Opinioni
#renzitorna: l’hashtag dei renziani per fermare il governo PD-M5S
Alessandro D'Amato 24/04/2018
Il reggente del Partito Democratico Maurizio Martina oggi, dopo il colloquio con l’incaricato Roberto Fico, ha usato parole concilianti riguardo un’eventuale collaborazione tra Pd e MoVimento 5 Stelle in vista di un nuovo governo: “Se gli M5s confermano la fine di qualsiasi tentativo di un accordo tra M5e e Lega e centrodestra, siamo disponibili a […]
Il reggente del Partito Democratico Maurizio Martina oggi, dopo il colloquio con l’incaricato Roberto Fico, ha usato parole concilianti riguardo un’eventuale collaborazione tra Pd e MoVimento 5 Stelle in vista di un nuovo governo: “Se gli M5s confermano la fine di qualsiasi tentativo di un accordo tra M5e e Lega e centrodestra, siamo disponibili a valutare questo nuovo e importante scenario”.
Ma, come ai tempi del #senzadime, su Twitter molti militanti renziani stanno protestando con l’hashtag #renzitorna per manifestare il proprio dissenso nei confronti delle parole di Martina. E che qualcosa sia cambiato all’interno del Partito Democratico è indubbio, visto che oggi un video di Andrea Marcucci, capogruppo PD in Senato, che chiudeva all’alleanza è stato rimosso dalla pagina facebook del partito.
Nei tweet si accusano Dario Franceschini – che oggi ha parlato esplicitamente di apertura al M5S – e il reggente Martina di voler “tradire” il voto per andare a “prendere ordini” dal M5S. E arrivano anche le prime critiche: l’assessore a Milano Pierfrancesco Majorino critica il “fuoco di fila” (Sala aveva benedetto l’intesa PD-M5S). Intanto, racconta l’ANSA, nel corso dell’incontro con Fico Andrea Marcucci e Matteo Orfini hanno sostenuto la necessità di tenere una linea più cauta e ferma, mentre il segretario reggente caldeggiava la necessità di un’apertura seria al dialogo con i Cinque stelle, a patto che Di Maio confermi la chiusura del forno con la Lega.
Alla fine, nel confronto che vedeva Graziano Delrio e Lorenzo Guerini su una posizione di mediazione, si è giunti a una sintesi su tre punti: stop chiaro al “forno” tra M5s e Lega, far partire la discussione dai cento punti del programma elettorale del Pd (che vuol dire non ‘abiurare’ quanto fatto dai governi di Renzi e Gentiloni) e far passare la scelta se sedersi al tavolo da un voto della direzione Dem. Se un segnale arriverà dall’incontro tra Fico e M5S, la direzione Pd potrebbe essere convocata: si ipotizza di tenerla mercoledì 2 maggio o, al più presto, il 30 aprile.