Attualità
Ma perché ogni volta che qualcuno critica Salvini lui tira fuori i Casamonica?
Giovanni Drogo 20/11/2019
Quello che si faceva fotografare con un mitra in mano dice di non aver paura delle querele di Ilaria Cucchi o delle manifestazioni delle sardine perché lui è abituato alle minacce di Casamonica. Ma cosa c’entra il clan romano con chi manifesta pacificamente contro Salvini o chi lo querela per le frasi dette sul fratello?
Matteo Salvini è un uomo tutto d’un pezzo. Uno che darebbe «anche la vita per difendere i confini, la sicurezza e il futuro dei nostri figli» e che al tempo stesso ama raccontare le minacce che riceve perché è importante far capire che i violenti sono gli altri. Soprattutto se a minacciarlo sono delle ragazzine. Ma al tempo stesso Salvini non può certo passare per quello che si spaventa se qualcuno scrive su un muro «Salvini muori, Salvini crepa, Salvini bastardo, morte a Salvini, Salvini appeso a testa in giù». Perché l’uomo forte che chiede pieni poteri non deve dar mostra di insicurezze.
Salvini paragona le sardine ai Casamonica
«Dopo Carola Rackete, mi querela la signora Cucchi? Nessun problema, sono tranquillissimo, dopo le minacce di morte dei Casamonica e i proiettili in busta, non è certo una querela a mettermi paura», così Salvini ha commentato la notizia della querela da parte di Ilaria Cucchi. Non si capisce cosa c’entrino le minacce dei Casamonica con Ilaria Cucchi. La sorella di Stefano Cucchi non sta “minacciando” Salvini e non è certo paragonabile ad uno qualsiasi degli esponenti del clan dei Casamonica. E visto Salvini è uno che quando si tratta di querelare qualcuno non si tira indietro (anche se poi spesso e volentieri perde) non si spiega come mai dovrebbe aver paura di una querela per diffamazione. La storia delle minacce dei Casamonica a Salvini poi è curiosa, perché è stato lui a raccontare di averle ricevute: «questi signori – ha rivelato qualche tempo fa – hanno detto che ‘mi sparano’». Non vogliamo certo dire che Salvini di minacce non ne abbia mai ricevute. Certo, l’ex ministro è pur sempre quello che diceva di aver segnalato lui la santabarbara con annesso missile terra-aria perché «era una delle tante minacce di morte che mi arrivano ogni giorno».
Ma Ilaria Cucchi non è l’unica ad aver avuto “l’onore” di essere paragonata ai Casamonica da parte di Salvini. Rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se avesse paura del movimento delle Sardine l’ex ministro dell’Interno ha risposto: «non avevo paura dei Casamonica, figuriamoci di loro». Di nuovo il capo del principale partito d’opposizione paragona un movimento pacifico a persone attualmente a processo per reati come associazione a delinquere di stampo mafioso, all’estorsione, all’usura, all’intestazione fittizia di beni e allo spaccio di droga. E badate bene che Salvini è sempre quello che l’Italia è un Paese abitato da sessanta milioni di innocenti fino a prova contraria, cosa che evidentemente non vale per quelli che gli stanno antipatici.
E così mentre da un lato Salvini prova a fare il simpaticone con la trovata dei gattini che si mangiano le sardine dall’altra continua ad accostare quelli che non la pensano come lui “ai Casamonica” per far capire ai suoi che i “giusti” stanno solo da una parte sola: la sua. Eppure non è così. Perché pensarla diversamente da Salvini non significa che si è dei criminali (in fondo siamo tutti “presunti innocenti”, come dice lui). Ma alla Lega la criminalizzazione dell’avversario piace, perché quando non si anno argomenti l’unico che rimane è quello di far credere che gli altri sono come dei pericolosi malviventi. E così Stefano Cucchi è morto perché “la droga uccide” anche se lo hanno ucciso dei Carabinieri. E le minacce di una Sardina sono esattamente come quelle dei Casamonica (ed è come se tutti quelli in piazza a Modena e a Bologna tre giorni prima fossero così). Chissà, magari Salvini ci sta dicendo che anche quelle non erano poi così reali.
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