomia, le tasse sul Prosecco potrebbero finire alla Regione Veneto lasciando zero allo Stato Italiano. Ecco perché abbiamo scelto solo Vini e spumanti del Sud che pagano e pagheranno, anche dopo l’autonomia, le tasse allo Stato Italiano e quindi contribuiranno con le loro tasse a scuole, ospedali, asili e strade del Sud“.

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La campagna è stata lanciata da Pino Aprile sulla sua pagina Facebook con una locandina da affiggere che spiega i motivi della protesta: “”La Regione Veneto ha deciso di trattenere tutto il residuo fiscale. Vuol dire che le tasse pagate in Veneto resteranno integralmente in Veneto. Quindi se tu consumi prodotti veneti, non solo arricchisci le imprese Venete, ma significa anche che le tasse che paghi sulla bottiglia di vino veneto (i tuoi soldi) andranno a finanziare solo scuole, ospedali e strade del Veneto. E le scuole, ospedali e strade del Sud chi li finanzia?””.

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L’Autonomia differenziata: lo Spacca-Italia del governo Lega-M5S

L‘Autonomia regionale differenziata promessa a Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna lascia Matteo Salvini nel classico dilemma del prigioniero elettorale: non farla gli costerebbe i voti del Nord, dei veneti e dei lombardi, che l’hanno chiesta a gran voce tramite due referendum farsa. Ma concedere a Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna l’autonomia rischia di costargli ancora più caro: i voti di tutti gli italiani che vivono sotto il Po, in particolare quelli delle regioni del Sud dove ultimamente la Lega (non più Nord) sta facendo man bassa di voti. Perché la tanto agognata (al Nord) autonomia non è esattamente come ce l’hanno raccontata in questi mesi. Non è vero che non spaccherà l’Italia, non è vero che saremo tutti più ricchi assieme. C’è una regione in particolare che punta a diventare uno stato a sé. Quella regione è il Veneto di Luca Zaia.

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Le 23 materie su cui il Veneto ha chiesto l’autonomia

A rivelarlo sono le bozze di accordo sull’Autonomia del 15 maggio 2019, anticipate qualche giorno fa dal Quotidiano del Sud e pubblicate sul sito Roars.it. Perché proprio il Veneto? Mentre l’Emilia-Romagna ha chiesto l’attribuzione di competenze su 16 materie, la Lombardia su 20 la Regione governata da Zaia ha chiesto di poter legiferare su tutte e 23 le materie di legislazione concorrente previste dal comma 3 dell’articolo 117 della Costituzione. Purtroppo, sull’Autonomia differenziata non si sentono molte proteste in parlamento, soprattutto da quella parte dell’opposizione che dovrebbe essere più attiva su questo punto, ovvero il Partito Democratico. Il motivo c’è: l’autonomia l’ha chiesta anche l’Emilia Romagna e protestare contro l’autonomia in Lombardia potrebbe significativamente peggiorare la popolarità elettorale del partito in quella regione. Per questo si perde un’occasione fantastica per spiegare quello che sta succedendo.

Leggi anche: La decrescita del Sud e la mazzata finale dell’Autonomia leghista

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