Piove, Europa ladra: il ridicolo show di Salvini a Belluno

di Elio Truzzolillo

Pubblicato il 2018-11-05

Negli ultimi giorni il maltempo ha devastato praticamente tutta l’Italia, provocando morti e innumerevoli danni. Parallelamente stiamo assistendo alla solita cronaca minuto per minuto dei leader di governo, che dai loro social esprimono dolore, ci assicurano che stanno monitorando la situazione e promettono stanziamenti immediati per non lasciare sole le vittime. Contemporaneamente pubblicizzano le loro …

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Negli ultimi giorni il maltempo ha devastato praticamente tutta l’Italia, provocando morti e innumerevoli danni. Parallelamente stiamo assistendo alla solita cronaca minuto per minuto dei leader di governo, che dai loro social esprimono dolore, ci assicurano che stanno monitorando la situazione e promettono stanziamenti immediati per non lasciare sole le vittime. Contemporaneamente pubblicizzano le loro inutili visite guidate nei luoghi dei disastri e pubblicano i relativi video. Ormai si usa così, la cosa non ci meraviglia e non ci infastidisce in modo particolare.

È sempre avvincente guardare a quello che fanno Il buono, il fesso e il cattivo in queste occasioni (ci perdonino per la storpiatura gli estimatori del capolavoro di Sergio Leone). Ora, capita che il fesso (Di Maio) sia occupato in un viaggio in Cina, rigorosamente in seconda classe come tiene a farci sapere dal suo profilo Facebook, mentre il buono (Giuseppe Conte) oltre ad averci rassicurato con ben tre post di essere in continuo contatto con la protezione civile, abbia scelto di visitare la Sicilia, con tanto di giretto in elicottero per verificare le condizioni delle zone alluvionate.

italia rischio idrogeologico
Le regioni più colpite dall’emergenza maltempo (Il Messaggero, 5 novembre 2018)

La scena se la prende ovviamente il cattivo (Salvini), non solo per il numero di contenuti pubblicati sui social, con una copertura da fare invidia a un reality, ma anche perché riesce a visitare nello stesso giorno due località: Belluno e Terracina. Anche lui non si nega un bel viaggio in elicottero per ispezionare dall’alto le zone colpite, perché a questi politici piace tanto fingersi tecnici e sprecare carburante. Tecnicamente il giretto in elicottero sarebbe toccato al ministro per le infrastrutture Toninelli, ma tanto sappiamo che la rilevanza operativa di questi giretti è nulla.

Ad ogni modo durante la conferenza stampa a Belluno Salvini lancia la bomba. Il set è perfetto, la sala è stracolma di giornalisti e telecamere, il fedele Zaia è alla sua sinistra con la giacca della protezione civile, lui al centro con la giacca dei vigili del fuoco, come convogliare il dolore e la disperazione della gente verso qualcosa di elettoralmente utile? Ma certo! Ci sono quei cattivissimi burocrati europei che si prestano alla perfezione. Salvini dichiara di impegnarsi a trovare i 40 miliardi necessari alla messa in sicurezza del territorio italiano, dicendosi certo che ciò non gli sarà impedito da letterine di richiamo. Aggiunge che: “Ogni riferimento a chi passa il tempo mandando letterine da Bruxelles o da Parigi è casuale”, immaginiamo che volesse dire Strasburgo e non Parigi ma sorvoliamo, in fondo quando lavorava all’europarlamento era quasi sempre assente. Non contento continua: “Visto quel che sta accadendo da Belluno a Palermo domani per quel che mi riguarda la letterina dall’Europa finisce in archivio”. Ecco qua, il messaggio per l’elettorato italiano è servito, il dissesto idrogeologico non si può affrontare per colpa della UE, quei cattivoni, infatti, non ci fanno spendere e sanno solo mandarci letterine di richiamo. In modo subliminale l’elettorato è autorizzato a pensare che persino i morti di questi giorni, in fondo, sono da addebitare all’Europa.

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Edifici abusivi, le demolizioni eseguite (Corriere della Sera, 5 novembre 2018)

Non è un’idea nuova, è il concetto preferito in caso di tragedie da molti commentatori e politici, anche dell’opposizione. Ricordate gli incendi e i morti in Grecia dell’estate passata? Era tutta colpa dell’austerità. D’altronde dopo il crollo del ponte di Genova il senatore leghista Bagnai, in uno dei tweet più strumentali della storia recente, decise di commentare la tragedia con una semplice parola: “Austerità”, non era passata neanche un’ora dal crollo del ponte.

Il ministro Salvini con il suo continuo sciacallaggio offende non solo i famigliari dei morti, che hanno diritto all’individuazione di eventuali responsabilità penali e politiche qualora ce ne siano, ma anche la nostra intelligenza. Non esiste nessuna correlazione tra i vincoli di bilancio e le tragedie causate dalle calamità naturali. L’Italia è al primo posto in Europa per morti causati da questo tipo di eventi a causa delle nostre inefficienze e, in parte, a causa delle caratteristiche del nostro territorio. Non c’entra nulla l’Europa. Se abbiamo costruito per anni in sfregio ai criteri anti sismici, se abbiamo il record di case abusive, se il rispetto delle più elementari norme di sicurezza, i controlli e i relativi provvedimenti, non trova applicazione nel nostro paese, forse non è tutta colpa dello spietato Moscovici. Sarebbe meglio fare autocritica invece di indirizzare la rabbia verso Bruxelles. Forse, ma dico forse, i sette miliardi che si spenderanno per mandare una tantum centinaia di migliaia di persone in pensione anticipata, si sarebbero potuti spendere per interventi di messa in sicurezza.

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La dinamica della tragedia di Casteldaccia in Sicilia (La Stampa, 5 novembre 2018)

Tutto questo a parità di deficit dato che Salvini sul punto non vuole cedere. Però è elettoralmente più utile scassare i conti dello stato per la pseudo riforma delle pensioni. Forse qualche condono edilizio in meno avrebbe salvato qualche persona in più. Non è colpa della UE se questo governo ha rifiutato 800 milioni dalla Banca Europea di Investimenti a tasso agevolato per il dissesto idrogeologico, un investimento che aveva già superato le forche caudine della burocrazia italiana e che poteva partire velocemente. Tuttavia i geni che ci governano hanno ritenuto che pagare un tasso d’interesse, anche se molto basso, a un’istituzione che ha “Europea” nel nome, era un’umiliazione insopportabile per un governo sovranista, meglio procurarsi i soldi facendo deficit e pagando interessi molto più alti al mercato. Salvini sa, o dovrebbe sapere, che se la UE e i cittadini europei non vogliono giustamente pagare le nostre pensioni o il nostro welfare, sono poi molto più generosi quando si tratta di emergenze. Infatti l’Italia è il primo stato europeo per l’aggiudicazione di fondi UE per le calamità naturali, con ben 2,5 miliardi. Vorremmo chiedere a questo governo quanti miliardi ha deciso di stanziare con la manovra del popolo per il dissesto idrogeologico, vorremmo chiedere del Decreto Genova che contiene surrettiziamente l’ennesimo condono. Vorremmo, infine, chiedere a Salvini perché gioisce dai social quando viene demolita una casa abusiva in un campo sinti (cosa di cui non aveva nessun merito), mentre non fa mai una diretta davanti ad una delle tante costruzioni abusive costruite da italiani a 50 metri dal letto di un fiume, magari spiegando perché non è ancora stata abbattuta, perché è ancora abitata e cosa intende fare.

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La zona della tragedia a Casteldaccia (La Repubblica, 5 novembre 2018)

Salvini sa che con tutta probabilità chiederemo di accedere per l’ennesima volta ai fondi UE, sa che il commissario europeo per gli aiuti umanitari, Christos Stylianides, ha già fornito la sua disponibilità per qualsiasi aiuto immediato. Tuttavia non ha problemi a sputare in faccia oggi a coloro i quali il suo governo chiederà una leale collaborazione domani, persino in un’occasione in cui la polemica con gli euro burocrati non c’entra nulla. Per questo le sue continue strumentalizzazioni sono un’offesa ai morti e all’intelligenza di chi è vivo. Allo stesso modo a molti è sembrato offensivo e fuori luogo quel selfie sorridente con il pollice alzato su un motoscafo a Venezia, con cui il ministro annunciava tutto contento il suo viaggio a Belluno, vestito con la tuta della Protezione Civile. Perché tanta gioia? Forse già pregustava il giretto in elicottero e il fatto che avrebbe indossato la giacca dei vigili del fuoco, tutto questo in barba a Toninelli.

Leggi sull’argomento: Perché l’Italia rifiuta i soldi per il dissesto idrogeologico e poi piange?

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